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Maître à penser , in memoria di....
Post n°102 pubblicato il 09 Novembre 2010 da luigiarusso
Lo scrittore Spinella: un grande Maître à penser eretico tra Freud e Marx
ALTO, magro, i lunghi capelli sottili grigi: lo scrittore e critico letterario Mario Spinella, con i suoi interventi sempre polemici, con i suoi appassionati interessi di protagonista curioso: la letteratura, la psicoanalisi, ma soprattutto e sempre la politica. Nel 1987 aveva vinto il premio Viareggio con il suo ultimo libro pubblicato che e' anche il suo romanzo piu' celebrato dalla critica: Lettera da Ku pjansk. Anche quando era impegnato nella scrittura dei suoi libri, Spinella non mancava di dedicare parte rilevante del suo tempo alla politica. Oltre alla collaborazione assidua con i maggiori quotidiani di sinistra Spinella aveva trasfuso la sua passione civile nella militanza nei movimenti antinucleari e pacifisti. Ventiquattrenne, aveva partecipato alla campagna di Russia con l'Armir e subito dopo era stato partigiano a Firenze. Consigliere culturale di Togliatti, era stato anche direttore della scuola di partito alle Frattocchie. Nel dibattito interno del pci aveva spesso assunto posizioni aperte contro il settarismo di chi respingeva le tendenze neopositivistiche ed esistenzialistiche, condannandole come antimarxiste e borghesi, e aveva coniato la formula <Specialismo piu' politica>. Tra il '68 e il '70 comincio' a prendere le distanze dalla linea ufficiale del pci, pur continuando a collaborare a l'Unita' e a Rinascita. La letteratura sperimentale, l'approdo al <Gruppo 63> e successivamente la fondazione di Alfabeta con Leonetti, Eco, Maria Corti e Balestrini sono le ulteriori tappe della sua intensissima attivita' culturale. L'esordio narrativo era avvenuto con il racconto Sorella H, libera nos, seguito nel '71 da Conspiratio oppositorum. Polemico, battagliero, ma incapace di rancori e di inimicizie personali, lo ricorda cosi' il poeta Edoardo Sanguineti: <Non so dire esattamente quando l'ho conosciuto, forse a qualche dibattito in sedi di partito; poi ci siamo visti spesso alle riunioni del Gruppo 63 e siamo diventati amici, un legame durato negli anni. Era straordinario per la larghezza dei suoi interessi culturali che andavano dalla psicoanalisi alla storia sociale alla musica> |
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