Francesca De Nicolais
"Le cose piu' belle del mondo non possono essere viste e nemmeno toccate ..Bisogna sentirle con il cuore "...(Helen Keller)
Cara Francesca,
sono stato ieri a Lecce ai cantieri teatrali Koreja a vedere lo spettacolo in cui tu interpreti il ruolo di Giulietta. In quella gabbia prima bendata, poi vestita di bianco, infine nuda mi hai dato emozioni fortissime e stamani continuo a vederti, come quando, mentre tutti applaudivano e i tuoi compagni erano ancora schierati per gli accogliere e onorare gli applausi di noi pubblico, tu ti sei girata e a testa bassa te ne sei andata dietro le quinte. Prima a uscire dalla scena, come se ti fosse stata stretta, come se l’emozione dentro di te fosse troppa per quello che hai letto negli sguardi del pubblico, per quello che hai percepito provenire dai presenti alla volta della Tua persona.
Ti ho negli occhi e ho nel cuore e nell’anima l’emozione che mi ha dato lo spettacolo che mi aspettavo dilettantesco e formale e che invece è stato invasivo, come UN GROSSO FULMINE CHE PENETRA NELL’ANIMA.
Sei giovane, lo so, ma io sono davvero turbato.
Ho colto anche la stridente differenza tra la tua interpretazione del personaggio e il tuo essere donna, semplice, sicuramente dai tratti rapidi nei movimenti e nelle relazioni.
Sono davvero molto colpito.
I tuoi occhi che cercano tra il pubblico, che cercano di carpirne i pensieri, le emozioni, che cercano di vedere quanto di quello che hai sentito impetuoso e violento nel tuo cuore sia stato percepito, capito, vissuto da queste facce di sconosciuti che per una sera, magicamente, sono entrati nel tuo cuore e hanno devastato la tua anima e che senti entrare addirittura nel tuo corpo che ha messo in scena la più dolce delle emozioni e il più totale dei coinvolgimenti che è l’amore, plasticamente espresso nell’indelebile scena del tuo corpo che accoglie quello dell’amato sotto lo sguardo attento e partecipato di tutti. Tutti eravamo dentro di te, che in quel momento eri l’amore, la gioia estrema del desiderio trattenuto e inespresso, dell’attesa infinita che rappresenta ogni istante in cui sei lontano dall’amata, che non puoi almeno vederla e che non ti consentono di toccare. Istanti eterni in cui il tuo desiderio diviene immenso e profondo come il mare del testo della piece che hai interpretato ieri.
Chissà perché ieri sono venuto li. Non potevo, non dovevo, più volte ci ho ripensato, ma alla fine ci sono stato ieri, li, per vedere te?
antonio
Condividi e segnala 
Inviato da: Anna
il 25/02/2020 alle 10:35
Inviato da: Vianello
il 19/10/2018 alle 02:16
Inviato da: Vianello
il 19/10/2018 alle 02:15
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 21:24
Inviato da: Weather
il 01/08/2018 alle 21:23