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LA "RIFORMA DELLA GIUSTIZIA" IN ITALIA

Post n°278 pubblicato il 16 Aprile 2011 da hagerstrom
 

Come sa bene chi appena mastica di diritto, in Italia le "riforme della giustizia" non sono certo mancate negli ultimi anni, in particolare con i ripetuti interventi sul processo civile, da ultimo, ad esempio, con le norme di cui alla legge n. 69 del 2009 e con il decreto legislativo n. 28/2010 (attuativo di una delega contenuta nella legge n. 69 del 2009). La "riforma della giustizia" tout court, di cui si parla attualmente, fa riferimento ad una serie di ulteriori interventi concernenti il settore della giustizia penale, il cui effetto, al di là dei benefici immediati che alcune norme porterebbero alla posizione di un imputato eccellente, può sintetizzarsi come segue: diverrebbe sempre più difficile perseguire i reati tipici dei "colletti bianchi" e pressoché impossibile arrivare a condanne definitive per reati di questo tipo, che richiedono di frequente indagini e accertamenti piuttosto complessi, ai quali seguono dibattimenti non brevi.

In questa direzione, cioè verso una diminuzione drastica dell'efficacia dissuasiva della sanzione penale per i reati dei "colletti bianchi", vanno:

1) la "prescrizione brevissima" approvata recentemente da uno dei due rami delle Camere (la "prescrizione breve" era stata già approvata con la "legge ex Cirielli");

2) le norme, pur edulcorate, sul cosiddetto "processo breve", che pongono limiti anche se non perentori (nell'ultima versione) di durata per i gradi di giudizio;

3) la "riforma delle intercettazioni", che riduce in notevolissima misura e rende assai più complicato il ricorso a questo strumento d'indagine, fondamentale e comunque assai importante in molti casi di indagini su reati dei "colletti bianchi";

4) la "riforma costituzionale della giustizia", che mira palesemente ad accentuare la subordinazione della Magistratura in genere e dei Pubblici Ministeri in particolare al potere politico, nel quale confluiscono in gran misura "colletti bianchi" spregiudicati e con pelo sullo stomaco, e quindi spesso a rischio di "problemi" con la giustizia penale;

5) le proposte che tendono ad aumentare ulteriormente la posizione privilegiata dei parlamentari rispetto alla giustizia penale (ad es. la reintroduzione dell'immunità): si tenga presente che i parlamentari non sono in grandissima parte che un'espressione della classe dei "colletti bianchi", dei quali rappresentano una frazione con più poteri, prebende, prerogative e privilegi.   

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