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Austerità con investimenti? Come lavorano gli economisti alla Monti

Post n°40 pubblicato il 30 Luglio 2015 da single_sound
 
Foto di single_sound

Mi permetto di suggerire la visione di questo filmato: https://www.youtube.com/watch?v=u8B9bZHfd6I

Il confronto avviene principalmente tra Mario Monti e Diego Fusaro. Ora, è ovvio che la mia posizione è molto più vicina a quella di Fusaro che a quella di Monti.

Il dibattito presenta vari "vizi" dei talk show televisivi italiani, ad esempio il fatto che il dialogo avviene tra sordi, tra persone che non si ascoltano e che non rispondono alle domande che vengono poste, cercando piuttosto di imporre il proprio punto di vista.

Ciò che, però, mi interessa sottolineare è quanto Mario Monti chiede, a partire dal minuto 2:54. Monti chiede a Fusaro (che sostanzialmente non risponde, rovesciando l'approccio; del resto, non essendo un economista non si può pretendere che Fusaro risponda alle domande di Monti; di qui si ricava, per l'ennesima volta, l'inutilità di certi talk show politici) se un paese che pratica una politica di pareggio di bilancio tranne che per gli investimenti pubblici è un paese che pratica l'austerità.

A prescindere persino dalla risposta di merito (che, a mio avviso, dovrebbe essere parzialmente positiva - a parte il fatto che staremmo comunque praticando una sorta di politica dell'offerta che non è sempre valida e che prima o poi terminerà di produrre effetti - poiché comunque ci troveremmo di fronte a un paese che sostanzialmente comprime il consumo pubblico, il che significa in pratica mettere meno denaro in circolazione all'interno del settore privato, giacché lo Stato è tendenzialmente un'acquirente; un esempio molto semplice: lo Stato non produce carta, la compra dal settore privato e pertanto se taglia gli acquisti di carta riduce le entrate del settore privato), il punto che adesso vorrei mettere in risalto è che il paese descritto da Mario Monti non esiste. In altri termini, a livello europeo la c.d. golden rule che dovrebbe esentare gli investimenti dal calcolo del rapporto deficit/PIL non è mai stata approvata.

In questo modo, Monti fa un ragionamento tipico tra gli economisti: "supponiamo che nel Paese x vi sia y". Ecco, gli economisti adottano costantemente questo modo di lavorare, per supposizioni. Poi, pretendono, come fa Monti, che la loro supposizione sia la realtà delle cose. Una realtà che invece ci dice tutto il contrario.

E' proprio questo modo di effettuare la ricerca economica che allontana gli economisti dalla realtà e li rende meno dotati di capacità previsionale, ciò che aiuta a spiegare come mai gli economisti non sono stati in grado di prevedere l'arrivo della crisi nel 2007-2008.

Purtroppo, c'è stato chi, Napolitano per non far nomi, ha voluto mettere questo economista (che poi si tratti di un'economista ho qualche dubbio, visto che per anni ha fatto tutt'altro) a capo del Governo. E i risultati si sono visti.

Igor

su Twitter: @verso_il_fronte

p.s. il Prof. Monti potrebbe obiettare che il sistema che egli descrive è in realtà vigente in Italia (perché là voleva arrivare) grazie alla riforma costituzionale sul pareggio di bilancio introdotta durante il suo Governo; farei sommessamente notare al Prof. Monti che, a parte il fatto che deficit e indebitamento non sono proprio la stessa cosa, le norme proposte dal suo Governo non dicono esattamente ciò che lui voleva o vuole intendere, perché attualmente la nostra Costituzione consente esplicitamente l'indebitamento per investimenti soltanto alla Regioni (art. 119, comma 8), mentre l'art. 81 riformato durante il suo governo parla sì di indebitamento ma solo per considerare gli effetti del ciclo o al verificarsi di eventi eccezionali; caro Prof. Monti, qui dove starebbero le spese di investimento?

 
 
 
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