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CAPENA: C'ERA UNA VOLTA LA "SINISTRA RADICALE"

Sorge nella seconda metà degli anni '90 a CAPENA una sezione del "Partito della Rifondazione Comunista", alla quale aderirono, per lo più, alcuni che in precedenza militavano nel PCI locale.

Dopo che nel 1999 il centrodestra era tornato al governo di CAPENA, durante la legislatura 1999-2004 entrò in Consiglio Comunale nelle file dell'opposizione un militante del PRC, in passato per sette anni circa (1978-1985) Sindaco di CAPENA con un'Amministrazione di centrosinistra. Nel corso della legislatura egli entrò in crisi circa la propria collocazione politico-ideologica ed alle elezioni comunali del 2004 egli si candidò con la lista civica di centrodestra, risultando il primo dei non eletti in quella lista, che pure risultò vincente come nel 1999.

Nella legislatura conclusasi nel 2009 nella fila dell'opposizione era presente anche un consigliere in quota Rifondazione Comunista, ultimo eletto tra i candidati consiglieri di opposizione della lista perdente, con 104 voti di preferenza. La sua scelta come candidato in quota PRC alle comunali del 2004 non fu forse condivisa da tutti nel partito, ma, come si sa, in politica l'unanimità non è affatto facile da raggiungere.

Se e quale traccia egli abbia lasciato della propria presenza in Consiglio nel periodo 2004-2009 è giudizio che va lasciato alla pubblica opinione.

Dopo le elezioni del 2009 a CAPENA vi è stato, come unico segno di vitalità della locale "sinistra radicale", che pur continua ad avere un seguito elettorale, un incontro, annunciato con manifesti, con un esponente di SEL (Sinistra e libertà) - incontro al quale era presente, essendone il nome riportato anche sul manifesto, il consigliere comunale di opposizione in quota PRC nel quinquennio 2004-2009.

Dopo di che nulla sembra esservi stato, quanto ad attività della "sinistra radicale" a CAPENA. Capita bensì di poter talora scorgere, mentre si aggira in zona giardinetti pubblici verso l'ora di stanca del pasto prandiale, qualche ingrigito "turigliattiano" filocastrista, che può essersi trovato ad esprimere le proprie opinioni politiche anche strappando, in considerazione della poca gente in giro, qualche manifesto di propaganda a candidati del centrodestra alle regionali del Lazio.