Creato da tafazzi_roberto il 28/06/2007
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v’è di più saldo e tangibile di un invisibile sentire. Pregno di cose che descrivere sarebbe pressocchè vano. Lo si chiama affetto (amore?), rispetto. Quale che sia il nome o l’etichetta da attribuirgli, resta cosa oggettivamente indicibile. Fortunatamente… Perché è un sentire che nome non ebbe né avrà mai. Perché si modella nell’anima(mente?) di ognuno. E, perciò, è cosa sempre diversa ed unica. Persino la carne gode di ciò. Chè, senza, non potrebbe appieno. Sarebbe solo uno sterile e meccanico agitarsi.
Io lo stringo, questo sentire. Lo coccolo(izzo). Lo preservo. Lo nutro.
Anzi, è d’obbligo la coniugazione al futuro: lo stringerò, lo coccolo(izzer)ò, lo preserverò, lo nutrirò.
Continuerò a farlo.
E non è promessa. Nulla va promesso. Ogni cosa va fatta. Se si desidera farla.
E ciò di cui parlo, rimane mio profondo desiderio che io continui a farlo.
Duole gioiosamente il labbro
Si rilassa il costato
Chè poco prima fu compresso
in abbraccio d’intenso sentire
mie braccia ora prive
di sogno da contenere
non sono meste
bensì rinvigorite
da quel sogno che, tuttora,
mescolato al sangue, vi scorre…
…e vi scorrerà ancora
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sfruttamento del lavoro minorile: com’è risaputo, per la fabbricazione dei (cosiddetti) regali, Babbo Natale si serve di manodopera gnomica. Tutti noi abbiamo presente quelle allegre catene di montaggio, costituite da gnomi canterini e gioiosi mentre confezionano doni per tutti… Nulla di più falso! La mia fonte (che ha ispezionato personalmente i luoghi) mi ha descritto una situazione del tutto rivoltante.
“...gli stabilimenti sono sotterranei privi di aerazione e di impianti di condizionamento e, persino, di energia elettrica. Nessun rispetto per le norme di sicurezza sul lavoro (nessuna presenza di estintori o uscite di sicurezza). Nessuna retribuzione. Un solo pasto al giorno (pane raffermo e una tazza d’acqua della palude melmosa di Shynk). Gli gnomi vi operano a prescindere dal compimento della maggiore età. Anzi, il Capodirossovestito preferisce manodopera minorile, giustificando tale circostanza con un laconico “…devono pur imparare un lavoro, nella loro insignificante vita!”. I pochi che hanno avuto il coraggio di ribellarsi risiedono tuttora (vita natural durante) in bare, sepolti nel cimitero di Gnunkh in attesa che passino (è proprio il caso di dirlo) a miglior vita.”
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Non v’è nulla di più fuorviante nella realtà, che la realtà stessa. L’esperienza di vita ci insegna che le “certezze” acquisite sono invece labili e traballanti. Destinate, comunque, a sgretolarsi improvvisamente per mostrarci “verità” totalmente opposte a quelle che, fino ad allora, ritenevamo fossero le uniche ed incontestabili verità. Ciò giustifica ampiamente la necessità di coltivare e salvaguardare il dubbio, che fomenta e alimenta la nostra crescita.
Questa premessa nasce dalla ennesima constatazione dello sgretolamento di talune delle mie “certezze”. Ciò, in conseguenza di una interessante e(d)istruttiva discussione. Il/la mio/a interlocutore/trice (di cui non svelerò l’identità per ovvi motivi di privacy e per scongiurare eventuali rappresaglie a suo danno) è fonte attendibile ed oggettiva. Ogni sua affermazione è indiscutibilmente provata e verificabile. Per quanto sconcertanti ed assurde possano essere le verità rivelate. Tra tutte, la sconvolgente constatazione che “le galline non hanno i seni perché i galli non hanno le manine”.
Ma v’è una verità ancor più sconvolgente, che non va taciuta. Se non altro, per la salvaguardia della specie umana. E riguarda quel buontempone di Babbo Natale...
Segue la fedele trascrizione delle dichiarazioni, rilasciatemi dalla fonte succitata (cui, per convenzione, attribuirò il nome Connanasaghe).
Il contenuto può ritenersi inadatto ad un pubblico minorenne o ad adulti affetti da patologie cardiache e/o mentali. Siete avvertiti!
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Vieni con me, CapoCarismatico. Vieni! Dammi la mano! Chè la tua tra la mia è come quella di una vita appena partorita. Non analogamente fragile.
Dammi la mano, gnomo dispettoso ed elettrizzante compagno d'avventura.
Sappi (e so che lo sai) che mai credetti all'esistenza di siffatta minuscola popolazione. Nonostante la mia natura di sognatore. E' trascorso del tempo da quanto ti intrufolasti tra le pieghe delle lenzuola del mio giaciglio. E non fu mai per indurmi fastidio. Ma per recarmi doni.
Fra tutti, il suo odore.
Ed è la sua scia che seguiremo insieme e che (son certo) a lei ci condurrà.
Boom! Patapammm! Procediamo saltellando. Canticchiando. O ritmando il nostro incedere con filastrocche astruse. Come infanti incoscienti e stupiti (stupidi?) dalla pregna vita circostante.
Guardati intorno, CapoCarismatico. Strabuzza gli occhi. Spalancali! C'è vita su questo pianeta! E, questo pianeta, è Lei!
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tutto qui. sì, proprio qui. dove, per convenzione, non si pensa che sia. è potente e deflagrante. è sognante. è febbricitante.
scolpisce e colpisce. incessantemente, in maniera esponenziale.
gratta le budella. le contorce.
incita gioia e volo
e, in affanno sorridente, batto le ali
io, che credevo di non averne
e attendo l'equinozio
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Inviato da: annachesogna
il 12/12/2007 alle 13:33
Inviato da: annachesogna
il 06/12/2007 alle 22:07
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il 18/09/2007 alle 16:43
Inviato da: annachesogna
il 18/09/2007 alle 16:21