Affinché sia detto..

Ciao...Michele Santoro

Ciao…Michele Santoro

Siamo un gruppo di abbonati RAI e tali vorremmo essere e rimanere per conservare l’esistenza di una emittente di Stato libera e democratica e conservare con essa l’informazione pubblica.

Ti conosciamo come giornalista contro, ma se vuoi fare il direttore generale dovrai fare qualcosa pro; non pro domu tua, non pro partito, non pro cash, ma pro ascoltatori e telespettatori di tutte le età, pro piazza Italia, pro cultura ed espressione innovativa, pro decenza, pro serietà. Il problema è che abbiamo ampliato lo spazio di trasmissione radiotelevisiva a tutto orario e ora va riempito senza sosta.

La RAI come servizio pubblico non deve necessariamente produrre spettacoli, quelli li deve attingere dalle piazze, dai teatri, nei centri culturali, nelle fiere, nelle sagre, negli avvenimenti sociali e sportivi, nei luoghi sacri, nelle scene della natura.

Ciò che deve fare invece è garantire l’informazione pubblica credibile.

Vanno assolutamente tolti: la violenza, l’horror e film a luci rosse (chi ne sente la mancanza se li vada a vedere nei cinema, o nelle pay TV o si compra le cassette, e per far passare questo genere non basta dire che vanno visti in presenza dei genitori o di adulti!); l’indecenza, la volgarità, i talk show a basso costo ma noiosissimi, i telefilm americani di facili battute dissacranti soprattutto tra giovanissimi, i cartoni animati violenti e quelli di animali parlanti (sono fuorvianti per i bambini); vanno aboliti gli sponsor e la pubblicità (tranne la pubblicità progresso o altre comunicazioni destinate alla popolazione), se si pensa che la pubblicità ha un costo elevato che poi va caricato sul prezzo di costo di tale e talaltro prodotto, nelle TV estere se ne fa pochissima, più che altro vengono anticipati i programmi dei giorni successivi. Il canone deve essere una tassa equa per tutti gli audiovisivi, per cui si paga il servizio tecnico, le TV commerciali siano delle pay TV.

Se vuoi fare sul serio, buon lavoro!

Mamma Ge