IGNOTA VERITASMISTERI - ENIGMI - RIVELAZIONI |
Grazie a tutti coloro che con le loro ricerche, le loro indagini ed i loro studi contribuiscono alla ricerca della verità. Quale verità? Quella verità che sia la scienza che la religione ancora non hanno trovato o che hanno nascosto. I grandi misteri della storia aspettano ancora una soluzione o almeno una spiegazione. Sono molte le vicende inquietanti ed oscure che hanno in qualche modo influenzato l'esistenza umana. Sono convinto che insieme potremo formulare nuove ipotesi e quindi aprire ulteriori orizzonti su tutto ciò che è ancora ignoto. Spero che questo viaggio nell'oscurità del tempo, ci conduca all'interno dell'animo umano, dove brilla la fiamma divina e che possa arricchire sia voi che me di nuove conoscenze.
Alessio Ferrazzoli
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LA PORTA ALCHEMICA
La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino. La villa che ora non esiste più, si trovava vicino piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata la strana porta. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara, sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un iscrizione che permette di datarla al 1680, inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.
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Post n°54 pubblicato il 06 Novembre 2012 da AlessioFerrazzoli
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Post n°53 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da AlessioFerrazzoli
Gesù Cristo discese agli inferi Il mistero della «discesa agli inferi A. «DESCENDIT IN INFERNA» (CCC 632-637) L'apocrifo Vangelo di Nicodemo (II secolo), di origine giudeo-cristiana, contiene una pittoresca narrazione dell'ingresso vittorioso di Gesù nel regno dei morti, della disintegrazione di questo regno e della liberazione dei morti: «E subito, a quella parola, le porte bronzee si frantumarono e le sbarre di ferro furono infrante. Tutti i morti legati furono sciolti dalle catene […]. Il re della gloria entrò come un uomo. I luoghi bui tutti dell'ade s'illuminarono»2. Particolarmente suggestiva la liberazione di Adamo: «II re della gloria, porgendo la sua destra, prese e sollevò il progenitore Adamo. Quindi, volgendosi agli altri, disse: “Orsù, venite con me voi tutti che subiste la morte per il legno che costui ha toccato. Ecco io vi faccio risorgere tutti per mezzo del legno della croce”»3. Questa tradizione apocrifa è largamente attestata nei padri, sia orientali che occidentali, che attribuiscono alla discesa di Gesù nel regno dei morti una precisa intenzionalità salvifica. Anche se assente nel simbolo niceno-costantinopolitano, il descensus è testimoniato nei simboli di fede già a partire dal quarto secolo. Rufino di Aquileia (vissuto nella seconda metà del secolo IV e all'inizio del secolo V), nella Expositio Symboli commenta più volte l'articolo che recita: «Crucifixus sub Pontio Pilato et sepultus descendit in inferna». La discesa viene da lui interpretata come vittoria sul regno della morte e annuncio di salvezza per i defunti. Il descensus viene documentato sempre più frequentemente in simboli, formule di fede, precisazioni dottrinali, pronunciamenti conciliari. Anche nel Credo Apostolico, che dopo il simbolo niceno-costantinopolitano è il più importante sommario di fede della cristianità, si professa: «patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi ». Si può, pertanto, affermare che «la dottrina che Cristo abbia trascorso negli inferi il tempo tra la morte di croce e la sua risurrezione era comunemente insegnata ai cristiani fin dai primi tempi». Dal sito www.cappellauniss.org La discesa negli inferi è comune in molte culture. L'idea di scendere in basso per poi innalzarsi in alto sopra a tutto rende l'idea di quale percorso deve fare il fedele per ascendere al cospetto di Dio. Questo aspetto è comune anche al non credente visto che per migliorarsi si deveno comunque affrontare i problemi che la vita ci pone per migliorare la nostra vita fino a raggiungere quella serenità che per i credenti è rappresentantata dalla presenza di Dio. La rinascità avviene ogni giorno, il superamento delle difficoltà ci temprano e ci indirizzano verso la pace a concorrere verso questo obiettivo c'è la società, più la societa è sana maggiore sarà la possibilita di raggiungere lo scopo. |
Post n°51 pubblicato il 26 Settembre 2010 da AlessioFerrazzoli
"Fino a che punto l'uomo può essere abbietto... tanto quanto riesce a visualizzarlo nella sua mente. Gli operatori della ghigliottina, durante la rivoluzione francese, grondanti del sangue delle loro vittime, facevano una pausa allegra per andare a mangiare pane e formaggio, e bere vino. I soldati della Gestapo, in alcuni paesi baltici, si stupivano del modo selvaggio in cui le popolazioni locali massacravano gli Ebrei. Mentre le Twin Towers stavano ancora bruciando, e molti civili innocenti venivano inceneriti, molti nel mondo si sono rallegrati. Come Caino, gli esseri umani sono cattivi, sanguinari e peccatori." Da Anticristo http://www.earthharvest.org |
Post n°50 pubblicato il 20 Maggio 2010 da AlessioFerrazzoli
Nella foto, la cupola della cattedrale Santiago de Compostela, (Galizia) nella quale sono conservate le reliquie dell'apostolo Giacomo, da notare il triangolo con l'occhio di Dio al centro, questo simbolo è usato anche dalla massoneria. |
Post n°49 pubblicato il 29 Ottobre 2009 da AlessioFerrazzoli
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Post n°47 pubblicato il 02 Aprile 2009 da AlessioFerrazzoli
A questo proposito consiglio di leggere il piccolo testo di Laura Rangoni " La grande madre", Il culto femminile nella storia, XENIA edizioni Milano 2005. Il testo è scorrevole e di facile comprensione, è un viaggio a ritroso nel tempo che ci riporta alle nosrte origini. Sono convinto che questo breve testo sia un'ottimo modo per avvicinarsi all'antico culto della grande Dea. Nella foto in alto la Dea del parto Atzeca. Tratto dallo stesso testo:"Possiamo affermare con assoluta certezza che fin dall'inizio dei tempi la Grande Madre ha accompagnato il lento evolversi dell'uomo.. Quel dio padre che tanta parte ha avuto nella storia, quello in nome del quale sono stati compiuti innominabili misfatti, dalle crociate allo sterminio degli Indios pagani, dalla persecuzione delle donne alle aberrazioni poste in atto dall'Inquisizione, è un'invenzione che risale , tutt'al più, a 3.000 anni a.C. Precedentemente approssimativamente dal 30.000 a.C. al 3.000 a. C. vi era solamente la Grande Dea". 1] 1]Laura Rangoni "La grande madre" Il culto femminile nella storia XENIA edizioni Milano 2005. pag. 3 |
Post n°46 pubblicato il 19 Marzo 2009 da AlessioFerrazzoli
1] Lynn Picknett La storia segreta di Lucifero Newton & Compton editori 2005 pag. 27 |
Post n°45 pubblicato il 03 Marzo 2009 da AlessioFerrazzoli
L'uomo, fin dalla sua comparsa sulla terra si è sempre preoccupato di come la sua vita potesse proseguire dopo la morte e in che forma. L'idea che dopo la morte ci sia il nulla, il buio, l'assenza di ogni cosa e di ogni memoria.... l'oblio, ha sempre spaventato l'umanità di qualsiasi luogo del mondo e in qualsiasi epoca. I primi cristiani per tradizioni a loro precedenti e risalenti ai primordi della storia dell'uomo, praticavano riti funebri e particolari cure verso i defunti. (pratica acora in uso) I primi cristiani hanno lasciato a questo riguardo numerose testimonianze (le catacombe). E' risaputo inoltre che il culto dei morti era anche un' usanza religiosa giudaica . Il culto dei morti è una pratica ancora in uso in quasi tutte le principali religioni. L'archeologia pone sempre maggior rilievo all'orgine giudaica del cristianesimo ponendolo come una religione in un certo senso "derivata". Anche se molti rituali nel tempo sono stati modificati ed abbandonati, l'intera struttura del credo cristiano affonda le sue radici nella religione giudaica. I giudeo-cristiani sono stati gli ebrei che hanno riconosciuto in Gesù il Messia tanto atteso anche se non tutti accettarono in Lui la divinità. La morte rappresentava quindi un passaggio inevitabile per raggiungere Dio e le meraviglie del Suo Regno. La scorsa primavera mi sono recato a Grottaferrata dove ho passato una bellissima giornata e ho visitato le catacombe ad decimum. Le catacombe ad decimum furono scoperte per caso dai proprietari del vigneto sovrastante. La scoperta avvenne in tempi recenti, esattamente nel 1905. Le catacombe sono situate ad decimum miliarum dell’antica via Latina, praticamente a circa 15 chilometri da Porta Capena, appartenente alle Mura Serviane. L’importanza storica-archeologica delle catacombe ad decimum è testimoniata anche dalla venerazione dei “corpi santi” di martiri e papi che vi erano seppelliti. Stranamente di questo sacro ipogeo non è rimasta traccia nei documenti agiografici medievali e nelle descrizioni topografiche della zona. E' doveroso segnalare l’importanza di queste catacombe come antico e ritrovato luogo di pellegrinaggio. Questo cimitero paleocristiano sotterraneo si trova al X miglio dell'antica via Latina, vicino a Grottaferrata. Le catacombe sono databili tra la fine del III e l'inizio del V secolo, e erano utilizzate da una comunità locale di modesta estrazione sociale, in parte costituita dalla servitù delle grandi ville di epoca imperiale che si trovano nei paraggi ed in parte dagli abitanti del piccolo nucleo urbano che sorgeva a pochi passi dall'area cimiteriale (al X miglio si trovava anche una stazione di posta). Le tombe non sono né grandi, né particolarmente decorate (ci sono solo due cubicoli dipinti), ma sono comunque di grandissimo interesse, perché, essendo state scoperte solo all'inizio del '900, sono rimaste quasi integre. Le iscrizioni in greco e latino presenti sulle lapidi tombali e nella malta che sigillava i loculi costituiscono effettivamente uno strumento preziosissimo per studiare l'evoluzione della lingua e della scrittura proprie di quell’epoca. |
Post n°44 pubblicato il 19 Febbraio 2009 da AlessioFerrazzoli
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Post n°43 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da AlessioFerrazzoli
La situazione in cui versa oggi la Chiesa cristiana cattolica è molto preoccupante, specialmente in Europa. La carenza di vocazioni è senz’altro il problema che impensierisce maggiormente i Sacri palazzi del Vaticano in questo secolo, ma non è questo, il problema reale. Il vero problema è l’offerta spirituale della Chiesa cattolica, che non è più in grado di soddisfare, la voglia di sacro della popolazione europea. La gente è sempre più immersa nel pensiero relativista, che sta pian piano logorando il tessuto della religione cristiana e delle altre religioni istituzionali. La credibilità verso il clero non ha mai raggiunto un livello così basso, anche a causa dei terribili e numerosi casi di pedofilia che hanno riguardato molti uomini di fede e preti, cattolici. A questo proposito s’impone una riflessione sul cosa fare in questo preciso momento storico. Come fermare questa serie di impressionanti eventi? Cosa fare per arginare questa emorragia di fedeli e di vocazioni? Tra i 256 padri sinodali intervenuti al sinodo generale dei vescovi che si è tenne a Roma, dal 2 al 23 ottobre del 2005, alcuni consegnarono i propri interventi per iscritto. “I fedeli sono condizionati da influssi ed impulsi esterni di un mondo secolarizzato e individualista” Queste parole dell’arcivescovo di Utrecht in Olanda, Cardinale Adrianus Johannes Simonis confermano in assoluta onestà, questo scenario desolato. “Le problematiche complesse odierne sono in grado di incidere sul fedele in misura diversa a secondo di quanto riesce a vivere il mistero dell’eucarestia. Nel giorno del Signore tanti danno la preferenza, certe volte costretti, ad altre attività che diventano purtroppo prioritarie rispetto all’incontro col Signore. Tutto questo corrode il significato centrale dell’eucarestia. Corrode anche il tessuto sociale della comunità della fede.” [1] In questo particolare momento così carico di pessimismo le parole di allarme per il pericolo che la Chiesa possa essere bandita dalla vita pubblica dichiarate dalle gerachie ecclesiastiche e da papa Benedetto XVI, all’apertura del sinodo, risultano essere quanto di più drammatico possa scaturire dal pensiero di chi si appresta a guidare una comunità religiosa. Papa Ratzinger sin dall’inizio del suo pontificato ha sempre cercato di difendere la Chiesa in Europa, ponendo la tradizione cristiana come punto di riferimento per capovolgere una situazione che vede proprio l’Europa come epicentro di una profonda crisi culturale e spirituale, nonché una diminuzione delle vocazioni, costante e di grave entità. La maggior parte delle vocazioni riguardano uomini adulti, sono infatti ormai rare le vocazioni giovanili, questo dato evidenzia come i giovani si stanno allontanando dalla religione cristiana a favore di nuove offerte spirituali, al passo con i tempi e quindi maggiormente attraenti. I paesi che vedono un tendenza diversa e quindi un leggero aumento delle vocazioni sono soltanto l’Africa e l’ Asia, l’America tra molte difficoltà sembra tenere, mentre in Europa, culla del cristianesimo, la Chiesa cristiana sembra sgretolarsi tra l’indifferenza della gente. La devozione popolare sta vivendo un progressivo e inquietante fenomeno di cambiamento generazionale che sta finendo per far diminuire le già scarne comunità dei fedeli che fino a qualche anno fa ancora affollavano i grandi santuari adesso soltanto alcuni di questi santuari non hanno subito particolari flessioni nella loro frequentazione, come Lourdes e S. Giovanni Rotondo. Le masse di fedeli che si riversano ai vari eventi che la Chiesa organizza sono per lo più fonte delle così dette sette cristiane come: l’Opus Dei, i neo catecumenali, i focolarini, la comunità di Sant’Egidio, e tanti altri piccoli centri di potere che convivono all’interno della Chiesa. Questi gruppi approfittano della loro influenza per poter attenere riconoscimenti e benefici dai Sacri palazzi del Vaticano, che nella situazione attuale non possono permettersi altre defezioni. Paradossalmente la mancanza di sacerdoti si sta manifestando nei paesi dove i fedeli hanno maggior bisogno di guide per ridare valore alla fede religiosa. Le varie entità che si muovono all’interno della Chiesa generano un discussione viva, ma senza una via d’uscita condivisa ed unitaria. La crisi delle vocazioni nei paesi Europei non fanno presagire alcun cambiamento di rotta da parte della guida vaticana, ma anzi un voler continuare su questa china. Quello che sta sotto gli occhi del mondo è soltanto la tenuta estrema del Vaticano, forse aspettando tempi migliori o forse un miracolo. In questa situazione s’innestano i laici che premono per un maggior coinvolgimento nella gestione della Chiesa e gli uomini sposati potrebbero essere una novità positiva nel campo dell’educazione morale e della formazione religiosa dove i molti casi di pedofilia hanno quasi annientato la credibilità degli educatori e la bontà degli insegnamenti della Chiesa cattolica. Questa forte perdita di potere da parte della Chiesa , va a danneggiare un tessuto sociale già fragile e problematico come è quello europeo, dove convivono una miriade di situazioni più o meno complicate come : i matrimoni gay, (che in alcuni paesi europei sono stati approvati) l’eutanasia (che la chiesa non ammette ma è in continua ricerca di una mediazione) la fecondazione assistita non viene accettata dalla Chiesa ma c’è chi con questa pratica ha creato un business. (proprio perché sono pochissimi i luoghi dove si esegue) [1] Francesco Peloso, Se Dio resta solo, LINDAU Torino 2007 pag. 48
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Post n°42 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da AlessioFerrazzoli
Sulle tracce dei templari Storia e spiritualità della cavalleria sacra
Domenica 08 febbraio 2009
Programma: 10,15 : Prima crociata, origini dell’ordine del tempio 11,00 : I cavalieri templari, una grande potenza economica. attribuzione simbolica 12,45: PAUSA PRANZO 16,00: Documentario “Sulle tracce dei templari”
Relatori: Studioso delle religioni e di storia medioevale. Ricercatore di misteri del sacro. Prof. Dott. Giuseppe Siracusa economia medioevale. Dott.ssa Saba Ercole Laureata in Storia dell’arte.
Questo convegno è organizzato dall'associazione di promozione sociale "TEMPORA" Per informazioni e prenotazioni E-mail ass.tempora@libero.it
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Post n°41 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da AlessioFerrazzoli
· “La donna che al ricorso mensile ha il suo flusso di sangue, sarà segregata per sette giorni” · “La donna che fuori dal ricorso mensile abbia per più giorni perdite di sangue, o alla quale il sangue non cessi dopo il detto ricorso, sarà impura per la durata di tale incomodo, come durante il flusso mensile” (estratto dal Levitico) Questo spiegherebbe che la donna affetta da emorragia dovette sforzarsi per toccare Gesù, riuscendo appena a sfiorare un lembo del Suo mantello. L’interpretazione teologica tradizionale desume che Gesù per proporre i Suoi insegnamenti doveva compiere pubblicamente dei miracoli per dimostrare di possedere i poteri considerati caratteristici della divinità e confermare le antiche visioni profetiche che annunciavano la venuta del Messia. I miracoli possono essere compiuti da Cristo, dai Santi, e dai discepoli di Gesù.[4] Una teoria per affermare la veridicità di un fatto (ad esempio un miracolo presente nel NT) è il criterio della molteplice attestazione cioè che il fatto in questione è attestato in diverse fonti indipendenti fra loro.[5] Il miracolo per chi ha fede può servire a rafforzarla e a coltivare la speranza di salvezza propria del messaggio cristiano «credi nel Signore Gesù e sarai salvo tu e la tua famiglia», credere in Gesù è anche credere nei suoi miracoli, (At 16,31) invece per chi non ha fede probabilmente il miracolo potrebbe allontanare maggiormente dalla religione perché esso rappresenta il soprannaturale e quindi l’inspiegabile, che per una mente razionale risulta inaccettabile.
[1]Catechismo della Chiesa Cattolica 547 548 - 1997 [2] Catechismo della Chiesa Cattolica 89 - 2005 [3] Vangeli della predicazione Papiro Egerton Jo V 45 (apocrifo) [4] Catechismo della Chiesa Cattolica 156 434 - 2005 [5] G. Barbaglio G. Bof S. Dianch Dizionario di Teologia voce Gesù Cristo ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2002 pag. 677 |
Post n°40 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da AlessioFerrazzoli
[1] G. Barbaglio G. Bof S. Dianch Dizionario di Teologia voce Gesù Cristo ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2002 pag. 671, 673
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Post n°39 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da AlessioFerrazzoli
La Maria Maddalena che è emersa dal convegno è una grande Santa, un guida spirituale di primaria grandezza, un'icona femminile universale dotata di grandissima carica spirituale e soprattutto una Maria Maddalena tutta nuova e non convenzionale. Questa figura ci indica una strada spirituale diversa, un'alternativa alle offerte spirituali delle religioni convenzionali che in questo secolo non attraversano un buon momento. L'umanità risente di questa mancanza spirituale e corre verso nuove alternative, abbandonando le religioni istituzionali perchè spesso chiuse, introverse e rissose tra loro. Che la riscoperta di figure come Maria Maddalena possa illuminare sempre la nostra vita. 1] Mario Arturo Iannaccone, Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, Sugarco Edizioni |
Post n°38 pubblicato il 06 Novembre 2008 da AlessioFerrazzoli
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Post n°37 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da AlessioFerrazzoli
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Post n°36 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da AlessioFerrazzoli
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Post n°33 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da AlessioFerrazzoli
Il labirinto del Duomo di Lucca Un riscontro ulteriore della ricerca umana della scintilla divina e nella rappresentazione di Dio all'interno di un cervello umano, a cui l'uomo (Adamo) protende. Questa'opera meravigliosa la possiamo vedere nella Cappella Sistina ai Musei Vaticani, negli affreschi di Michelangelo. Il primo a svelare la similitudine tra l'affresco di Michelangelo e il cervello umano è stato un neurologo, Franck Lynn Meshberger, del St. John’s Medical Center di Anderson, Indiana (USA), che pubblicò a questo riguardo un articolo sulla rivista della Associazione Americana Di Medicina, JAMA. Dal suo articolo si evincono corrispondenze inquietanti che suggeriscono una somiglianza sorprendente, tra l’anatomia del cervello umano e l’affresco del Michelangelo. L’anatomia del cervello, è riprodotta in modo fedele sono infatti riconoscibili nell’affresco, il contorno della volta del cervello, e della base; l’arco del braccio sinistro di Dio delinea la struttura del giro del cingolo, il panneggiamento verde alla base descrive il corso dell’arteria vertebrale; la schiena dell’angelo che sorregge Dio corrisponde al ponte di Varolio, mentre le sue gambe si prolungano a costituire il midollo spinale. Risulta evidente anche il dettaglio dei due lobi dell’ipofisi, la ghiandola che regola buona parte il nostro sistema endocrino, è rappresentato nel piede di un angelo che l’artista ha raffigurato non a caso bifido, differentemente dai piedi di Dio e degli altri angeli, rappresentati con piedi normali, mentre la coscia dello stesso angelo raffigura il chiasma ottico. Teologi, artisti, storici, filosofi, possono interpretare in modo diverso gli affreschi di Michelangelo che costituiscono la volta della Cappella Sistina, resta comunque il fatto che è sempre desta nell'uomo la volontà di ritrovare quelle conoscenze perdute e poter così riaffermare se stesso, uomo e donna (la vera immagine di Dio). |
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INFO
SAN GALGANO, SIENA
L'abbazia di San Galgano, dalle marcate caratteristiche architettoniche gotico-cistercensi, fu costruita a partire dal 1218 e poco lontano dalla Rotonda. L'edificio è imponente e testimonia, così, la diffusione ed il grande seguito del culto di san Galgano. L'abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi concessi da vari imperatori, tra i quali Federico II, ed alle munifiche donazioni ricevute; a ciò si aggiunse l'esenzione dalla decima da parte di papa Innocenzo III. La ricchezza raggiunta nel Cinquecento fu tale da scatenare una contesa tra la Repubblica di Siena ed il Papato, che portò nel 1506 ad un interdetto del papa Giulio II contro Siena, che resistette ordinando ai sacerdoti la celebrazione regolare di tutte le funzioni liturgiche.
SAN PIETRO AD ORATORIUM, CAPESTRANO, (AQ)
La chiesa di San Pietro ad Oratorium, si trova nel territorio di Capestrano, a sinistra del fiume Tirino, nella valle Tritana, fu fondata da Desiderio, ultimo re dei Longobardi verso la fine del 756 d. C. Il re Desiderio, donò all'abate di allora, Attone, molti beni e possedimenti perchè vi edificasse anche un monastero da dare ai monaci. La chiesa che oggi vediamo, è un rifacimento del 1100 come si legge dall'iscrizione sul portale. Nell' VIII secolo fu uno dei principali monasteri di tutto l'Abruzzo e godeva di particolari privilegi, rinconfermati successivamente anche da Carlo Magno nel 775 e da re Pipino, Ludovico, Lotario I e II. Pochi monasteri, furono così celebri, Papi, imperatori, re, cardinali, granduchi e in specialmodo i Medici di Firenze, lo resero celebre con la loro protezione e questo condizionò profondamente la vita delle popolazioni della valle Tritana.
Inviato da: Ettore
il 02/10/2017 alle 02:47
Inviato da: Nadir
il 21/04/2017 alle 15:32
Inviato da: Nadir
il 21/04/2017 alle 15:23
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 10/09/2016 alle 11:12
Inviato da: luca
il 20/04/2016 alle 09:01