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spese decuplicate

Post n°395 pubblicato il 05 Novembre 2008 da monastero.invisibile

La nuova legge per lo smaltimento dei rifiuti agricoli decuplica le spese!
di Antonio Bruno
 
Il Dottore Agronomo Anselmo Montermini Direttore del Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia http://www.fitosanitario.re.it/index.php  , il 31 ottobre a Lecce per il seminario di Alta Formazione organizzato dal Dott. Agr. Gianni GEMMA nell’ambito delle attività della Organizzazione dei Produttori Olivicoli della Provincia di Lecce, ha svolto una seconda relazione sull’accordo di programma in senso stretto per lo smaltimento e riutilizzo dei Rifiuti Agricoli.
Il Dott. Agr. Anselmo Montermini espone la scansione della sua relazione che parte dal D. Lgs 5 febbraio 1997, n. 22  il cosiddetto “decreto Ronchi” inventore degli accordi di programma http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/97022dl.htm da cui scaturisce l’Esperienza di Reggio Emilia del 1998. La relazione continuerà con il DECRETO LEGISLATIVO 152 del 3 aprile 2006 recante Norme in materia ambientale, spiegando COSA SONO I RIFIUTI AGRICOLI http://www.fitosanitario.re.it/dl.php?id=640 che fa nascere la NUOVA esperienza di Reggio Emilia. Infine il Dott. Agr. Anselmo Montermini tratterà del Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 29 gennaio 2008 - Suppl. Ordinario n. 24 http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/08004dl.htm e quindi esporrà qual è la situazione attuale.
Partiamo dal:
 
Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22
"Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio"

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 38 del 15 febbraio 1997 - Supplemento Ordinario n. 33
e si può leggere l’articolo 2:
 ART. 2
(Finalita')
1. La gestione dei rifiuti costituisce attivita' di pubblico interesse ed e' disciplinata dal presente decreto al fine di assicurare un'elevata protezione dell'ambiente e controlli efficaci, tenendo conto della specificita' dei rifiuti pericolosi.
2. I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare:
a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo e per la fauna e la flora;
b) senza causare inconvenienti da rumori o odori;
c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.
3. La gestione dei rifiuti si conforma ai principi di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nel rispetto dei principi dell'ordinamento nazionale e comunitario.
4. Per il conseguimento delle finalita' del presente decreto lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze ed in conformita' alle disposizioni che seguono, adottano ogni opportuna azione avvalendosi, anche mediante accordi e contratti di programma, di soggetti pubblici e privati qualificati.
Poi all’articolo 4 si legge:
ART. 4
(Recupero dei rifiuti)
1. Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le autorita' competenti favoriscono la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso:
a) il reimpiego ed il riciclaggio;
b) le altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti;
c) l'adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi;
d) l'utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.
2. Il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia prima debbono essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero.
3. Al fine di favorire e incrementare le attivita' di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero le autorita' competenti ed i produttori promuovono analisi dei cicli di vita dei prodotti, eco-bilanci, informazioni e tutte le altre iniziative utili.
4. Le autorita' competenti promuovono e stipulano accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati al fine di favorire il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti, con particolare riferimento al reimpiego di materie prime e di prodotti ottenuti dalla raccolta differenziata con la possibilita' di stabilire procedure semplificate ed il ricorso a strumenti economici.
In pratica il Decreto Ronchi dice che se il contadino rispetta la Legge può riciclare o riutilizzare, inoltre dice ancora chi produce i rifiuti paga lo smaltimento ma nello stesso tempo da la possibilità a tutte le autorità competenti di attuare con i soggetti economici presenti nel territorio protocolli d’intesa o accordi di programma.
In funzione di ciò, riferisce il Dott. Agr. Anselmo Montermini, si è realizzato l’accordo di programma per la Raccolta dei Rifiuti Agricoli nelle città seguenti:
il 14 ottobre 1998 a Modena;
il 3 dicembre 1998 a Reggio Emilia;
il 5 febbraio 1999 a Bologna.
 
Il Dott. Agr. Anselmo Montermini confessa che come spesso accade, la prima esperienza non è stat eccezionale dal punto di vista dell’organizzazione. Gli accordi di programma sono stati aggiornati nel 2000 poiché alla fine del 1999 la Regione Emilia Romagna ha approvato le sue linee guida che hanno reso necessario appunto il primo aggiornamento.
Quindi in base a quello che stabiliva la legge di allora la Provincia poteva promuovere l’accordo di programma  per la Raccolta dei Rifiuti Agricoli. La stessa è l’Ente garante per la Legge di quanto viene scritto nell’accordo di programma. La Provincia ha stipulato l’accordo con tutti i soggetti economici presenti sul territorio, quindi l’ha stipulato con le organizzazioni agricole, le centrali cooperative, ma ha tirato dentro l’accordo di programma le mutiutility cioè le Municipalizzate ovvero i gestori, l’associazione degli allevatori e il Consorzio Fitosanitario.
Dopo i primi due anni di esperienza nell’ottobre del 2000 il Consorzio fitosanitario di Reggio ha organizzato un Convegno nazionale dove è stato fatto il punto.
Al convegno hanno partecipato persone provenienti da tutta Italia per capire l’esperienza che il Consorzio Fitosanitario aveva posto in essere. Gli atti del convegno sono stati pubblicati da Terra e Vita nel 2000.
Il Consorzio Fitosanitario di Reggio ha deciso che, in quegli anni, il costo dello smaltimento dei Rifiuti agricoli fosse a totale carico del consorzio stesso. Qualcuno potrebbe obiettare che siccome la regola è che il rifiuto, lo deve smaltire a sue spese, chi lo produce; il consorzio fitosanitario di Reggio non rispettava questa regola. Ma ciò non è vero poiché il Consorzio Fitosanitario pagava con i soldi degli agricoltori, di conseguenza era perfettamente nella legge.
In sintesi l’agricoltore produce il rifiuto, paga il consorzio fitosanitario con una tassa obbligatoria e il consorzio paga le Municipalizzate (le multiutility) e in questo modo si è nel pieno del rispetto della legge.
Alla fine del 2000 il consorzio ha smaltito 510 tonnellate con un costo di 130 milioni di vecchie lire e a fronte di un bilancio del Consorzio Fitosanitario di 500 milioni di vecchie lire.
Naturalmente in quegli anni c’è stato un forte trend di crescita poiché all’inizio non c’era un servizio, poi il servizio è partito, tutti hanno cominciato a conoscerlo e man mano hanno utilizzato il servizio offerto dal consorzio.
Tutto questo è anche in finzione della caratteristica degli agricoltori che all’inizio sono molto dubbiosi e diffidenti.
Hanno fatto un rapido calcolo e prevedendo un raddoppio del conferimento e quindi dei costi si avrebbe avuta la conseguenza che il bilancio del Consorzio sarebbe saltato.
Ed ecco che hanno avuto una idea che il Dott. Agr. Anselmo Montermini definisce la più bella! Insomma si doveva far pagare gli agricoltori e a quel punto i conferimenti dei rifiuti agricoli sono passati da 500 tonnellate prima a 250 e poi a 125 tonnellate. Che cosa era successo? C’era qualcosa che non funzionava!
Questa cosa è stata un peccato perché l’accordo di programma ha l’effetto della semplificazione burocratica coniugata all’economicità del servizio.
Eppure, dice il Dott. Agr. Anselmo Montermini, l’utente all’inizio aveva risposto meravigliosamente ma poi la risposta è crollata al momento in cui doveva tirare fuori i soldi per pagarsi il servizio.
Inoltre il Dott. Agr. Anselmo Montermini avendo contrattato i costi direttamente con le Municipalizzate ha preso atto di ottenere grossi sconti rispetto a quelli di mercato, ma tutto questo non è stato sufficiente.
Il Dott. Agr. Anselmo Montermini ritiene che comunque questo sia un sistema vincente perché i produttori dei rifiuti sono i produttori agricoli, che devono pagare il servizio, inoltre loro stessi gestiscono il servizio perché gli agricoltori sono i soci del Consorzio Fitosanitario. Gli amministratori del Consorzio Fitosanitario sono agricoltori, chi fa il bilancio sono gli agricoltori, ma la cosa più importante è che il tutto è gestito direttamente da chi da i soldi e non da qualcun altro.
In sintesi il modello di servizio appena esposto è sicuramente vincente perché è efficace, trasparente ed economico.
Naturalmente non è obbligatorio aderire all’accordo di programma, è facoltativo. Ma chi non aderisce all’accordo di programma deve farsi il registro di carico e scarico, deve fare la dichiarazione MUD e stabilire un rapporto diretto con il gestore ed è tutto a suo carico sia dal punto di vista economico che da quello delle responsabilità.
Nel 2005 il Consorzio Fitosanitario di Reggio per favorire il conferimento di tutti i rifiuti agricoli per non vedere più nelle campagne cumuli di immondizia ha fatto una revisione dell’accordo di programma commissionando uno studio preliminare, finanziato dalla Provincia e realizzato in collaborazione con l’Università di Bologna, delle caratteristiche del rifiuto agricolo ovvero delle tipologie e la stima del quantitativo prodotto.
Questo studio ha permesso al consorzio di quantificare e di qualificare il tipo di rifiuti. In questo periodo si è provveduto anche a formulare ipotesi diverse di pagamento in conseguenza del fallimento del modello di pagamento che era stato messo a punto precedentemente.
Lo studio http://www.cedra.it/portletsUtility/viewattach.jsp?idenDocumento=2265   ha analizzato 90 aziende significative per tipologia ed indirizzo produttivo si è ottenuto che la stima della produzione di rifiuti agricoli per la provincia di Reggio è di 8.800 tonnellate, ma di queste 5.000 tonnellate sono rappresentate dai pali di cemento che vendono utilizzati per i sistemi di allevamento di frutteti e vigneti che vanno sostituiti a ogni nuovo impianto.
Ma la cosa più importante è che la quantità stimata dei rifiuto agricoli di 8.800 tonnellate sono meno dell’1% del totale dei rifiuti prodotti da tutta la Provincia. Il Dott. Agr. Anselmo Montermini dice che esattamente i rifiuti agricoli rappresentano a Reggio Emilia lo 0,96 % dei rifiuti totali.
Ecco che l’affermazione del Dott. Agr. Anselmo Montermini nella relazione introduttiva che la dimensione del problema rifiuti agricoli è estremamente piccola trova la conferma nello studio dell’Università di Bologna.
Ecco che il Dott. Agr. Anselmo Montermini afferma che il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 29 gennaio 2008 - Suppl. Ordinario n. 24 E’ STATO PENSATO PER UN PROBLEMA MOLTO GRANDE E PER QUESTO E’ INADEGUATA PER L’AGRICOLTURA CHE HA UNA DIMENSIONE MOLTO PICCOLA.
 
Il Dott. Agr. Anselmo Montermini sostiene che il Decreto Ronchi invece ha intelligentemente dato una via più semplice che si è rivelata vincente a Reggio e che sono gli ACCORDI DI PROGRAMMA.
Per quanto riguarda le ipotesi di pagamento si è immediatamente messo fuori dal discorso il metodo usato per l’RSU poiché le Organizzazioni Agricole non ne hanno voluto sapere, in quanto se i soldi vanno dati ai Comuni immediatamente non c’è il controllo di quello che accade.
Il Dott. Agr. Anselmo Montermini che il Consorzio Fitosanitario di Reggio ha messo in essere il DECRETO LEGISLATIVO 152 del 3 aprile 2006 recante Norme in materia ambientale
ART. 181
(recupero dei rifiuti)
Comma 4:
 
4. Le pubbliche amministrazioni promuovono e stipulano accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati o con le associazioni di categoria rappresentative dei settori interessati, al fine di favorire il riutilizzo, il reimpiego, il riciclaggio e le altre forme di recupero dei rifiuti, nonche' l'utilizzo di materie prime secondarie, di combustibili o di prodotti ottenuti dal recupero dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Nel rispetto dei principi e dei criteri previsti dalle norme comunitarie e delle norme nazionali di recepimento, detti accordi e contratti di programma attuano le disposizioni previste dalla parte quarta del presente decreto, oltre a stabilire semplificazioni in materia di adempimenti amministrativi nel rispetto delle norme comunitarie e con l'eventuale ricorso a strumenti economici.
 
Da questa legge nell’agosto del 2006 la provincia ha firmato il nuovo accordo din programma. Questo decreto prevede l’obbligo della pubblicazione dell’accordo di programma sulla gazzetta ufficiale e sul bollettino della Regione ed è stato pubblicato il 25 settembre sulla Gazzetta Ufficiale e il 27 settembre 2006 sul Bollettino della Regione. Dalle notizie in possesso del Dott. Agr. Anselmo Montermini pare che sia l’unico accordo di programma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Poi il Dott. Agr. Anselmo Montermini mostra una cartina con le stazioni ecologiche della provincia di Reggio Emilia tra cui quelle strutturate per ricevere i rifiuti agricoli e qui viene quantificato il rifiuto e rilasciato il certificato di conferimento. L’adesione all’accordo di programma è totalmente volontaria, a Reggio non c’è bisogno di sottoscriverlo da parte del contadino in altre province invece c’è questa necessità sottoscrivendo un contratto con il gestore.
Il Dott. Agr. Anselmo Montermini ritiene che c’è bisogno di semplificare perché arriverà anche il momento che si chiederà il certificato di conferimento che se l’adesione al consorzio supera non avrà conseguenze.
Il consorzio chiede al produttore che sia lui medesimo a trasportare i rifiuti all’isola ecologica, deve compilare un documento di trasporto dove è sufficiente mettere rifiuti agricoli insieme all’intestazione dell’azienda e la firma. Deve consegnare i rifiuti in modo differenziato altrimenti esce dall’accordo di programma e non si deve iscrivere all’albo gestori ambientali. La Regione Emilia Romagna ha chiesto di fare una sperimentazione in cui le consegne siano 4 ovvero di riconoscere che abbiamo il piccolo produttore di rifiuti che li va a consegnare saltuariamente, e che per questi motivi ci si chiede il perché deve spendere tutti quei soldi previsti dalla legge che vanno a un Ente che non si sa bene cosa faccia per il mondo agricolo.
Il certificato di conferimento del consorzio fitosanitario di Reggio rispetta i dati che la comunità chiede siano presenti in un formulario e quindi, di fatto, il certificato di conferimento è un formulario, e cosa importantissima che non compila l’agricoltore la bensì il gestore che ha le competenze per fare queste cose.
Vi è una enorme semplificazione sollevando l’agricoltore della responsabilità.
Inoltre nell’accordo di programma la Provincia impone al consorzio di verificare che la bonifica sia stata fatta realmente, cosa che il consorzio fa regolarmente.
E la spesa dello smaltimento dei rifiuti agricoli? Chi è che paga? Nell’accordo di programma proprio perchè l’adesione è volontaria I COSTI SONO PREVISTI SOTTO FORMA DI IMPRESA SINGOLA O ASSOCIATA quindi il gestore può essere un consorzio ma anche una cooperativa o un consorzio agrario o qualunque altra organizzazione associativa.
I punti forti del sistema sono che è riproducibile, l’autogestione, maggiori controlli che sono stati pretesi ed è giusto che sia così, è perfettamente in linea con la condizionalità dei pagamenti agli agricoltori, in funzione di questo accordo in provincia di Reggio ci sono più stazioni ecologiche,.
In conclusione con l’accordi di programma si è semplificata la burocrazia e ad aver ottenuto bassi costi. Naturalmente bisogna verificare se c’è una risposta positiva da parte degli agricoltori.
La risposta c’è se l’agricoltore ha la semplificazione e minori costi.
Con la legge nuova è cambiato tutto per il trasporto che ha delle regole di controllo, poi c’è la compilazione di un formulario, poi ci sono da vidimare i registri, inoltre bisogna avere le autorizzazioni per lo stoccaggio provvisorio delle isole ecologiche.
Dopo la trattazione delle cose che cambiano con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 29 gennaio 2008 - Suppl. Ordinario n. 24 il Dott. Agr. Anselmo Montermini passa a illustrare cosa cambia in termini di COSTO DEL SERVIZIO:
con rapporto di trasposto tra agricoltore e stazione ecologica e unico rapporto con il gestore con unica fattura annua a Reggio Emilia adesso spendono (dati anno 2007) 72.000 EURO a regime si stima, applicando i risultati dello studio del 2005, che il costo sarebbe di 200.000 EURO + IVA. Il Dott. Agr. Anselmo Montermini riferisce di un’altra provincia che ha un accordi di programma che è derivato dalla legge e con i quantitativi di Reggio ha un costo di 650.000 EURO circa. A Giugno il Dott. Agr. Anselmo Montermini ha fatto il punto della situazione e la previsioni dei costi applicando il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 e con l’assessore hanno stimato che tale decreto comporta un costo di 1.500.000 EUROUN MILIONE E MEZZO DI EURO! IL Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 forte della decennale esperienza ritiene che questa richiesta di tale dimensione al mondo agricolo è ingiustificata.
In maniera polemica il Dott. Agr. Anselmo Montermini conclude affermando che c’è necessità di rivedere tutto e soprattutto si deve fare in modo che non accada quello che diceva un vecchio saggio ovvero che la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica.

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