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Educazione ambientale nelle scuole,un seme per il futuro ? Sergio racconta

Post n°17 pubblicato il 19 Dicembre 2009 da legambientelomellina

 

Sono ormai più di 20 anni che svolgo attività volontaria nelle scuole della nostra provincia sui temi ambientali e da un paio di anni, diventato socio del Circolo di Legambiente “ il Colibri “ di Cilavegna, continuo l’attività di educazione dei nostri ragazzi.

          L’esperienza nelle scuole è iniziata nel 1983 con un corso di Educazione Stradale per le scuole elementari di Gravellona Lomellina, esperienza molto gratificante che è continuata per nove anni con l’inserimento negli ultimi tre, di un corso supplementare di Educazione Ambientale con particolare riferimento alla raccolta differenziata dei rifiuti che proprio in quegli anni partiva con la messa a disposizione dei cittadini dei cassonetti per la raccolta dei vari rifiuti.

         La motivazione dell’inserimento del corso di Educazione Ambientale è nata dal fatto che molti rifiuti venivano gettati nelle campagne del territorio comunale, in modo particolare lungo i corsi d’acqua evidenziando la mentalità che a casa mia tutto deve essere pulito ma, fuori dalla mia proprietà, ci posso buttare quello che non mi serve più.

         Da allora anche come Guardia Ecologica della Provincia di Pavia mi sono sempre offerto per incontrare i ragazzi e parlare loro di rispetto dell’ambiente. Oltre allo scopo di parlare ai ragazzi, sono convinto che questo sia un mezzo per raggiungere i genitori che, attraverso le domande dei figli, possono essere resi più consapevoli dei problemi legati ai comportamenti quotidiani. Trovo molto stimolante l’incontro con gli alunni che pur essendo giovanissimi, in molti casi offrono degli spunti per interventi non previsti e per questo, prima di ogni intervento anch’io ripasso la lezione.

         Negli ultimi anni, oltre ai tradizionali temi proposti, il bosco, gli animali, i rifiuti, si sono aggiunti due temi molto attuali come l’acqua e l’energia che sono risultati in sintonia con il programma scolastico.

         L’incontro con la classe concordato nel suo svolgimento e periodo con l’insegnante, prevede la durata di circa un’ora e venti minuti durante i quali si parla dell’argomento sollecitando l’attenzione e la partecipazione dei ragazzi che hanno sempre alcune domande sorprendenti, poi, appena cala un po’ di attenzione, ecco una serie di quiz ai quali la classe divisa in gruppi deve rispondere. Qui si scatena la gara tra i gruppi per il maggior numero di risposte esatte. L’incontro termina evidenziando che anche dei piccoli comportamenti quotidiani possono dare un contributo a favore dell’ambiente, per questo lascio a tutti come missione, due piccole cose da fare, molto semplici che dovranno diventare abitudini e rappresentare un piccolo passo per un cittadino più consapevole.

        Come ad esempio nel caso dell’acqua, di non lasciare i rubinetti aperti inutilmente, in modo particolare a scuola e, di fare la doccia al posto del bagno. Quello di chiudere i rubinetti a scuola è stato preso sul serio visto che i più grandicelli, si sono messi a controllare i piccoli e li richiamano a non sprecare acqua.

        Di solito al termine dell’incontro, lascio un questionario per i genitori dicendo ai ragazzi che questa sera saranno i genitori ad avere un “compito da fare “. Il questionario contiene una serie di domande sull’argomento dell’incontro che servono a rendere partecipi i genitori su comportamenti per i quali non si riflette minimamente, come alle risposte assurde su quanta acqua consuma una persona in un giorno, dimostrando quanta ignoranza c’è ancora e in cui prevale una società solo dei consumi.

        Sul tema attualissimo dell’energia, devo dire che ho riscontrato un alto interesse sia degli insegnati che dei ragazzi. Capire o scoprire di vivere in un mondo che funziona quasi esclusivamente grazie all’energia, conoscere i vari modi per produrla, dai più inquinanti ai più puliti, è una cosa che cattura l’attenzione. L’attesa è massima quando in classe, grazie ad un piccolo impianto fotovoltaico che sfrutta il sole, viene prodotta energia elettrica che accende una lampadina. Anche in questo caso vengono dati come impegno di ognuno di spegnare le luci e il televisore quando non servono. Anche il questionario per i genitori rivela una diffusa ignoranza sul tema energetico ma, in alcuni casi si riscontra una discreta conoscenza delle fonti rinnovabili per produrre energia.

          Di norma il ciclo degli incontri si conclude con una visita al depuratore comunale nel caso di argomento acqua e, per l’energia, a una ditta che fornisce impianti fotovoltaici.

          In conclusione andare nelle scuole e confrontarsi con i ragazzi è molto stimolante, si può avere una valutazione del grado di  consapevolezza dei problemi ambientali, e fortunatamente un sempre maggior numero di insegnanti sembra indirizzata a seguire i ragazzi su questo argomento.

          Mi piace pensare che l’incontro con i ragazzi venga registrato in un file nel loro naturale computer, il cervello, e un giorno, per un fatto qualsiasi, venga riaperto quel file e si inneschi un comportamento e una presa di coscienza per mantenere bello questo nostro unico pianeta.

 

 
 
 
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