360gradi

Facciamo i bagagli insieme agli altri meridionali e creiamoci un’altra Europa!

Quanto è difficile tornare alla dracma, quanto costerà, invece, rimanere con l’euro al popolo greco. Il problema maggiore sarebbe l’adeguamento degli strumenti finanziari e i software per la gestione della conversione sui mercati della nuova divisa ellenica che subirebbe una svalutazione del potere d'acquisto di circa il 40%. Sfido tutti a riflettere e farsi un po’ di conti in casa nostra su quanto si sia svalutata la nostra moneta dall’entrata nella valuta unica europea. I dati ISTAT e tutte le chiacchiere che ci propinano gli organi di governo restano solo numeri e a me piace andare sul concreto. Un pranzo al ristorante di buon livello costava circa 40.000 lire, ora 40 euro (cioè 80.000 lire). Avere in tasca oggi 50 euro (circa 100.000 lire) è come non avere niente, ci compri un po’ di frutta, qualche fetta di carne e un caffè e mi fermo qui, si potrebbero fare tantissimi altri esempi di vita vissuta. Non mi stancherò di ripetere che questa di oggi non è l’Europa disegnata dai padri fondatori, è l’Europa disegnata non per i popoli che vi fanno parte ma esclusivamente per le banche, i finanzieri e speculatori. Un’Europa che va bene per le economie del nord molto forti è un disastro per quelle che zoppicano e cioè tutte quella che si affacciano sul mediterraneo. In Grecia, e si è visto nelle reazioni avute a Bruxelles da parte di quelli che sostengono le tre categorie cui prima si accennava. Tsipras presenterà un nuovo piano per rimanere nell’euro, ma conviene ai greci dopo che a larga maggioranza hanno fatto capire col NO che non ci stanno più? E conviene all’Europa, perché così sta facendo, spingere la Grecia tra le braccia di Putin e della Cina aprendo, di fatto, uno scenario nuovo geo-politico? L’Europa deve cambiare rotta dotandosi di una vera politica comunitaria. Oggi stanno spremendo la Grecia, domani toccherà all’Italia, poi la Spagna, poi il Portogallo. Alla fine ci saranno un meridione povero e un settentrione ricco o meglio arricchito ai danni dell’area mediterranea. E’ questo che vogliamo o forse, oggi che possiamo ancor permettercelo, facciamo i bagagli insieme agli altri meridionali creandoci un’altra Europa più umana, più vicina ai desideri dei cittadini?