IGNOTA VERITASMISTERI - ENIGMI - RIVELAZIONI |
Grazie a tutti coloro che con le loro ricerche, le loro indagini ed i loro studi contribuiscono alla ricerca della verità. Quale verità? Quella verità che sia la scienza che la religione ancora non hanno trovato o che hanno nascosto. I grandi misteri della storia aspettano ancora una soluzione o almeno una spiegazione. Sono molte le vicende inquietanti ed oscure che hanno in qualche modo influenzato l'esistenza umana. Sono convinto che insieme potremo formulare nuove ipotesi e quindi aprire ulteriori orizzonti su tutto ciò che è ancora ignoto. Spero che questo viaggio nell'oscurità del tempo, ci conduca all'interno dell'animo umano, dove brilla la fiamma divina e che possa arricchire sia voi che me di nuove conoscenze.
Alessio Ferrazzoli
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LA PORTA ALCHEMICA
La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino. La villa che ora non esiste più, si trovava vicino piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata la strana porta. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara, sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un iscrizione che permette di datarla al 1680, inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.
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« Galgano, Santo e cavaliere. | Il mistero di Santiago. » |
Clermont, Francia meridionale, concilio provinciale, 27 novembre 1095. Papa Urbano II, quel giorno aprì una nuova via di salvezza e di redenzione per i cavalieri e per tutti gli uomini, che con coraggio, avessero abbracciato la causa della liberazione di Gerusalemme dai turchi infedeli, ma nello stesso tempo diede inizio ad una guerra feroce e sanguinaria tra l'occidente cristiano e l'oriente islamico. Il papa, Urbano II, che non a caso apparteneva all’ordine cluniacense, affidò la guida della guerra santa al vescovo di Le Puy, Ademaro di Monteil. L’appello di Clermont superò ogni aspettativa, non sappiamo quali parole usò il papa, ma la moltitudine di gente che assisteva al suo proclama, fu pervasa da un fanatismo religioso e da un entusiasmo tale da far vibrare gli animi anche agli uomini più refrattari alla guerra. Quella massa di cristiani pronti a partire per l’Oriente era costituita da un concentrato di uomini violenti, da criminali e da povera gente. La folla era unita e innalzando al cielo spade, lance, zappe e bastoni, all’unisono e con forza scandiva il suo grido di battaglia, “Dio lo vuole”. Migliaia di uomini di ogni sorta ed estrazione sociale si misero in marcia per raggiungere Gerusalemme, formando carovane di cavalieri improvvisati e pellegrini, di santi uomini e criminali, tutti insieme per la stessa causa. La reazione della gente, principalmente dei ceti più bassi fu quella di mettersi in marcia sull’onda dell’entusiasmo, verso Gerusalemme senza mezzi e senza organizzazione. Lo scopo di molti era di sfuggire alla prepotenza dei feudatari e rifarsi una nuova vita in Oriente .
INFO
SAN GALGANO, SIENA
L'abbazia di San Galgano, dalle marcate caratteristiche architettoniche gotico-cistercensi, fu costruita a partire dal 1218 e poco lontano dalla Rotonda. L'edificio è imponente e testimonia, così, la diffusione ed il grande seguito del culto di san Galgano. L'abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi concessi da vari imperatori, tra i quali Federico II, ed alle munifiche donazioni ricevute; a ciò si aggiunse l'esenzione dalla decima da parte di papa Innocenzo III. La ricchezza raggiunta nel Cinquecento fu tale da scatenare una contesa tra la Repubblica di Siena ed il Papato, che portò nel 1506 ad un interdetto del papa Giulio II contro Siena, che resistette ordinando ai sacerdoti la celebrazione regolare di tutte le funzioni liturgiche.
SAN PIETRO AD ORATORIUM, CAPESTRANO, (AQ)
ARCHEOLOGIA E MISTERI
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