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Eco-punto di vista

Post n°12 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da ilmilieu
 
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Si fa un gran parlare, spesso a sproposito, di inquinamento effetto-serra e global-warming. L’emergenza è reale, quasi quanto l’ignoranza di molti degli interlocutori che vengono coinvolti in pseudo-dibattiti televisivi e non. Riassumendo, x chi ancora non lo sapesse, pare si stia verificando un incremento nella temperatura media della Terra dovuto, ancora una volta “pare”, all’errato (perché eccessivo) uso delle risorse del Pianeta da parte dell’Uomo.

Bene, credo sia giusto che in questo allarmante panorama di allarmismo un geografo come me esprima la propria opinione, se non altro x dare un senso alla propria laurea…

Io credo che l’Umanità x garantirsi un futuro debba guardare al suo passato. Ma non sto parlando di un revival nostalgico (tipo i pantaloni a zampa), né di tornare a vivere come all’epoca delle caverne (no luce, no gas, no acqua corrente… no-thing) bensì di cominciare applicare le idee antiche alle tecnologie moderne. Un esempio, forse ridicolo, è costituito dalle torce a manovella: funzionano con una dinamo, hanno una “speranza di vita” maggiore rispetto alle torce elettriche e non inquinano, dacchè non funzionano a pile (realizzate in plastica, è vero, ma quella la si ricicla..).

Una ulteriore strada da battere è quella del riutilizzo, parola che dovrebbe assumere ancora + importanza rispetto a “riciclo” (eppure nessuno ne parla..): attraverso la pratica del riutilizzo, infatti, si ridurrebbe drasticamente la produzione di contenitori. Proviamo a pensare: si va al supermarket e si “fa detersivo” da un apposito spillatore. il flacone rimane sempre quello, almeno per una decina di rabbocchi, ma l’operazione ci ha fatto risparmiare l’acquisto di 10 diversi contenitori in plastica (x chi non lo sapesse, quando si acquista il detersivo si paga anche il flacone..). E questo potrebbe valere anche per il riso, la pasta, l’acqua minerale (che addirittura si potrebbe “acquistare” direttamente dal lavandino della propria cucina). Mi rendo conto che l‘operazione costituirebbe una piccola “rivoluzione culturale”, ma perché non provare? è pur sempre in gioco il destino dell’Umanità (non quello del Pianeta: esso se la caverà sempre benone)

C’è poi la questione energetica, foriera di tensioni tra Stati in un futuro neppure tanto lontano (anzi, qualcosa è già successo: qualcuno ricorda la “guerra del gas” tra Russia e Ucraina?). è inutile che il nostro ministro dell’ambiente si spacci x ambientalista se:

1.       non vuole il nucleare (e passi, perché è pur vero che esiste il problema dello smaltimento delle scorie)

2.       snobba l’eolico (pare disturbi le migrazioni degli uccelli..)

3.       lotta al fianco dei cittadini campani contro la costruzione di termovalorizzatori (questa è geniale: a parte che quelli di ultima generazione inquinano come accendini. Ma producono energia come una qualsiasi centrale a carbone.. E poi vi sembra più logico che a Napoli si sguazzi nella monnezza? oppure che x smaltirla noi contribuenti si paghino i termovalorizzatori tedeschi? Tedeschi che da par loro si prendono i rifiuti campani, se li bruciano e ci producono pure energia, facendoci “cornuti e mazziati”)

L’Italia ha saputo fondare il proprio decollo economico sul “carbone bianco” (energia idroelettrica): riproviamoci!

L’Italia è una penisola, se a qualcuno fosse sfuggito ci sono migliaia di chilometri di coste. Quindi vento. Costringeremo gli aironi a cambiare rotta, forse, ma non ci vuole una laurea in economia x capire che i benefici sarebbero ben maggiori dei costi! Perché starsene sempre con le mani in mano, x paura di sostenere una spesa? guardiamo piuttosto al profitto! Gli stabilimenti Nutella, ad esempio, qualche costo lo avranno pur sostenuto. Ma si sono dotati di un sistema x produrre energia che funziona bruciando gusci di nocciola! d’ora in avanti ne ricaveranno solo benefici.

E l’ambiente ringrazierà!

Ale

 
 
 
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GEOBLOGGERS: SAMU, ALE E EVA

Ciao!Sono Eva, ho 22 anni e sono un’aspirante geografa. Non è semplice spiegare cosa significa studiare geografia e di cosa mi occuperò in un futuro non così lontano…ma col tempo spero di farvi apprezzare tutti gli aspetti più interessanti (e non sono pochi) di questa disciplina. Per ora vi basti sapere che per inseguire il mio sogno (aiuto che parolone) ho lasciato il mio tranquillo paesino tra le colline comasche per approdare a Torino, sede di una delle scuole di pensiero geografico più importanti perlomeno a livello nazionale.

Alessandro, milite esente, bella presenza (?), 22 anni (ma a Pasqua saranno 23), studente di "Scienze umane dell’ambiente del territorio e del paesaggio" (c’è una virgola in questo lungo nome: mettetela dove meglio credete e vi faremo sapere se avete ragione). Tutto questo sbrodolio per dirvi che non ho un curriculum articolato come quello del mio collega, ma mi sto attrezzando per recuperare. Tra i due dovrei essere quello specializzato sul turismo. Ma il mio master lo otterrò solo dopo essere tornato dal week-end a Barcelona...

Ciao, mi chiamo Samuele e sono uno studente 22enne come il mio socio qui sopra. Studio e lavoro in campo ambientale e più precisamente nell'ampio spettro dello sviluppo sostenibile. Mi auguro troviate di vostro interesse questo nostro spazio, un po' ambientale, un po' turistico, un po' di costume, un po' culturale, un po' inutile, un po' fondamentale, un po' finestra sul mondo, un po' irriverente, un po' azzardato. Il milieu? Titolo pretenzioso, ma ci piacciono le cose in grande stile!

 

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