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Post n°3 pubblicato il 18 Luglio 2008 da accendiamolalampada
Alla fine, vinsi le mie remore ed iniziai a camminare verso di loro. però dopo un breve e fugace sguardo , questi iniziarono ad ignorarmi e riprendere le discussioni in atto tra di loro. Vidi che vi erano piu gruppi che andavano da due a più persone, alcuni parlavano abbastastanza animatamente, altri con toni gravi, c'èra chi rideva, o chi amoreggiava, si sentivano voci di tutti i toni: cupe, allegre, sordite, melliflue, ogni tanto avvertivo qualche sonora risata, poi pianti sommessi o voci disperate..sembrava una babele di sentimenti espressi. Anche i corpi delle voci erano delle più disparate etnie e ceti sociali, cosi come il loro abbigliamento completamente diverso , si andava dal vestito sartoriale di grande fattura indossato probabilmente da un appartenente ad un ceto alto , lo si sentiva anche dal modo di esprimersi, al jeans o gonna sdrucita di una persona meno abbiente. Tuttavia sembrava che non importasse molto perchè i gruppi di persone che colloquiavano erano eterogenee; la cosa fondamentale erano i temi che questi trattavano. Mi avvicinai ad un gruppo che sentivo stava parlando di famiglia, figli, problemi lavorativi, la discussione era piuttosto animata, ma nessuno offendeva l'altro, tutti erano compresi e partecipanti ed ognuno provava a dire la sua, io venivo ignorato, così mi allontanai anche se mi venne quasi l'istinto di parteciparvi ma non trovai ne il coraggio ne le parole per intromettermi. Continuai a guardarmi intorno, cercando di focalizzare meglio gli abitanti e le situazioni che essi creavano, e questa popolazione mi incuriosiva sempre più. Vidi anche coppie abbastanza strane, come uomini anziani che provavano a parlare con ragazze molto giovani e non si accorgevano degli sguardi penosi che queste gli lanciavano, come donne attempantate in cui la giovinezza era un ricordo da serbare con gelosia e che non sarebbero state notate neanche dai pensionati in fila alla posta, che si davano da fare con ragazzetti giovani ,con mossette e moine ridicole e questi, nel pieno della pubertà ,che si lasciavano trastullare esibendo espressioni del viso tra il godereccio e lo schifo. Per fortuna queste situazioni erano una minoranza, perche vidi anche coppie di persone innamorate, lo si intuiva dai sguardi, dai gesti,dalle movenze, dai sussuri che si lanciavano. Ero come in trance di fronte a tutto questo movimento multicolore, solo, isolato,sconosciuto tra sconosciuti, eppure iniziai a sentirmi parte integrante, una strana sensazione..all'improvviso, come solo a noi umani capita a volte ,mi sentii osservato, anzi studiato, uno sguardo posato su di me, ma non come prima quando gli abitanti mi guardavano in modo quasi asettico, mi girai lentamente cercando di capire chi..non era facile in mezzo a tante persone individuare chi ti stesse scrutando..infine il mio sguardo mise a fuoco una figura isolata, appartata anche lei, vicino ad un albero, anzi appoggiata con la spalla al tronco che, e questa fu la mia certezza cercava di entrare nella mia anima, quasi una violenza. Era una figura femminile, piccolina ,capelli corti e rossi come la sua maglietta, strano mi colpirono queste cose, shorts e poi quello sguardo...quello sguardo...azzurro e quel mezzo sorriso.............................................................................ne riparleremo |
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Visti i mari già solcati, buon vento nel proseguio della navigazione.