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EHI...MISTER

Post n°17 pubblicato il 10 Maggio 2012 da Mamma_Ge

Ehi…mister!

Animale pensante, dominatore del mondo, geniale protagonista dell’universo,

che sei riuscito a inventarti perfino un padre eterno a tua immagine e somiglianza,

invece non ti vedo mica tanto bene, sai.

Sei riuscito a uscire dalle caverne, a levarti le cioce, le toppe al sedere, a imparare a leggere e scrivere, a crearti quel benessere che fa della nostra società la migliore della storia dell’uomo, e ora, invece di goderti questo successo e a puntare tutto sul miglioramento della salute e sui rapporti pacifici e amichevoli tra la gente, tu che fai? Non sai più dove andare, che altro inventarti, distruggi l’ambiente che è di tutti (altroché miglioramento della salute), il denaro è diventato il tuo dio, con le tue speculazioni strozzi l’economia di tutti gli altri, la tua criminalità a tutti i livelli è ormai insostenibile, la tua politica è un'unica grande bugia a danno degli elettori e a favore dei tuoi amici corrotti, i gay crescono come funghi, la tua famiglia sta andando a rotoli perché tu non sei più credibile, per i tuoi figli non sei più un padre di garanzia ma solo un anonimo donatore di seme o stupratore di turno, le tue prediche non quagliano, la tua cultura, i tuoi studi, la tua sanità, tutto è diventato mercimonio, e quel che peggio: non sai dire di no a questa tua deriva (che poi ricade su tutti noi), ne hai perso anche la misura e la vergogna!

Allora, tu, piccolo imprenditore, perché dovresti scegliere la strada del suicidio? Non c’è la guerra, non c’è la carestia, hai piedi per camminare, hai braccia per rimboccarti le maniche, hai una famiglia che ti dà una mano, e tu sbatti la testa per una crisi virtuale, per dei soldi che in questo momento non hai, per il timore che ‘inequitaglia’ ti sequestri il capannone e i macchinari, che la banca ti ipotechi la casa, che ti mettano in galera? SONO SOLO DELLE COSE, che potrai riavere un giorno, puoi lavorare insieme ad altri in questo periodo giusto per stare a galla, i tuoi dipendenti licenziati capiranno, dalla galera si esce. Certamente non possiamo misurare la tua esasperazione, ma prima di gettare la spugna in questo modo estremo, prima di lasciare la tua famiglia nel dolore, prima di andartene tu, io chiamerei intanto i veri colpevoli in giudizio, non darei certamente più il voto a chi me l’ha messo in quel posto e che non solo non si vergogna e non si suicida per il male che ha fatto veramente a tanta gente, ma se la ride mentre tu piangi, e infine, se non è per colpa tua, non è per una disperata  malattia o per una, inutile, questione di ‘pennacchio’ perduto, domani è un altro giorno!!!

Invece tu, politicante, quando la smetterai di infinocchiare il prossimo, a sottrarmi gli spiccioli per gonfiarti il tuo panzone, a corrompere ed allearti a mie spese con altri corruttori come te, a incollarti a una poltrona con ogni mezzo illecito, a dettar legge solo a tuo favore, a raccontare tante balle a me che non mi posso difendere da te, a mungere il denaro pubblico che mi hai estorto con la pressione fiscale oltre l’accettabile senza lasciarmi nemmeno ‘la cessione del quinto’ per sopravvivere, mentre tu navighi nel mio oro, che minacci il sequestro delle mie scarpe rotte se non ti rimpinzo, e reprimi anche le mie proteste! Vuoi l’ira dei giusti?

E tu, speculatore, immorale giocatore sulla pelle di chi non ha il minimo per sopravvivere e non ha modo di difendersi da malati mentali come te, anche perché hai dalla tua parte tutti i governi, l’ingiustizia, e tutti i venduti, leccapiedi e paraculi. Invece la legge, invece di trovarti delle escamotages, dovrebbe perseguirti, e farti restituire quanto hai usurato con mezzi illeciti e lasciarti in mezzo alla strada per farti assaggiare la vita di barbone, se altrimenti non capisci il male che stai seminando in giro! Cosa pensi di trovare in fondo alla tua via, la vita eterna? Lo vedi da te che sei malato di fantasia!

E tu, mafioso, che hai infestato tutta la vita pubblica e privata con la tua esistenza da gramigna, infatti non sei una persona, ma un invertebrato che ha bisogno di essere gestito da una organizzazione a sostegno per muoversi, non hai spina dorsale per stare in piedi da solo, prendendoti con la violenza cose che non ti appartengono e che altrimenti non saresti capace di ottenere, perché sei senza cervello, senz’anima, e senza palle per vivere le vere difficoltà della vita reale. Che il maltolto ti possa servire per il medico! E voi, pupe di questi criminali, avvitatevi la testa o non avrete alcun diritto di piangere!

E tu, stupratore, l’altrimenti impotente, hai problemi evidentemente anche con tutta la fauna ‘altrimenti disponibile’, nonché gravi interferenze esistenziali che però non hai alcun diritto di scaricare su altri e tanto meno su altre. Tu non sai gestire la tua sessualità e diventi un pericolo pubblico, e devi essere evirato per legge, perché non hai cervello per capire discorsi come ‘recupero umano e sociale’.

E tu, pedofilo, che per non saper gestire la tua perversione invadi la mia vita, a me piccolo, indifeso, vittima della tua miseria personale, innestandomi un odio viscerale per te e per coloro che non ti puniscono evirandoti una volta per tutte. Quando sarò grande ti troverò!

Non ultimo, tu, mister in clergyman, se continui a razzolare male anche il tuo predicare bene diventa vuoto e inconsistente. Torna a zappare la terra, ora et labora, che lì incontri dio e farai meno danno a te e al prossimo.

Infine tu, benpensante, saccente, moralista, stai solo nuotando a riva se non hai il coraggio di agire secondo le tue parole e di buttarti nella mischia…giusta!

A leggere la Bibbia, o anche Darwin, gli esseri umani non hanno cominciato proprio bene la loro storia: Adamo, già tonto allora per non saper dire di no ad Eva tentatrice, poi a voler scaricare la colpa su di lei e a dire bugie al Padre eterno, e ad ammazzare Abele per delle COSE! Ad infinitum…e la donna appresso, a piangersi addosso!

Tolte volentieri tutte le eccezioni, come certi padri di nostra memoria, l’uomo di tutti i livelli si dimostra tutt’ora capace soprattutto in giochi e costruzioni secondari, in piena evasione mentale, quella cioè di per sé indolore rispetto alla presenza e partecipazione umana vissuta in prima persona sempre qui ed ora, e nel reale spazio/tempo di avvenimenti, sensazioni e sentimenti anche dolorosi.

Dai suoi frutti lo si riconosce infantile/immaturo, a/immorale, insicuro, irresponsabile, impaziente, menzognero, codardo, insofferente ma incurante delle sofferenze procurate ad altri, borioso, violento, pericoloso, e fondamentalmente complessato; egli si rivela incapace di badare a se stesso  nemmeno quanto ogni altro animale maschio, di gestire naturalmente e responsabilmente la propria sessualità, di esporsi con convinzione umana vera in prima persona e imporsi così agli altri maschi per valore interiore reale e primario manifesto, di rispettare le sue stesse fonti vitali ivi compresa la donna, e di comprendere il diritto naturale del suo alter ego ad altrettanto spazio vitale anche sociale, per non parlare del suo rapporto conflittuale con i suoi figli e inqualificabile con il suo habitat.

I suoi misfatti sono ricordati dalla storia e la sua assenza umana è incisa nei cuori di donne e bambini; nessuno lo contrasta sufficientemente ed egli non accetta critiche da nessuno; gli uomini giusti che hanno osato e osano contraddirlo sono stati e vengono uccisi; e, richiamato dalla donna ad un comportamento più responsabile, egli reagisce da un lato con l’ostentato rafforzamento delle sue posizioni di forza, ivi compresa la violenza gratuita e l’arroganza di giudicare la donna, e dall’altro lato con una regressione allo stato infantile con il trastullamento irragionevole e ingiustificabile come la droga e le amicizie dello stesso sesso, senza mai un tentativo di verifica su se stesso e nei confronti della natura altra da sé.

Se il quadro dell’uomo, di colui che cambia la storia ma non se stesso, risulta tanto negativo, bisogna chiedersi se egli forse debba comportarsi in questo modo a causa di un imperativo genetico  della specie, oppure se incomba su di lui una volontà cosmica che lo abbia predestinato ad elemento di frattura dell’attuale armonia del nostro universo, rendendolo con ciò una calamità per se stesso e tutto il creato, oppure se egli si trovi, quale specie ancora in evoluzione, tutt’ora ad uno stadio di crescita decisamente infantile, con la capacità di ragionamento formalmente funzionante ma sostanzialmente ancora privo di reale coscienza e consapevolezza, simile alla fase eidetica dei bambini in cui si scambiano le fantasie per realtà, il gioco per impegno, lo slancio per la finalità, e pur non avendo misura di sé e delle cose reali si cerca con ogni mezzo di ottenere l’apprezzamento da parte del prossimo, con il risultato che i più aggressivi sono quelli più bisognosi di riconoscimento.

Se è vero che l’uomo non dovrebbe esistere sulla terra solo per fare dispetto a se stesso e al prossimo bensì per godere della propria esistenza con quel piacere che proviene dall’armonia naturale, e che è già insito in ogni micro-organismo, per consumare quanto serve e per muoversi a misura nel proprio ambiente naturale e congeniale, urge una delucidazione sui nostri spasmi circa il salario, la carriera, il potere, le menzogne, le scartoffie, l’artifizio, le macchine, le bombe, le guerre stellari…invece di sincronizzare il nostro bioritmo con quello della nostra natura primaria. Dobbiamo forse correre verso un appuntamento con altri da noi? Con chi dobbiamo giustificarci se vogliamo spendere la nostra unica vita in modo adeguato, e se vogliamo allungare questa nostra vita, e ne saremmo capace, perché riempirla sempre ancora con le bestialità in atto e vivere contro noi stessi, quanto nessun altro animale sarebbe tanto stupido di fare?

Mamma Ge

 

 
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