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Post n°91 pubblicato il 12 Aprile 2016 da single_sound
Girando per le strade di Roma già si vedono i manifesti elettorali. Ce ne sono di vario tipo, alcuni francamente divertenti (tipo quelli di Marchini con Liberi dai partiti; detta da lui...) e altri che non fanno ridere e che al contempo non si capiscono per niente. Uno di questi è quello del candidato Sindaco, Adinolfi, per il Popolo della Famiglia. Ora, non si può escludere che movimenti che nascono su terreni più nazionali o finanche universali (la famiglia, del resto, è un tema che non riguarda certo solo un paese) possano poi trovare espressione su terreni più propriamente locali. In questo caso, però, il bello è che si tratta di un movimento monotematico (almeno per ora) che, semmai, avrebbe dovuto presentarsi a tutt'altro tipo di elezioni. Invece no. Si presenta alle elezioni amministrative di Roma. Certamente, un'amministrazione comunale avrà da occuparsi di famiglie. Ma i temi del traffico, delle buche sulle strade, dei parcheggi e così via non sono temi che riguardano solo le famiglie. Riguardano tutti, anche quelli che una famiglia non ce l'hanno (nel senso, beninteso, di Adinolfi). Adinolfi è dunque il classico esempio, a prescindere dal suo risultato elettorale (che è sperabile si fermi allo 0%), di come sia inguaiato questo Paese, in cui le "competenze" (oltre alla logica) sono andate a farsi benedire e in cui si pensa che si possa fare tutto e il contrario di tutto.
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