Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
 

 

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..Un Buon Giorno

Post n°125 pubblicato il 21 Settembre 2006 da OnMySkin

Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al Golfo Di Surriento, un uomo abbraccia una ragazza, dopo che aveva pianto, poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto..

Te voglio Bene assaje
ma tanto tanto Bene assaje
è na catena ormai
ca scoglie o sangue int e vene sai..

ma quando vide la luna uscir dalle nuvole
gli sembrò più dolce anche la morte
guardò negli occhi la ragazza,
quegli occhi verde come il mare
poi all'improvviso uscì una lacrima
e lui credette di affogare

ma due occhi che ti guardano, così vicini e veri
ti fan scordare le parole, confondono i pensieri
ma si è la vita che finisce ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto

Te Voglio Bene Assaje
ma tanto tanto Bene Assaje

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Commenti al Post:
HoInTestaTe
HoInTestaTe il 21/09/06 alle 12:12 via WEB
...amo questa canzone!!! a parole è difficile dire cosa trasmette...una malinconica felicità...per una delle mie preferite in assoluto... Bel post...bacio
 
 
OnMySkin
OnMySkin il 21/09/06 alle 12:56 via WEB
madamoiselle.. questa canzone parla del più profondo bene che ci puo essere tra due ragazzi.. di due occhi e di uno sguardo.. parla della voglia di vivere e una lacrima sottolinea tutto.. è stupenda.. bacio a te!! tvb
 
   
HoInTestaTe
HoInTestaTe il 21/09/06 alle 14:27 via WEB
Ti voglio bene anch'io...
 
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Donna Cuncè.. a cchiù bell!

 

..lacrime

In un discorso vi sono le parole
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore


 
 

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Uno,
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
 due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
 terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
 quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
 ...funziona,
non suona
e allora
ancora!
 

il Mio Tempo

L'ozio è rivoluzionario



E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

 
 
 

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