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MA NON SAREMO TROPPO FILOSOFI...

Post n°70 pubblicato il 27 Marzo 2009 da ilsuigeneris

Diversamente dalla storia dell’amore…la storia della filosofia  si occupa  della divergenza tra apparenza e realtà…. “credo di vedere un albero la fuori”, ipotizza il filosofo “ma non è possibile che sia un illusione ottica dietro la mia retina?”

I filosofi limitano il dubbio epistemologico ai tavoli alle sedie agli alberi….poiché estendere la domanda…alle cose che stanno a cuore …all’amore per esempio…significa adombrare la spaventosa eventualità che l’amata non sia altro che una fantasia intima…con una connessione labile ad una qualche realtà oggettiva.

Il dubbio è stimolante quando  non coinvolge una questione di vita o di morte …siamo scettici tanto quanto possiamo permetterci di esserlo ….ed è più facile dubitare di ciò che non costituisce un nostro fondamentale sostegno. E’ quindi facile mettere in dubbio l’esistenza di un albero, non lo è affatto mettere in dubbio la legittimità del proprio amore.

Alle origini del pensiero filosofico occidentale …Platone paragona il passaggio dall’ignoranza alla conoscenza ad un meraviglioso viaggio dall’oscurità di una caverna alla luce del sole….gli uomini diceva Platone… nascono incapaci di percepire la realtà… pressappoco come gli abitanti delle caverne che scambiavano le ombre degli oggetti riprodotte sulle pareti… con gli oggetti stessi…..solo con grande sforzo ci si può liberare dalle apparenze ed affrontare il viaggio dal mondo illusorio della caverna alla luce del sole….dove le cose possono essere viste per quello che veramente sono………………cominciando da Platone o forse anche un po’ prima quindi i filosofi si sono ammazzati per cercare di capire come arrivare dall’illusione alla conoscenza…. certo da Aristotele a Kant tutti hanno criticato Platone ma solo relativamente  al modo di arrivare alla verità …. hanno criticato il suo metodo…. ma nessuno…. fino a Nietzsche si pose altre domande….quando il filosofo che ebbe la sfortuna di essere mal  interpretato da quello Stronzo di Hitler…..ebbe l’illuminazione era il 1886  (l’opera è “Al di la del bene e del male) e si chiese nello specifico…..   “Che cosa in noi tende propriamente alla verità … ci siamo posti la questione di indagare il valore di questa volontà….posto pure che noi vogliamo questa verità …perché  piuttosto non vogliamo la non verità ….l’incertezza o perfino l’ignoranza …. La falsità di un giudizio non è ancora …per noi… un obiezione contro di esso….

….la questione è fino a che punto … questo giudizio promuova e conservi la vita …conservi la specie e forse addirittura concorra al suo sviluppo ….e noi siamo fondamentalmente concordi nell’affermare che i giudizi più falsi ….sono per noi i più indispensabili….e che rinunciare ai giudizi falsi ….è come rinunciare alla vita a negarla” …in alcune circostanze specifiche  chiaramente… come forse nell’amore.

Da un punto di vista religioso…. ma solo da questo punto di vista…. il valore della verità era già stato indagato secoli prima da Pascal aveva parlato di una scelta…. il gobbo Pascal….cui ogni cristiano si trova ad affrontare …in un mondo diceva lui disegualmente diviso tra l’orrore di un universo senza Dio e la beata ma infinitamente più remota alternativa che Dio esista…..sebbene le circostanze fossero in favore della non esistenza di Dio…. il gobbo sosteneva che la nostra fede in Dio si giustifica per il fatto che la felicità che  deriva  dalla più esile probabilità….. supera di gran lunga la disperazione che deriva dalla probabilità più alta…. E così è per l’amore verosimilmente…anche se parlare di disperazione è un po’ esagerato…almeno nel nostro caso….gli innamorati (e qui uso il termine in senso lato….quindi ci ficco dentro anche te) che non posseggono la lucidità dei filosofi… non possono non abbandonarsi all’impulso religioso ….cioè credere ed avere fede (ma!? Forse per quanto lato e il senso tu non ci sta dentro…)in quanto opposto all’impulso filosofico …che è dubitare ed indagare…preferiscono quindi il rischio di essere nell’errore e in amore piuttosto che essere nel dubbio e senza amore.

 

Per approfondimenti leggere Alain de Botton, Platone, Pascal e Nietzsche.

 

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