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Un ricordo di Franco Cesana, partigiano di Giustizia e Libertà

Post n°142 pubblicato il 15 Maggio 2017 da single_sound
 

Pur a distanza di una ventina di giorni, non è mai troppo tardi per ricordare il 25 aprile e soprattutto per ricordare la memoria di chi ci è caro e che in sorte ha avuto di vivere quegli anni. Né in definitiva serve una ricorrenza. Lo si può sempre fare, perché ha senso sempre, ogni giorno.

Anche se la sua storia può essere facilmente letta su internet perché varie sono le fonti che ce lo ricordano, raccontiamo comunque la breve esistenza di Franco Cesana.

Franco nacque a Mantova il 20 settembre 1931, da una famiglia di religione ebraica. Un anno dopo la nascita, la sua famiglia si trasferì a Bologna, dove Franco frequentava la scuola Elisabetta Sirani.

La madre di Franco, Ada, ci ricorda (le parole della madre possono essere trovate qui di seguito: https://storiedimenticate.wordpress.com/2013/06/25/25-giugno-1945-sono-traslate-al-cimitero-ebraico-le-spoglie-di-franco-cesana/) che Franco frequentava la seconda elementare quando, dopo l'approvazione delle leggi razziali, venne espulso da scuola.

Franco pianse perché non riusciva a capire, ci dice la madre, come mai lui, che pure era bravo e disciplinato, dovesse lasciare la scuola. E onestamente, nonostante tutto il contesto di quel tempo, fatichiamo ancora oggi anche noi a comprenderlo.

Franco era cioè un perseguitato per motivi religiosi e razziali. Sebbene la parola persecuzione sembri quasi scomparsa dal nostro vocabolario (con ogni probabilità, volutamente), è purtroppo vero che in Italia si ebbero situazioni di persecuzione a causa del comportamento del regime fascista. Persecuzioni che Franco ebbe a soffrire in prima persona.

La persecuzione obbligò la madre di Franco, che perse il padre in quello stesso torno di tempo, a mandarlo a studiare dapprima a Torino al liceo israelitico e poi al Pitigliani di Roma.

Dopo l'8 settembre 1943 e l'inizio della caccia all'ebreo anche da parte dei repubblichini, la famiglia di Franco visse nascosta. Il fratello maggiore, Lelio, si arruolò nelle brigate partigiane di Giustizia e Libertà. Più precisamente, nella Brigata Scarabelli della 2a Divisione Modena Montagna. Franco, con tutto l'entusiamo dei suoi anni, volle seguire il fratello Lelio e si arruolò anch'egli in questa formazione di Giustizia e Libertà, probabilmente mascherando la sua giovanissima età grazie alla corporatura.

Del resto, Franco aveva ragione, era meglio combattere che farsi venire a prendere dai nazisti e dai fascisti.

Malgrado la sua giovane età, Franco fu un valoroso combattente, infaticabile nel lavoro di staffetta e impegnato anch'egli in scontri armati col nemico occupante.

Il 14 settembre 1944 Franco visitò la madre per l'ultima volta. Quello stesso giorno, infatti, Franco, dopo aver salutato la madre, partì per una missione a Pescarola insieme col fratello.

In zona, si imbattè in una donna, spia dei fascisti, che richiamò l'attenzione dei nazisti sui partigiani. Si ebbe così uno scontro a fuoco, in cui Franco stesso fu coinvolto e in cui perse la vita sotto i colpi degli invasori nazisti.

Come ci racconta la madre, Franco morì col fratello accanto, il quale udì le sue ultime parole. Morendo, Franco pronunciò alcuni versi del Deuteronomio: Shemà Israel (Ascolta o Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno). Si tratta dei versi che i bambini di origine ebraica recitano, secondo la tradizione, prima di chiudere gli occhi la sera per dormire.

Franco recitò questi versi prima di addormentarsi e chiudere i suoi occhi per sempre.

E anche chi non è credente non può non recitare con lui questi versi del Deuteronomio, nella convinzione che la sua anima si trova in Israele dove è stata benevolmente accolta.

Franco è sepolto nel cimitero della Certosa di Bologna. Chi può lo vada a trovare.

Anche se non fu deportato in un campo di concentramento e sterminio, in quanto vittima di persecuzione una pagina in memoria di Franco si trova sul sito dello United States Holocaust Memorial Museum (https://www.ushmm.org/wlc/en/idcard.php?ModuleId=10006302).

Franco morì pochi giorni prima del suo tredicesimo compleanno. Fu il più giovane partigiano d'Italia.

 
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