IGNOTA VERITASMISTERI - ENIGMI - RIVELAZIONI |
Grazie a tutti coloro che con le loro ricerche, le loro indagini ed i loro studi contribuiscono alla ricerca della verità. Quale verità? Quella verità che sia la scienza che la religione ancora non hanno trovato o che hanno nascosto. I grandi misteri della storia aspettano ancora una soluzione o almeno una spiegazione. Sono molte le vicende inquietanti ed oscure che hanno in qualche modo influenzato l'esistenza umana. Sono convinto che insieme potremo formulare nuove ipotesi e quindi aprire ulteriori orizzonti su tutto ciò che è ancora ignoto. Spero che questo viaggio nell'oscurità del tempo, ci conduca all'interno dell'animo umano, dove brilla la fiamma divina e che possa arricchire sia voi che me di nuove conoscenze.
Alessio Ferrazzoli
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LA PORTA ALCHEMICA
La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino. La villa che ora non esiste più, si trovava vicino piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata la strana porta. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara, sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un iscrizione che permette di datarla al 1680, inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.
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In passato la Chiesa cristiana conobbe personaggi illuminati dalla saggezza e dallo spirito santo, che portarono nuova linfa, prestigio e santità alla comunità religiosa. La comunità cristiana, intanto cresceva economicamente e diventava sempre più numerosa e organizzata. Voglio ricordare il primo dei padri Cappadoci: Basilio di Cesarea (330-379), che fu l’autentico ed il vero maestro del monachesimo d’Oriente. Basilio di Cesarea, aveva meditato e viaggiato molto, tra le sue mete vi fu l’Egitto, la Palestina e la Mesopotamia. Nella sua opera principale, “Le grandi e piccole Regole”, frutto delle sue conoscenze e delle riflessioni sulle molteplici sfaccettature dell’animo umano e di una profonda consapevolezza delle debolezze dell’uomo, tanto da farne un ottimo trattato di psicologia. Nell’opera di Basilio tra le virtù cristiane trova grande spazio, la carità, quella carità che intende aiutare il prossimo, creando ospedali, rifugi per i pellegrini, ricoveri per i lebbrosi, e che promuove l’istruzione per i laici, l'amore per il lavoro, inoltre possiamo trovare comprensione per il dolore e la sofferenza umana. Sono tutti ottimi propositi, idealizzati e portati avanti da quella sana voglia di migliorare la qualità della vita della comunità cristiana, che dovrebbe caratterizzare la Chiesa. La Chiesa e chi la serve si dovrebbe quindi porre, sia come aiuto materiale per i bisognosi e sia come guida spirituale per i credenti. Basilio disponeva, come riportato dallo storico Paolo La Manna, che i ragazzi cristiani, soprattutto gli orfani, siano accolti nel convento per infondere loro l’amore per il lavoro. Basilio era convinto che la preghiera arrivasse a Dio tramite le occupazioni materiali e spirituali. Se riflettiamo, troviamo nelle regole di Basilio l’origine dell’ ora et labora Benedettino. Alla base del monachesimo vi è senza dubbio una matrice, la “regula ad servos Dei” di san Basilio nella quale prevale la ricerca costante di Dio, realizzandola nella piena comunione dei beni e nella povertà individuale. I padri del cristianesimo primitivo non contribuirono soltanto ad ammantare la Chiesa di santità e ascetismo, ma anche di renderla un punto di riferimento per le masse di poveri, ignoranti e di tutti gli uomini privi di una guida e di un’identità. Questo modo di condurre la religione cristiana, si tradusse con il tempo in un forte senso di appartenenza verso la Chiesa. La porta che la nuova Chiesa lasciava sempre aperta (cioè la possibilità di diventare cristiano a prescindere dei peccati commessi e del proprio torbito passato), fu la chiave di volta per una fortissima crescita in termini numerici. Il cristianesimo era sempre più in espansione e sempre più influente sulla vita degli uomini. Le ingiustizie di cui il cristianesimo primitivo volle farsi carico erano molteplici e di grave entità. Le sacche di povertà erano in larga parte formate da gente ormai sfiduciata e ridotta ad una vita misera. Il credo cristiano poteva quindi fare breccia nei loro cuori e ridare una nuova speranza di salvezza per cercare di colmare il bisogno di quella povera gente. Ma andò sempre così? E adesso? Spero in un dialogo costruttivo e ricco di opinioni, anche divergenti.
INFO
SAN GALGANO, SIENA
L'abbazia di San Galgano, dalle marcate caratteristiche architettoniche gotico-cistercensi, fu costruita a partire dal 1218 e poco lontano dalla Rotonda. L'edificio è imponente e testimonia, così, la diffusione ed il grande seguito del culto di san Galgano. L'abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi concessi da vari imperatori, tra i quali Federico II, ed alle munifiche donazioni ricevute; a ciò si aggiunse l'esenzione dalla decima da parte di papa Innocenzo III. La ricchezza raggiunta nel Cinquecento fu tale da scatenare una contesa tra la Repubblica di Siena ed il Papato, che portò nel 1506 ad un interdetto del papa Giulio II contro Siena, che resistette ordinando ai sacerdoti la celebrazione regolare di tutte le funzioni liturgiche.
SAN PIETRO AD ORATORIUM, CAPESTRANO, (AQ)
ARCHEOLOGIA E MISTERI
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