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il test sull'acqua del rubinetto nelle scuole di Mortara, Parona, Sangiorgio

Post n°34 pubblicato il 26 Marzo 2011 da legambientelomellina
Foto di legambientelomellina

Marzo 2011                                                                                                   Comunicato stampa

 

I SOMMELIER DELL’ACQUA

 

DEGUSTAZIONE AL BUIO ALLE SCUOLE ELEMENTARI DI MORTARA, PARONA E SANGIORGIO:

 

SOLO IL 35 % DEGLI “ASSAGGIATORI” DISTINGUE L’ACQUA DEL RUBINETTO DA QUELLA MINERALE

 

… invece l’80% di chi ha preferito l’acqua del rubinetto… pensava fosse minerale…

 

La prova del gusto è chiara e trasparente: pescando l’acqua da caraffe anonime e affidandosi al palato è quasi impossibile distinguere l’acqua di rubinetto dalle acque minerali; lo dimostra il singolare test effettuato da “il Colibrì”, Circolo Lomellino di Legambiente, in collaborazione con le scuole elementari di Mortara, Parona, Sangiorgio .

Durante varie  giornate gli attivisti del Colibrì hanno invitato gli studenti di dieci classi (le terze) alla prova del “nove”: in un Paese che consuma enormi quantità d’acqua minerale è possibile riconoscere al palato quale è di rubinetto e quale no?

 

IL TEST :

 

Ai “sommelier dell’acqua” è stato chiesto di assaggiare il contenuto di tre caraffe (di cui una conteneva l’acqua del rubinetto, la caraffa 3 per la curiosità di chi ha eseguito il test, e le altre acqua minerale) e di esprimere un giudizio di “palato” scegliendo quella più buona e cercando anche di identificare quale delle tre caraffe contenesse l’acqua del rubinetto.

 

I RISULTATI :

 

Il 65%  ha identificato come acqua del rubinetto quella che invece era minerale

e solo il 35%  ha identificato giustamente la brocca con l’acqua del rubinetto

 

 

Per quanto invece riguarda le preferenze,

·         il 40,00 % ha preferito l’acqua della brocca “1” (minerale)

·         il 13,00 % ha preferito l’acqua della brocca “2” (minerale)

·         il 43,80 % ha preferito l’acqua della brocca “3” (rubinetto)

Altri dati interessanti:

·         l’80% delle persone che hanno preferito l’acqua di rubinetto …pensava fosse minerale   

(quindi pensano che l’acqua del rubinetto non possa essere buona, infatti credono che quella preferita sia minerale… e si sbagliano)

·         l’acqua minerale delle brocche 1 e 2 è della stessa marca ma solo una piccolissima parte degli “assaggiatori” ha preferito l’acqua della brocca 2… evidentemente non dipende dall’acqua stessa ma magari dal fatto che la bottiglia di plastica sia stata per molto tempo sotto il sole (nel deposito del rivenditore) o da altri fattori sconosciuti

 

Ma cosa voleva dimostrare questo test? Per prima cosa sfatare la convinzione che l’acqua in bottiglia è più buona di quella che si consuma a casa, ma contestualmente anche mettere in evidenza l’enorme impatto ambientale rappresentato dal mercato delle minerali, un impatto che deriva dalla grande quantità di imballaggi prodotta (circa 5 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno) e da un assurdo peregrinare delle bottiglie; per trasportare l’acqua minerale prodotta ogni anno servono infatti quasi 300 mila Tir.

Ogni italiano consuma circa 172 litri di acqua minerale in un anno e questo vuol dire in media 90 bottiglie di plastica ed una trentina di vetro. Contando l’Italia circa 60 milioni di abitanti si calcolano quasi 5,5 miliardi di bottiglie di plastica da smaltire ogni anno, per non parlare degli spostamenti, molto spesso del tutto irrazionali, dovuti al trasporto su gomma delle bottiglie. L’acqua minerale viene venduta spesso in luoghi molto lontani dalle zone di produzione e se un camion può trasportare circa 26.500 litri (17.667 bottiglie da 1,5 litri) per questa operazione sono necessari ogni anno circa 300.000 viaggi (dati Legambiente Nazionale).

 

Un particolare ringraziamento alla Responsabile educazione ambientale, Graziella Toia, ai suoi aiutanti Mariateresa e Gianfranco, alla Direttrice Didattica, alle maestre, al personale delle scuole e naturalmente agli studenti che si sono prestati a questo momento di gioco e di istruzione, infatti prima delle “prove” è stata fatta una presentazione didattica sul ciclo dell’acqua

 

Circolo Legambiente “il Colibrì”

 

N.B. :   I dati del sondaggio sono a disposizione di che volesse richiederli

 

 
 
 

LEGAMBIENTE SUL NUCLEARE - LETTERA APERTA AI GOVERNATORI DEL NORD

Post n°33 pubblicato il 16 Marzo 2011 da legambientelomellina

Milano, 16 marzo 2011

Comunicato stampa

 

 

Nucleare italiano?
Legambiente scrive ai governatori delle Regioni del nord:
serve una piattaforma comune per difendersi da decisioni imprudenti

"Il bacino padano non può ospitare centrali nucleari: fatelo sapere al Governo"

Con una lettera aperta a firma di Lorenzo Frattini, Damiano Di Simine, Marialuigia Schellino e Michele Bertucco, rispettivamente responsabili regionali di Legambiente Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, l'associazione ambientalista ha scritto oggi a tutti e quattro i governatori delle regioni padane per sollecitarli a una presa di posizione comune, che faccia presente l'insostenibilitò  di qualsiasi scelta che porti installazioni nucleari nella conca del Po.

"A Errani, Formigoni, Cota e Zaia chiediamo di tramutare in piattaforma comune la contrarietà  e le perplessità  tecniche da loro espresse, in più occasioni e con accenti diversi, sulla disponibilità  del loro territorio ad ospitare centrali nucleari: siamo l'area più popolosa del Paese, ma anche quella più sensibile agli effetti dell'inquinamento atmosferico per le caratteristiche geografiche e climatiche del catino padano. La scelta nucleare poi non rientra tra le priorità  della programmazione energetica delle nostre regioni, che sono già  più che autonome sulla generazione elettrica: si tratta di un costo e di un rischio ambientale di cui possiamo e dobbiamo fare a meno, puntando su efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili"

Legambiente chiede inoltre ai presidenti delle quattro regioni di farsi promotori della partecipazione al voto nel referendum di giugno, che avrà  al centro proprio il tema delle scelte nucleari.


L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480 - 3491074971


di seguito riportiamo il testo della lettera apera: "OPZIONI STRATEGICHE IN MATERIA DI GRANDI INVESTIMENTI ENERGETICI NEL NORD ITALIA “ LETTERA APERTA ai presidenti delle regioni padane"

"Illustrissimi Presidenti,

quanto sta avvenendo in queste ore in Giappone scuote le coscienze e desta un allarme che spinge gran parte delle nazioni-guida dell'economia globale a rivedere i propri programmi nucleari.

Sono pochi i Paesi, tra cui l'Italia, le cui classi dirigenti hanno finora dichiarato di non voler tener conto di questo sentire comune, bollandolo come futile ondata emotiva.

Non ci sentiamo onorati da una simile distintiva condotta, che ci pare imprudente in modo inutilmente ideologico -alla luce del fatto che l'Italia non è nella condizione di dover tutelare alcun investimento nucleare attuato- e poco ispirata a realismo istituzionale, dal momento che non è verosimile che la medesima ondata emotiva non pesi sulla disponibilità  da parte delle comunità  locali ad accettare localizzazioni di centrali nucleari nel loro territorio.

Ci rivolgiamo a Voi poichè è inevitabile che l'accaduto stringa il campo delle localizzazioni di potenziali siti nucleari verso le nostre quattro regioni, considerato che la Pianura Padana rappresenta l'area con minori profili di rischio sismico. Siamo convinti che le quattro regioni del Po saranno chiamate ancora una volta a condividere una sorte comune: crediamo che dipenda anche dalla Vostra determinazione se questa sorte potrà  trasformarsi in protagonismo responsabile nell'orientamento di scelte strategiche della programmazione energetica, riconoscendo il ruolo economico e geopolitico che Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte esercitano alla scala nazionale e sovranazionale.

Voi tutti in più occasioni avete dichiarato, seppur con accenti diversi, che l'opzione nucleare non corrisponde in alcun modo a una priorità  nell'orizzonte degli investimenti energetici; questo sia perchè nell'ultimo decennio sono giunti a maturità  potenziamenti e ammodernamenti dell'infrastruttura di generazione elettrica, con utilizzo di fonti tradizionali in unità  di nuova e molto più efficiente concezione, sia perchè stiamo assistendo ad una straordinaria vitalità  delle imprese operanti nel settore delle fonti rinnovabili, reclamate dal mercato, pur dipendendo ancora in parte da incentivi che il Governo ha recentemente (e incomprensibilmente!) messo in discussione.

Voi tutti siete altrettanto consapevoli del fatto che la Pianura Padana non è un contesto idoneo ad accogliere nuove fonti emissive di inquinamenti: le condizioni climatiche sono infatti le più sfavorevoli, per il ricorrente confinamento di inquinanti nella bassa atmosfera. Questa ben nota dinamica atmosferica non sarebbe differente in presenza di fonti emissive di tipo nucleare: i rilasci di particelle radioattive, a seguito di incidenti anche molto più lievi di quello che si sta verificando in Giappone, e perfino quelli connessi all'ordinario esercizio di una centrale, provocherebbero nel catino padano esposizioni più gravi e persistenti, non potendosi fare affidamento sulla dispersione operata da correnti atmosferiche. Inoltre non possiamo nasconderci che la Pianura Padana costituisce una delle maggiori concentrazioni demografiche d'Europa: la Lombardia ha una densità  di popolazione molto più alta di quella dello stesso Giappone, e più in generale i 24 milioni di abitanti che vivono nelle nostre quattro regioni sono concentrati su un territorio in cui non è ragionevole prevedere procedure di sicurezza ed evacuazione di ampia scala, in caso di inconvenienti o incidenti gravi. Non da ultimo l'area padana rappresenta anche una delle aree più vocate del paese alla produzione agricola, ricca di prodotti tipici conosciuti in tutto il mondo, e non potrebbe sopportare gli effetti di ricadute anche piccole di sostanze radioattive.

Per quanto detto, vi chiediamo di prendere atto della oggettiva irragionevolezza di qualsiasi prospettiva di localizzazione di centrali nel nostro territorio.

Saremmo felici che una simile posizione venisse assunta congiuntamente, entro un tavolo interregionale, superando le diversità di orientamenti politici per anteporvi l'interesse dell'intera comunità  dei cittadini e delle imprese lombarde, venete, piemontesi ed emiliano-romagnole, e che venisse autorevolmente spesa nei riguardi delle altre regioni e del Governo italiano.

Crediamo che ciò sarebbe estremamente utile a contenere le inquietudini che agitano le nostre comunità , e che inoltre fornirebbe al mondo delle imprese un importante segnale di fiducia nella volontà  di proseguire con determinazione verso gli investimenti in fonti rinnovabili, gli unici che, insieme agli investimenti in efficienza energetica, stanno dimostrando di poter conseguire, già  nel breve e medio periodo, risultati ben superiori a quelli che il nuclere promette solo a lungo termine e a costo di rilevantissimi rischi per la salute e l'ambiente.

Confidiamo in un vostro ruolo attivo e protagonista nella vicenda energetica italiana, e auspichiamo che vorrete farlo anche attraverso l'invito all'esercizio della partecipazione democratica, da estendere ai tutti i cittadini in vista della consultazione referendaria che ha al centro proprio il tema delle scelte energetiche del nostro Paese.

Con l'occasione porgiamo cordiali saluti.

Lorenzo Frattini Presidente Legambiente Emilia Romagna

Damiano Di Simine Presidente Legambiente Lombardia

Marialuigia Schellino Direttore Legambiente Piemonte-Valle d'Aosta

Michele Bertucco Presidente Legambiente Veneto"

 
 
 

COMUNICATO STAMPA SU "AMIANTO"

Post n°32 pubblicato il 24 Settembre 2010 da legambientelomellina

              

LEGAMBIENTE LOMELLINA

 

COMUNICATO STAMPA                                                             20 settembre 2010

 

LA PROVINCIA DI PAVIA LIBERA DALL'AMIANTO

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

 

Da tempo Legambiente è impegnata in una campagna provinciale per l'eliminazione dell'amianto su tutto il  territorio.

 

La nostra Provincia vive l’emergenza dell’ex Fibronit di Broni, una pesantissima eredità del passato, ma il problema amianto è diffuso su tutto il territorio, sia per quanto riguarda le coperture esterne sui tetti sia per quanto riguarda le coibentazioni interne su edifici pubblici e privati.

All'inizio dell'anno abbiamo inviato un'appello alle Istituzioni, al Presidente della Provincia e a tutti i Sindaci, affinchè quanto stabilito dalla legge della Regione Lombardia divenga realtà; basta amianto nel territorio provinciale entro il 2016.

    E qualche cosa si sta muovendo nella nostra Provincia; come associazione siamo molto attenti ai vari progetti che vengono avanzati e siamo disponibili a momenti di confronto con le Istituzioni e con i cittadini.

 

Chiediamo però garanzie e serietà; alla Provincia  chiediamo un ruolo di primo piano in questa importante opera di disinquinamento. Coordini i Comuni nel loro impegno a censire le quantità di amianto da smaltire nei propri territori e individui i siti idonei per lo smaltimento dell’amianto presente nel nostro territorio provinciale. Sicuramente un sito di discarica va individuato in Oltrepo vicino alla Fibronit di Broni per abbattere i costi di trasporto della bonifica, ma potrebbe risultare utile individuare anche altri siti. Se tra questi dovesse risultare la Lomellina chiediamo che non sia certo una megadiscarica, che passi attraverso un patto con i cittadini importante, trasparente e vincolante affinché questo sito venga utilizzato solo per l’amianto presente nella nostra provincia, e sottoposto ad una Commissione di Controllo composta da tecnici ambientali “del territorio” nominati dalle associazioni portatrici di interesse (tra cui Legambiente).

 

Infine avanziamo una proposta; la Provincia di Pavia diventi la Provincia del Sole.

Smaltire l’amianto è molto costoso e molto spesso singoli cittadini non possono farvi fronte.

E' importante mettere a disposizione dei Comuni e dei cittadini informazioni, consulenza tecnica, incentivi veri per sostituire i tetti in amianto con altri materiali, dotandoli di adeguato isolamento e pannelli solari o fotovoltaici.

Riteniamo quindi necessario creare una tavolo di incontro tra le imprese della nostra Provincia che bonificano, che smaltiscono e quelle che installano tetti solari o fotovoltaici per avere condizioni favorevoli e rendere economicamente possibili e sostenibili le operazioni di bonifica, eliminando l'amianto pericoloso e installando tetti fotovoltaici.

 

 Gianfranco Bernardinello  

Responsabile Legambiente Lomellina

 GraziellaToia  

Presidente circolo "il Colibrì"        

 Gaspare Amari

 Presidente Circolo “l’Airone”

 

 
 
 

SERATA NUCLEARE

Post n°31 pubblicato il 13 Settembre 2010 da legambientelomellina

ROBBIO LOMELLINA (PV)  - Venerdì 1 ottobre 2010 Ore 21.00 - presso l’Auditorium – piazza Dante

 

NUCLEARE

Futura realtà o solo illusione?

 

Interverranno:

Carlo Monguzzi

Laureato in ingegneria chimica. Come Assessore regionale all'Ambiente ha promosso la prima legge sulla raccolta differenziata e i primi provvedimenti nella lotta contro lo smog. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche, fra cui “ILLUSIONE NUCLEARE”

Sergio Zabot

Ingegnere specializzato in Energetica. Dirige il Settore Energia della Direzione Centrale Risorse Ambientali presso la Provincia di Milano. Autore di numerose pubblicazioni e rapporti scientifici, fra cui “ILLUSIONE NUCLEARE”

Graziella Toia

Presidente Circolo Legambiente della Lomellina “il Colibrì”

moderatore : Adriano Arlenghi

referente “nucleare” Circolo Legambiente della Lomellina “il Colibrì”

Relazione Introduttiva: Corrado Fiaccola, coordinatore PD di Robbio

 
 
 

Legambiente lomellina, circolo " il Colibrì " ti aspetta...

Post n°30 pubblicato il 07 Settembre 2010 da legambientelomellina
Foto di legambientelomellina

Cari amici,

 
Eccoci anche quest’anno all’appuntamento con la nuova campagna di Tesseramento 2011.
 
Per l’anno 2011 abbiamo scelto come tema la partecipazione e il
 cambiamento due parole estremamente significative per noi che da 
trent’anni abbiamo tanta voglia di condividere e cambiare le cose.

Noi che nonostante il tempo che passa siamo costanti nel voler trasformare                                          il Pianeta impegnandoci a renderlo più pulito, più sicuro, più giusto. Lo facciamo                     iniziando dai territori in cui abitiamo, con i nostri Circoli, combattendo con l’impegno,                          le idee e la costanza di tutti noi, gli scempi e gli abusi sull’ambiente, proponendo               alternative sostenibili in campo ambientale, energetico, economico. A dimostrazione                     che Legambiente è cittadinanza attiva specialmente in questi anni in cui il disinteresse e l’individualismo si vanno sempre più diffondendo nel nostro Paese.

Naturalmente abbiamo bisogno di essere tanti e partecipi per continuare a vincere le                nostre battaglie contro l’offensiva nuclearista, le ecomafie, per promuovere le energie          alternative e sostenibili, per denunciare il saccheggio del territorio, per sostenere un                  nuovo modello economico, per rilanciare quanto di bello e peculiare è racchiuso dai                   nostri territori.

CONTATTA IL CIRCOLO "il Colibrì"

 
 
 
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