Sesso, consolazione della miseria!La puttana è una regina, il suo tronoè un rudere, la sua terra un pezzodi merdoso prato, il suo scettrouna borsetta di vernice rossa:abbaia nella notte, sporca e ferocecome un'antica madre: difendeil suo possesso e la sua vita.I magnaccia, attorno, a frotte,gonfi e sbattuti, coi loro baffibrindisi o slavi, sonocapi, reggenti: combinanonel buio, i loro affari di cento lire,ammiccando in silenzio, scambiandosiparole d'ordine: il mondo, escluso, taceintorno a loro, che se ne sono esclusi,silenziose carogne di rapaci. Ma nei rifiuti del mondo, nasceun nuovo mondo: nascono leggi nuovedove non c'è più legge; nasce un nuovoonore dove onore è il disonore...Nascono potenze e nobiltà,feroci, nei mucchi di tuguri,nei luoghi sconfinati dove crediche la città finisca, e dove invecericomincia, nemica, ricominciaper migliaia di volte, con pontie labirinti, cantieri e sterri,dietro mareggiate di grattacieli,che coprono interi orizzonti. Nella facilità dell'amoreil miserabile si sente uomo:fonda la fiducia nella vita, finoa disprezzare chi ha altra vita.I figli si gettano all'avventurasicuri d'essere in un mondoche di loro, del loro sesso, ha paura.La loro pietà è nell'essere spietati,la loro forza nella leggerezza,la loro speranza nel non avere speranza.
Pier Paolo Pasolini
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il 02/12/2014 alle 21:33
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il 10/10/2014 alle 19:10
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il 11/11/2013 alle 06:40
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il 05/11/2013 alle 18:39
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il 11/08/2012 alle 11:26