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la scoperta dell'acqua: da marco ns socio una piece teatrale in cerca d'autore

Post n°22 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da legambientelomellina

 

La scoperta dell’acqua calda spiegata a mia nonna

 

Nipote. Nonna sono venuto a farti gli auguri di buon anno.

Nonna. Grazie caro, un altro anno... nel 2010 ne ho già ottanta, parliamo d’altro non voglio pensarci se no divento triste.

Nipote. A proposito hai visto che triste spettacolo al vertice?

Nonna. Non mi è sembrato molto al vertice, piuttosto al minimo...

Nipote. Ma io intendo la conferenza di Copenhagen...

Nonna. Lo so, sei tu che non hai capito la mia risposta.

Nipote. Adesso giochiamo con le parole?

Nonna. L’esempio viene dall’alto, dicono che hanno trovato un accordo, ma dove? La Casa Bianca ha concordato con alcuni paesi emergenti di rinviare gli impegni, che però si dichiarano urgenti.

Nipote. L’hai detto è la Casa bianca, non verde!

Nonna. Allora giochi anche tu con le parole, hanno cercato di salvare capre e cavoli.

Nipote. Forse perché faceva freddo, nevicava. E’ difficile lavorare contro il riscaldamento futuro in mezzo al ghiaccio attuale.

Nonna. Gli interessi si sono fatti sentire più del clima. A loro il clima esterno non fa né caldo né freddo. Pensano tutti alle prossime elezioni...

Nipote. Ma no. Per esempio Obama ha fatto un semplice ragionamento: contano più gli operai dell’Illinois o l’ambiente? Meglio curare il PIL che i cambiamenti climatici, scusa!

Nonna. Guarda che la crisi economica è anche ambientale. Cosa serve salvare l’occupazione, gli stipendi o il PIL se poi andiamo tutti sott’acqua?

Nipote. Non è detto. Voi catastrof-ambientalisti pensate subito di andare a mollo, ce l’avete proprio con l’acqua.

Nonna. Fa osservazione, si misura tutto con l’acqua: diminuzione delle piogge, siccità, oppure inondazioni, uragani, scioglimento dei ghiacci, innalzamento dei mari...

Nipote. Tu scopri l’acqua calda nonna. Ma studi scientifici seri, non falsificabili, dicono che è una cosa ciclica. E poi se aumenta il caldo aumentano le nubi e filtrano meno i raggi del sole, quindi fa meno caldo. Sono gli effetti retroattivi nonna, cioè...

Nonna. Non conosco la parola, ma ho capito, non sono mica rimbambita: se stai male smetti di fumare e quindi stai meglio. E’ così?

Nipote. Possiamo dire che è quasi così. Allora sei d’accordo?

Nonna. Ti ricordi il mio vicino Alfredo? Beh quando sono andata a fare le analisi in ospedale, l’ho incontrato. Era ricoverato per un infarto, ma stava bene.

Nipote. E allora?

Nonna. Stai a sentire la sua storia. L’anno scorso l’hanno messo in cassa integrazione e sai che lui è sempre stato un forte fumatore...

Nipote. Cosa c’entra?

Nonna. Lui non ce la faceva più coi soldi, ma di smettere neanche a parlarne, è passato a sigarette meno care e le ha calate di due al giorno per dare un contentino alla moglie.

Nipote. E quindi?

Nonna. Sai che bello, stressato perché è rimasto senza lavoro, sedentario, fumatore gli hanno trovato la pressione alta e il colesterolo cattivo alle stelle.

Nipote. Perciò?

Nonna. Gli hanno detto di troncare con il fumo e gli hanno consigliato una dieta. Ma lui figurati: “Sono sempre stato bene, sono mica una donna che deve guardare la linea. Io non ho problemi, sono forte come un toro”... e tutte quelle belle idee lì. Poi, crak, gli è venuto l’infarto. Ma l’infarto aiuta a cambiare le abitudini. Niente di meglio per smettere di fumare e per passare a una alimentazione più sana.

Nipote. Sempre se sopravvivi. Ma cosa c’entra con quello che stavamo dicendo... con Copenhagen?

Nonna. Ah, mi ha detto che adesso gli hanno dato una dieta molto più rigida, dicendogli che resterà debole per un bel po’, ma poi potrà riprendere l’attività di prima, cioè una vita normale senza però le sigarette e gli eccessi e... le corride.

Nipote. Sono contento per lui.

Nonna. Non era meglio se preveniva, se quando gli hanno trovato un livello troppo alto dei grassi nel sangue e la pressione si dava una calmata?

Nipote. Nonna, scopri l’acqua calda te l’ho già detto, e allora?

Nonna. Ma non hai ancora capito, la stessa cosa vale per i capi degli stati. I medici, pardon gli scienziati, hanno fatto la diagnosi dei mali, hanno trovato un livello troppo alto dei gas nell’atmosfera, ma loro imperterriti: preferiscono andare dall’estetista per mostrarsi in TV.

Nipote. Fai anche la moralista nonna? Devi sapere che l’immagine è importante nella nostra società, e poi dietro l’immagine c’è sempre qualcosa...

Nonna. Anche la cosm-etica ha dentro l’etica.

Nipote. Come?

Nonna. Sì nella parola: ma è tutta un’altra cosa. Ho ragione o no?

Nipote. Sì ma c’è una bella differenza tra un caso individuale, dove c’è una casistica ben chiara, e cose futuribili come le previsioni climatiche, che non sono mica sicure. ‘Sti scienziati dell’ONU devono anche loro guadagnare la pagnotta, li capisco, ma i capi di stato sono mica scemi.

Nonna. Lo diceva anche Alfredo che l’infarto era una cosa futuribile. “Se ti deve venire ti viene lo stesso”, diceva, “i medici sono uomini e sbagliano anche loro, anzi hanno interesse a metterti paura, dire che corri dei rischi, per poterti curare”.

Nipote. Ti ho appena detto che in quel caso era chiaro, ma sul clima del pianeta c’è ancora incertezza, magari ‘sti apprendisti stregoni pitturati di verde esagerano.

Nonna. Anche Alfredo diceva che quegli spaventapasseri con il camice bianco esageravano. D’altra parte pure il Titanic era inaffondabile.

Nipote. Ci risiamo con questa immagine del Titanic, non è nuova, l’ho già letta da qualche parte, nonna, non è originale. Lo sappiamo tutti che non era inaffondabile: te lo dico per la terza volta, nonna, scopri l’acqua calda.

Nonna. Forse qui poveretti lì del transatlantico non hanno scoperto l’acqua proprio calda. Però i signoroni si sono salvati, preoccupandosi di fare suonare l’orchestra per gli sfortunati, prima di occupare le poche scialuppe. Ma si sa, non c’è mai posto per tutti, bisogna rispettare la gerarchia. Chi ha costruito, investito, progettato (magari causando la catastrofe) non può essere messo nella stessa barca di un poveraccio o di un clandestino, no?

Nipote. Nonna, per caso hai rivisto il film con Di Caprio? Adesso sai che è diventato un eco-vip?

Nonna. Sì vede che gli è servita l’esperienza del Titanic, anche se la sua era solo una fiction. Qualcun altro invece preferisce i reality, come il mio vicino Alfredo.

 

 

 
 
 
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