il mio editoriale

Gaber : Libertà = PD non: Partecipazione

Ricordate quella splendida canzone dal titolo "Libertà" del grande G alias Giorgio Gaber? Vi recito solo il ritornello cosìcche venga più facile cercare nella vostra memoria:

"La libertà non è star sopra un albero  -  non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero  -   libertà è partecipazione"

Prendendo spunto da queste parole ho provato a mettere giù una proporzione matematica che credo possa rendere quanto mai evidente lo stato confusionale che per l'ennesima volta ha coinvolto il PD nelle così dette Primarie in vista delle imminenti elezioni comunali.

Il fine che non può essere ritenuto altro che ispirato ai pricipi di legittimità nell'ambito della democraticità, ancora una volta mostra delle criticità. Ancora una volta nel loro perseverare con questa modalità stile USA, sono riusciti a scatenare polemiche che alla fine si rilevano di gran lunga superiori ai consensi sulla proclamazione.

Abbiamo già assistito a queste analoghe polemiche sorte all'indomani delle precedenti elezioni dove la criticità stà tutta nella proporzione esposta nel titolo. La libertà di partecipazione deve essere pura e sincera libertà di partecipazione. Voti pagati, voti comprati, voti di non aderenti, voti di non italiani, numeri gonfiati con schede nulle, queste ed altre ancora di anomalie non credo rappresentino il principio della libertà di partecipazione.   

Chissà se alla fine lo stare sopra un albero insieme ai mosconi, non rappresenti l'unico proprio spazio di libertà.

I tre porcellini.

Tre figli decidono di prendere l'azienda del padre, in quanto si sentono sicuramente più capaci e, cosa più importante, più predisposti ad accettare le sfide che il mercato in continua evoluzione richiede.

Tre figli di madri diverse con ovviamente modi diversi di concepire l'azienda, di individuarne una evoluzione diversa, di valutarne opportunità e linee aziendali da seguire diverse.

E' naturale che uno solo di questi alla fine avrà in mano l'azienda, ma è naturale viste le diversità di cui sopra, che gli altri due manifesteranno il loro malcontento e la loro difficile posizione di subordinarietà.

Nei tempi passati, il primogenito seguiva e prendeva il ruolo e l'attività del padre, gli altri erano costretti ad essere accantonati o nell'esercito o nella Chiesa, proprio per non mettere bastoni fra le ruote a quello designato.

Trasferiamo quanto detto nel PD. Già dalle scorse elezioni interne la disputa Renzi-Bersani provocò il fallimento della vittoria elettorale e forse del Capo dello Stato. Oggi ancora una volta dobbiamo asistere ad una forma di suicidio in nome della trasparenza e del massimo consenso, salvo poi accorgersi che il consenso spesso è finto e pilotato.

Non converrebbe quindi che il tutto venga disciplinato all'interno del partito? Epifani credo abbia dimostrato capacità sul campo come segretario riconosciute da più parti, altro discorso è l'essere proposti quale futuro capo della coalizione in caso di elezioni.

Ma anche qui: siamo sicuri che il toscanaccio, drogato del suo ego, sia veramente all'altezza della situazione? La politica, in Italia, significa mediazione, ne è capace?

Oppure eliminatoci Berlusconi (in verità per dichiararlo eliminato attendo il suo funerale che prima o poi arriverà) ci troveremo un suo alias? ossia Renzi?

La paura è che chi è veramente di sinistra, vada ancora più a sinistra, chi è di centro vada nel nuovo centro che sembra ricompattarsi sulle ceneri del ritrovato desiderio di dc e chi era di destra rimarrà a destra, oltre ai grillini che riceveranno nel loro seno tutti gli scontenti.

Risultato: l'azienda viene divisa in pacchetti il cui patrimonio non varrà più nulla. 

Il mio nome è Bond, James Bond

Ci stiamo allarmando per l'ennesima volta per fatti saputi e risaputi.   

Sicuramente tutta colpa della serie dedicata a James Bond se gli anglosassoni (USA e GB) da anni spiano tutto il mondo interessante dal punto di vista politico ed economico.                                                                                                                    E credo, per onestà intellettuale di chi gioca a governarci in questo pianeta, che in questa partita debbano tenere in considerazione anche la vecchia URSS e la nuova Cina, perchè entrambi non saranno e non sono da meno dei due supercitati in questi giorni.

Che la Merkel si arrabbi o faccia finta di arrabbiarsi per l'opinione pubblica, su una cosa che sapeva, non è che importi molto, importerebbe invece se non lo sapesse, perchè allora potremmo chiaramente dichiarare che stanno solo giocando a governare e non fanno per nulla sul serio.

Finiamola di essere ipocriti, perchè il modulino sulla privacy che ci costringono a firmare anche per sturare un tappo alle orecchie, ha solo dell'incredibile e la cui nullità è già da tempo sancita dall'evidenza. 

Oggi sarà il suo 56°???

Ci eravamo da poco dimenticati delle pene del povero Dudù, il cagnolino più famoso in Italia (solo in Italia fortunatamente) che durante i lunghi giorni di attesa, la prima attesa estiva, sembrava impaziente di uscire da dietro quelle sbarre di ferro sulle quali mestamente appoggiava il suo musetto guardando con gelosia tutti gli altri cagnolini che invece liberi e felici scorrazzavano in ogni dove. Le sbarre erano solo quelle del cancello del palazzotto di residenza, ma già lo terrorizzavano, forse un cattivo presagio?

Oggi le nostre pene saranno invece per il suo padroncino. Occhiaie profonde lo segnano ormai da giorni, ben 55 giorni senza dormire. Battendo ogni primato, ma si sa Lui è da guinnes, facendo ricredere e rivedere tutti i dati statistici della medicina contemporanea, ieri era al 55° giorno di non sonno.

Oggi sarà il suo 56° e domani? Tranquilli non andrà a vita migliore (semmai ce ne fosse altra per taluni personaggi), ma sarà solo il suo 57° giorno senza pisolino.

Eppure c'eravamo abituati a quelli famosi durante i congressi (altri naturalmente), o a quelle durante le trite e ritrite funzioni religiose, nonchè quelle parlamentari (pallose e finte uguali). Tutto finito: non dorme più. 55 giorni di insonnia: incredibile.

Italiani ingrati, nessuno che lo consideri come si deve, poverino!

Italiani ingrati che vengono a saperlo solo grazie (grazie veramente) ad uno sfogo fatto ieri sera mentre con il berretto da notte suggeriva (imponeva) ai suoi fedeli(ssimi) di  dimettersi tutti insieme allegramente dal parlamento per cantargli come solo loro sanno dopo le prove generali innanzi al Tribunale di Milano, la ninna-nanna.

Buonanotte!

Slogan compromettenti.

Ci ricordiamo tutti del grande smacchiatore che nelle scorse elezioni era il terrore di tutti coloro che amavano il pois. Bersani ed il suo guaguaro alla fine non ce l'hanno fatta.

Ma ci ricordiamo pure come la nuova velina Renzi tante volte, liberamente come suo costume, aveva criticato quello slogan, perchè ....... beh perchè forse non l'aveva prodotto la sua fervida mente.

Ed oggi non è più il giaguaro da smacchiare, ma il pdl da sfaltare. Però questa volta forse piacerà di più perchè detta appunto dalla star Renzi.

Cosa è cambiato dallo smacchiatore all'asfaltatore? Nulla se non la conferma di quanto il sindaco a prescindere a volte, spesso, non regola la velocità della parola con la propria memoria, altrimenti non sarebbe egli stesso sceso al livello del tanto criticato Bersani.

Alla fine stanno dimostrando di essere uguali nel modo di gestire la nuova campagna elettorale ed il loro avversario.

A quando il piallatore?