Creato da: ha_iku il 08/07/2010
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Lezioni di volo

Post n°20 pubblicato il 16 Giugno 2011 da ha_iku
Foto di ha_iku

 

Ebbene si, anche per me è arrivato il momento di vedere le prime uscite delle mie figlie, che si stanno esercitando nei primi voli fuori dal nido... 

E proprio in queste prime uscite che noi genitori ci mostriamo con tutte le nostre contraddizioni. (è un plurale maiestatis )

Il comportamento di noi genitori attraversa delle fasi, che cominciamo con un comportamento protettivo, creando una campana di vetro sopra i nostri figli perché non abbiano mai da soffrire.
Quando poi diventano un pò più grandi, il comportamento diventa quello del capobranco, figura da seguire nelle scorribande fuori dal nido.
Successivamente comincia la fase del consigliere, che alle mille domande risponde sempre pronto (all'inizio) per spiegare tutti i misteri della vita (che molto spesso non conosciamo nemmeno noi  ) .
Ultima è la fase del desiderio di autonomia, dove le richieste di aiuto le raccogliamo con un una certa insofferenza, sperando sempre di più in un comportamento autonomo dei nostri figli.
Con le prime uscite però c'è una regressione, ci chiediamo se siamo riusciti a trasmettere tutto e/o i nostri figli sono riusciti a recepire tutto e regrediamo nella fase protezionista.

E così noi genitori oscilliamo come pendoli tra la necessità di autonomia e la voglia di protezione. 

La scuse per questi tentennamenti sono tante; non sei pronto, il mondo oggi è molto più pericoloso, ecc.ecc. tutti argomenti più che leciti, ma se mai non usciranno dal nido quando impareranno a volare?  dovremmo forse tornare indietro per vedere quando noi abbiamo cominciato a volare da soli.

Il problema di fondo è un altro; i figli che cominciano a volare strappano un cordone ombelicale che ci lega a loro, un piccolo trauma che ci proietta oltre quella fase della vita dove ci si rivolge più ai figli che al resto del mondo e quando questo legame viene a mancare rimane un vuoto da colmare.


Spero di aver spiegato correttamente alle mie figlie le istruzioni di volo, e soprattutto la mappa delle no-fly zone

buon volo 

 

 

 
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La Banca del Tempo

Post n°19 pubblicato il 13 Giugno 2011 da ha_iku
Foto di ha_iku

 

Basta frequentare bar o altri locali di ritrovo per sentire sempre gli stessi discorsi.  Il governo non fa questo, il governo non fa quello, la provincia, il comune, e giù fino alle più piccole associazioni senza scopo di lucro.... 
E giù nel criticare tutto e tutti... 

Il diritto di critica è giusto e sacrosanto, soprattutto se si tratta di critica costruttiva. Si impara molto di più dagli errori che dagli obbiettivi centrati. Ma di queste persone che hanno sempre le idee chiare, che sanno cosa è giusto e cosa non lo è, tra tutto questo mare di persone c'è qualcuno che si è impegnato nell'applicare le proprie idee?

...mi dispiace la famiglia... non posso, il lavoro ..... se dovessi fare questo perderei le uniche ore che ho di relax ...   e così via, i motivi sono tantissimi, e tutti validi ....

se dovessimo costruire una banca della solidarietà, dove ognuno di noi abbia il proprio conto corrente, dove versare le ore che doniamo agli altri e dove preleviamo le ore che gli altri donano a noi quanti conti sarebbero in rosso?

Mi immagino la stessa situazione dei conti economici.. poche persone con i conti in largo attivo e tantissime con i conti in passivo.

Beh ... meglio che vada a verificare il mio estratto conto, non vorrei essere in rosso anch'io

 

 

 
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dolore

Post n°18 pubblicato il 10 Giugno 2011 da ha_iku
 
Tag: dolore
Foto di ha_iku

Oggi la tristezza mi assale, sento che qualcosa mi sfugge via, qualcosa che si sta portando via una parte importante di me, sento qualcosa che viene strappato, senza possibilità di potermi difendere, senza possibilità di replicare.


E le radici che pian piano vengono estirpate sono profonde, arrivano dove non pensavo potessero arrivare, e lasciano un vuoto sostituito dall'aria sibilante che brucia più del fuoco.

Più è la gioia che si arriva a provare e più sarà quel dolore che ti chiede il pedaggio....

e la bilancia si pareggia, quanto più in alto si riesce a volare tanto più in basso si cadrà ...

... solo che è sempre il dolore che lascia il ricordo più vivo....


 

 

 
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Il linguaggio del corpo

Post n°17 pubblicato il 10 Giugno 2011 da ha_iku
 
Foto di ha_iku

Durante la seconda guerra mondiale (ma credo anche ora) c'era in funzione un ufficio che cercava di stabilire in maniera scientifica, il flusso di informazioni che si muovevano tra i diversi schieramenti.

E facilmente intuibile che se io riesco ad intercettare i messaggi del nemico e lo precedo nelle sue azioni, sospetterà subito sulla sicurezza dei suoi canali di comunicazione, modificandoli, e rendendo cieco l'altro schieramento.

La stessa cosa avviene nel normale flusso di informazioni che tutti i giorni ci scambiamo con le persone che ci circondano. Oltre al normale messaggio, fonte principale di informazione, c'è un metalinguaggio, fatto di tempi di risposta, esitazioni, dimenticanze, movimenti del corpo, ecc.ecc. che veicolano altri messaggi, a volte più importanti del messaggio principale stesso.
E questa pratica di interpretare entrambi i messaggi in arrivo è sicuramente pratica consolidata, anche se a volte inconscia, giustificata con l'intuito, che ci permette di identificare le altre persone.

Ma quando il messaggio subliminale è discordante dal messaggio diretto? a quale dei due dobbiamo dare più peso?

Ci sono chiaramente due possibilità: 
- dare ragione alla propria capacità di interpretazione e ritenere che la persona che abbiamo davanti è una bugiarda.
- Dare fiducia a quella persona con il rischio di rimanere gabbati

Di solito l'autoconservazione prevale e si sceglie la misura protezionistica, ovvero TUTTI COLPEVOLI FINCHE' NON PROVANO LA LORO INNOCENZA 

 

 
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Quale giustizia?

Post n°16 pubblicato il 10 Giugno 2011 da ha_iku
 
Foto di ha_iku

Oggi rischio di essere banale, con un argomento che sicuramente rimbalza da un capo all'altro del belpaese. 


Cesare Battisti. 

Ebbene si, sono anche io vittima delle ultime notizie e me lo immagino seduto fuori da un caffè brasiliano con un quotidiano sottobraccio mentre sorseggia la sua bibita guardando sornione i magistrati italiani che dall'altra parte della strada sono impotenti.


Il primo sentimento che credo sia stato di tutti è un senso di sconfitta, quasi come avessimo perso i mondiali di calcio. Perché un altro paese si permette di giudicare il nostro sistema giudiziario? E qui nasce il paradosso.. Noi che normalmente ci mettiamo in prima linea con "nessuno tocchi caino" veniamo giudicati alla stessa guisa con cui giudichiamo quegli stati dove si applica la pena di morte. 

Non voglio entrare nel merito alle giustificazioni del Suddetto cesare, che si sente un perseguitato politico, questo lo ha già fatto la magistratura. Penso però ai parenti stretti delle vittime che si sentono deufradati un'altra volta.

E l'errore sta sempre nell'uomo comunque. Quando si avviano degli scambi politico-commerciali con qualsivoglia stato si dovrebbe aderire prima di tutto a dei trattati internazionali per regolare questi accadimenti. Ora, nell'eventualità di un boicottaggio dei prodotti brasiliani, chi ci rimetterebbe sarebbero i nostri interessi d'oltreoceano, e questo lo sa bene il governo brasiliano.

Ho solo una domanda da farmi. Ma cosa pensano i brasiliani di questa sentenza? e soprattutto, cosa pensano i tantissimi figli di emigranti italiani ora in brasile?

Cesare, se il destino mi portasse a passare vicino a te, ti offro un caffè. Hai gabbato la giustizia italiana al pari dei migliori impuniti qui in italia. Ma non credo potrai mai vivere tranquillo. In brasile, con pochi soldi, si può comprare la vita di una persona...

 

 
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