Creato da galatea72 il 08/10/2006
diario ironico dal mitico nordest
 

 

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Semafori in bianco e nero

Post n°27 pubblicato il 30 Ottobre 2006 da galatea72
 
Tag: scuola

I ragazzini di prima media sono deliziosi, perché ancora non hanno la capacità di mettere alcun filtro tra la bocca e quello che gli passa per il cervello. Non fanno tempo a pensare una cosa che già gli è arrivata sulle labbra, con esiti spesso disastrosi. Hanno undici anni, e ciò comporta che ai loro occhi anche un ventenne sembri un reperto archeologico. Figuriamoci cosa gli sembriamo noi professori.

Gabriella Brison, detta Lilla, è una pallina di simpatia bianca e rossa, paffuta come Winnie the Pooh ed altrettanto candida. Alla terza settimana di scuola, dopo avermi osservato in silenzio a lungo dalla sua postazione in secondo banco, alza la mano e chiede: “Professoressa, ma tu quanti anni hai?”

“Lei quanti anni ha.” Correggo pazientemente io, che, presagendo come andrà a finire, mi sento già tanto Totò.

Lilla infatti mi guarda perplessa, chiedendosi chi diavolo sia questa lei che ho tirato in ballo. Ci pensa intensamente per cinque secondi, poi decide che non è importante, probabilmente sarà una mia amica ma non vuole impicciarsi dei fatti miei, ritira su il nasino e ripete: “E allora, quanti anni hai?”

Mi arrendo. “Trentaquattro.”

Brusio in classe. Lilla cerca di contare rapidamente, aiutandosi con le dita di una mano, ma decide quasi subito che sono troppi, veramente troppi.

“Davvero?” dice con un tono che lascia indovinare una miriade di punti interrogativi e lo sguardo di chi non pensava che persone così vecchie potessero essere ancora in circolazione, un po’ come le jeep della Seconda Guerra Mondiale.

Per fortuna che in mio aiuto arriva Francesco Zanetti. Galante, precisa subito: “Ma non sembra così vecchia! Io gnene davo al massimo ventidue!”Lasciando intendere che per lui i ventidue rappresentano la soglia della decrepitudine.

“Prof – interviene allora Marco Salviato – ma quando era piccola lei c’erano i cellulari?” Marco vive in simbiosi con il suo telefonino, scoprire che i cellulari non sono sempre esistiti è stato uno choc da cui deve ancora riprendersi.

“No, sono comparsi quando io ero già grande. Andavo già all’università quando sono arrivati in Italia i primi, ed erano grandi quanto una cabina telefonica.”

Sguardi stupiti, anche perché alcuni di loro, probabilmente, le cabine telefoniche non hanno neppure ben chiaro cosa siano.

“ E la televisione c’era?” incalza Francesco.

“Sì, certo, però era in bianco e nero.”

“Facevano i cartoni animati in bianco e nero?” urla quasi Marco, come se avesse sentito proferire una bestemmia. Non sa darsi pace: un mondo privo di cellulari e con i Pokemon senza colori gli pare un luogo di inconcepibile barbarie. 

Lilla gli fa cenno di tacere, con un gesto stizzito della manina. Sta riflettendo ed è prossima ad una rivelazione.

“Ma allora – dice alla fine – quando lei era piccola i semafori erano in bianco e nero?”

“sì – rispondo io, riuscendo a rimanere serissima – e ogni volta passava un omino con una lanterna ad accenderli”.

Il guaio è che mi credono.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/10/06 alle 16:27 via WEB
Per fortuna, invece delle solite lamentele sulla scuola o degli stereotipati preadolescenti sfigati, questo delizioso aneddoto mi fa sorridere e lasciare ancora speranza: beata giovinezza immersa nell'attimo fuggente! Saranno pure egocentrici e incapaci di comprendere, come spesso si dipingono, ma se il mondo adulto è così infelice e grigio (che abbia fatto confusione, rimescolando il bianco e nero? -che dal canto suo era pure magnifico...)allora evviva questa colorata ingenuità ed evviva le prof trentaquattrenni che sanno divertirsi con loro, invece di sgridarli e basta (le correzioni linguistiche sono comunque doverose, intendiamoci!) grazie... ce ne scrivi ancora di queste storielle? littleprince
 
 
galatea72
galatea72 il 30/10/06 alle 19:48 via WEB
Ciao Littleprince e grazie per i complimenti. Certo che ne scrivo ancora, anche perchè ne ho una intera miniera...la sezione "scuola" diventerà una colonna portante del blog. Alla prossima!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/10/06 alle 22:59 via WEB
"Mamma, ma quando tu eri piccola c'erano i dinosauri?" E io, serissima,: "Certo, tesoro, mi portavo un velociraptor al guinzaglio".
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/10/06 alle 21:56 via WEB
Sono capitato ieri per sbagliato sul tuo Blog. Post molto carino. Ti continuero' a leggere . Continua cosi, Grazie :) Cris
 
girasoleHP
girasoleHP il 01/11/06 alle 20:41 via WEB
ma che bello questi ragazzini!! =)
 
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Chi sono

Galatea era una bella ninfa siciliana che mise su famiglia con il ciclope Poliremo, nonostante di lei fosse innamorato il giovane e un po’ vanesio pastore Aci. A riprova che le donne, quando vogliono, sanno andare oltre le apparenze.

Nella vita reale, invece di sedurre pastori e ciclopi, ho 34 anni, vivo in un paese del Nordest, faccio l’insegnante in una scuola media e la cronista per un giornale locale. Questo blog racconta le mie avventure ed i miei incontri. Buona lettura.

 
 
 

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