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Ciao...omosex

Post n°9 pubblicato il 15 Marzo 2012 da Mamma_Ge

Ciao…omosex

Una Causa Prima … maschio e femmina ci creò.

La Natura, poi, priva di sentimentalismi, agli esseri viventi ha posto alcuni grandi imperativi:

- la nascita (traumatica, senza coscienza e alcuna decisione propria),

- l’alimentazione (con la sua impietosa catena alimentare),

- la continuazione della specie (con dolorosa nascita e lunga e insidiosa     

  crescita) e

- la temuta morte senza scampo.

Solo per gli esseri umani, la procreazione è l’unico compito al quale si possono sottrarre, privandosi però dell’unico segno vitale della presenza personale e generazionale a testimonianza del proprio passaggio nel mondo, perdendo così anche i testimoni familiari del proprio tempo.

Per favorire la procreazione, invece, la stessa Natura fornisce a tutti, animali e uomini, la sessualità quale necessità primaria assoluta e il suo unico compito è appunto la procreazione e non il dileggio.

In compenso, questa sessualità è una necessità assolutamente secondaria, irrilevante, ai fini dell’esistenza e della sopravvivenza, e anche le pur potenti pulsioni ormonali trovano una soluzione naturale (infatti, sono inaccettabili scusanti per gli stupri o altre violenze i cosiddetti raptus sessuali). Quindi, nessuna infatuazione vale un amplesso e nessun amplesso vale un aborto, e sicuramente non sono giustificati, appunto, alcune delle morbosità, depravazioni, violenze, o dei giochi erotici, o ‘obblighi coniugali’, ostentati dagli esseri umani in questo campo, e nemmeno la omosessualità.

La omosessualità non ha alcuna funzione nella Natura e quindi nessuna giustificazione né essenziale né esistenziale, essa rimane autoreferenziale, ed è ingiustificata ai fini interrelazionali anche laddove esistano forme patologiche congenite, e rimane tanto meno accettabile in tutte quelle forme di mancanza di valori umani veri, di perversione, prostituzione e adescamento. L’affettività o ‘l’amore’ tra esseri dello stesso sesso pare essere solo una pietosa scusante per gli impulsi ormonali incontrollati e del tutto fine a se stessi, non solo, rischia di passare per uno squallido rapporto di sfruttamento da parte di uno nei riguardi di un altro. Meglio un 'patto d'amicizia'.

Certo, la Natura impone alle sue creature anche delle strane combinazioni, degli ibridi, delle mostruosità; nulla di che andare fieri o da ostentare, pretendere o forzare una normalità inesistente, tanto meno da scimmiottare impropriamente riti sacri per altri come il matrimonio o da richiedere adozioni di bambini, per i quali simili unioni particolari sarebbero un esempio fuorviante rispetto al prevalente ordinamento della Natura. Gli animali fuori norma non hanno alternative (ma rientrano comunque nella catena alimentare), mentre gli esseri umani con qualche diversità hanno molte altre possibilità per farsi accettare e rispettare.

Tra queste aberrazioni sia inclusa anche la perversione della pedofilia, mai abbastanza perseguita dalla legge, e ove esistano queste perversioni siano perseguite anche quelle ‘tonache’ di cui comunque non si è mai vista nessuna in fondo al fiume con una pietra al collo!

Eticamente, ogni comportamento, sia per l’omo che per l’etero, presuppone coscienza e responsabilità personali, avendo accantonato come pare il timore del castigo di Dio.

Esteticamente, la visibilità, sia per l’uno che per l’altro, non si traduca in effusioni in piazza come quella dei cani in calore; la libertà di ciascuno si fermi sull’uscio di casa propria e negli spazi comuni ci sia comunque un comportamento di rispetto per persone e cose.

Rimane per ognuno il diritto di vivere la propria vita come meglio crede, così come è diritto di ciascuno di non essere d’accordo sulla conduzione di vita di qualcun altro. E niente ipocrisie, grazie!

A confronto del realismo materiale della Natura a nulla vale il nostro grido di libertà represse o di accuse di qualche persecuzione bigotta. La Natura È, senza se e senza ma, e noi, tra i diritti esistenziali, abbiamo l’unico dovere, e tutta la nostra convenienza, di rispettarla, pena una deriva, come quella in atto, a grave rischio di gratuita degenerazione del genere umano, senza alcun’altra finalità e metà. In più, tutta la nostra voglia di interferire nei confronti della Natura comporta valutazioni responsabili per forma, contenuto, conseguenze e abuso di possibilità.

 Mamma Ge

 

 
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