***VINTAGE***Il fascino del Mondo Antico |
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John William Godward
Athenais
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Post n°5 pubblicato il 07 Settembre 2013 da galaxia_2007
L'amore è, ciò che il cuore detta quando proviamo emozioni. L'amore universale è il motore della nostra vita. L'amore verso tutte le cose, la passione per tutto ciò che ci attrae e procura sensazioni. L'amore è sentimento, senza saremmo solo macchine non pensanti. E' il dono più bello che ogni essere ha per dimostrare il bene interiore verso gli altri. Ogni attimo d'amore è un battito del nostro cuore, ed una gioia immensa. Dove c'è l'amore, c'è anche la pace. Rivolgiamo un pensiero positivo, come atto d'amore in questo giorno di preghiera con tutti i popoli e le religioni del mondo, perché un domani anche il nostro secolo possa essere ricordato come un bel periodo del passato. Oggi noi siamo il vintage del domani, cerchiamo di salvaguardare il nostro mondo per chi verrà dopo di noi.
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Post n°4 pubblicato il 07 Settembre 2013 da galaxia_2007
La storia ci insegna che i primi popoli della Terra, per esprimere il loro linguaggio avevano imparato a raffigurarlo, graffiando le rocce con oggetti appuntiti. Forse le prime scritture all'inizio furono con un bastoncino, uno straccetto o qualcosa di sottile che veniva intinto nell'inchiostro ricavato dalla fuliggine, da animali marini, come la seppia che forniva un inchiostro di colore nero, il murice, che è un mollusco, forniva la porpora, di colore rosso; o da polvere di roccia, rica vavano l'ocra che era un minerale dal quale si otteneva il giallo; dalle piante e infusi vari di erbe, o foglie e radici fornivano altri colori. Mille anni fa qualcuno pensò di usare una penna d'oca o di qual che altro uccello, perché era leggera e resistente. Alla punta veniva fatto un taglietto per evitare che l'inchiostro facesse delle macchie. La stessa veniva intinta in un bicchierino pieno di inchiostro che si chiamava calamaio. Nel tempo furono creati calamai secondo le epoche, dai più semplici ai più eleganti e raffinati. Duecento anni fa, veniva inventato il pennino d'acciaio che andava inserito su un manico di legno.
Nel tempo, anche le scritture si affinavano con precise calligrafie che creavano vere opere d'arte, su pergamene e antichi manoscritti tra grafica, simboli e raffigurazioni di ogni genere di grandi maestri calligrafi di tutto il mondo.
Nel 1827, grazie a uno studente che si chiamava Petrache Poenaru, comparvero in Francia le prime penne che avevano un serbatoio pieno di inchiostro, erano le penne stilografiche, ancora oggi usate per la loro raffinatezza di scrittura. Molti esemplari costosi, create e firmate dai più illustri artigiani d'epoca fino ai più moderni modelli di prestigio. C'è da dire, che con l'inchiostro si abbinato il tampone con carta assorbente, fondamentale per non creare veri disastri, perché se non si asciugava, spesso si macchiavano fogli e mani. Chi delle vecchie generazioni, non ricorda che da bambini ci si mac chiava spesso con l'inchiostro imbrattando tutto. Oltre al pennino anche con il calamaio, che molto spesso si rovesciava, lasciando macchie difficili da togliere. Per non parlare poi delle penne stilografiche che perdevano sempre, o non scrivevano affatto, per cui le agitavamo per far scendere l'inchiostro che si seccava, e partivano schizzi ovunque. Un giorno un giornalista ungherese di nome Làszlò Jòzsef Bìrò vide un pallone pieno di fango che rotolava e lasciava una lunga striscia per terra. Allora gli venne in mente di costruire una penna a sfera. La tecnologia è andata avanti e propone oggi nuove penne a inchiostro liquido, ma la penna biro rimane imbattibile per durata e affidabilità. Però lo stile delle penne di una volta, hanno un fascino diverso. Sono certa che molti di noi possiede una prestigiosa penna che teniamo da conto, forse il regalo della prima comunione. O la classica penna di rappresentanza. O un completo da scrittoio in stile per la scrivania.
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Post n°3 pubblicato il 07 Settembre 2013 da galaxia_2007
Si definisce come vintage un oggetto prodotto nel ventennio precedente o prima, il quale per vari motivi è diventato ogget to cult per le sue qualità superiori, se confrontate ad altre pro duzioni precedenti o successive dello stesso oggetto. Il vocabolo Vintage deriva dal francese "l'age du vin" (l'annata del vino) e, per estensione, da "vendange" (vendemmia). Il termine coniato inizialmente per i vini vendemmiati e prodotti nelle annate migliori, è poi diventato sinonimo della espres sione d'annata. di produzioni antiche, conservano funzionalità / caratteristi che/ fascino superiori ad oggetti moderni. Raramente oggetti da museo (non più funzionanti, ma di sola testimonianza storica) sono considerati vintage. In quesi casi vengono preferiti termini quali rarità, capolavori, pezzi d'arte etc... |
Post n°1 pubblicato il 05 Settembre 2013 da galaxia_2007
Il gusto dei tempi passati, da conservare, per sapere come eravamo. Un fascino che non va perso, per riscoprire un vecchio mondo ormai lontano, che ha donato le basi per costruire il nostro futuro. Oggi nulla è da inventare, perché è già stato inventato dai nostri antenati, lasciandoci un vasto patrimonio da contemplare e su cui progredire. Il mio Vintage, tratta l'armonia delle immagini di un tempo, il suono della sua musica, tra usi e costumi che sanno di retrò, tra oggetti, e mode di epoche andate. Una condivisione con chi ne sa apprezzare la bellezza, con la nostalgia per il passato, su tutto ciò che profuma di antico. |
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Inviato da: pascualaugusto
il 12/11/2013 alle 20:31