ilquadernone

Due righe su Camerano da un punto di vista "sociologico" vanno scritte. Et maxime, soprattutto, riguardo ai giovani:

questo paese sta sempre più assumendo,  in ogni aspetto sociale e civile, la caratteristica di luogo di stallo, di luogo dormitorio, privo di ogni aspetto sociale e civile che possa considerarsi costruttivo.

E questo dipende, purtroppo dal "carattere" di questi miei compaesani, capaci di tanto e di tutto ma inabili nel costruire rapporti sociali, privi di sensibilità nei rapporti umani e sociologici ( sociologico è lo studio dei fenomeni sociali nei loro rapporti con le istituzioni, i gruppi, il corpo sociale in cui si inseriscono, si organizzano ) e quindi tendenti al lavoro e casa,casa e lavoro e magari, in questi ultimi anni, assaliti dalla propaganda e dalla voglia di apparire "a la page", in ordine con i tempi e con ciò che va di moda, rivolti a viaggi oltre frontiera, specie con destinazioni sud del mondo.

Ma, carattere a parte, dipende anche dalla responsabilità prima e preparazione poi, di chi ci governa - e qui il cane si morde la coda!" :  chi manda a governarci chi ci governa??- Si presume sempre che chi si accinge a fare di più e per gli altri, debba avere, come minimo, un buon senso di responsabilità e di autocritica. Dovrebbe essere così!

Allora, fatta la doverosa premessa, vediamo gli aspetti di base dell'elemento giovani i quali sarebbero quelli che dovrebbero cambiare il sistema.
Non abbiamo, a dire il vero, grandi contestazioni, da parte dei giovani del paese- almeno per quanto ne so io e per quanto si vede- e quindi non so quanto abbiano voglia di cambiare, questi ragazzetti!

Luoghi e punti di incontro:

Abbiamo, in Piazza: un bar, un bar pizze-pasticce-ria e una pizzeria molto angusta; con 3-4 persone l’hai riempita. Poi c’è il monumento a Maratti.
Il primo bar  è troppo piccolo per ospitare dei giovani che, una volta dentro, fanno tanto rumore da far allontanare gli avventori, i clienti abituali. Il secondo non ha spazio né caratteristiche da bar per chi vuole fermarsi più di 5 minuti.
Resta il monumento a Maratti, da sempre punto di incontro, all’aperto, per giovani e non più. Il monumento fa parte di una tradizione, della consuetudine: i nostri padri solevano fermarsi intorno al monumento, in piedi o seduti e i più piccoli tentavano una scalata dei gradini e del marmo e mai nessuno si è fatto male, mai seriamente.

Ma il monumento ora è circondato da un’aiuola e ai gradini non si accede più. Non so il perché di questa manìa di rinnovamento, di esclusione del vecchio, dell’antico; fatto sta che in diversi altri luoghi, diciamo per noi, tipici, sono state operate modifiche anche sostanziali e quasi mai appropriate ( vedasi la Scuola Sperandei: io metterei alla gogna il progettista delle modifiche effettuate; non ho mai assistito, impotente, ad uno scempio più grande!).
Estate e inverno, questo monumento era dunque  un punto di incontro per tutti.

E passiamo a Fuoriporta: esistono 2 bar, 1 pizzeria e i giardini che, al momento, sono in ristrutturazione. E poi c’è la Santinfanzia, l’oratorio della Chiesa. Tutti e due i bar hanno spazio per accogliere molti giovani e sono frequentati da ragazzi maggiori di anni 16/18, in genere e specie la sera, i maggiorenni sono in gran numero. Con ragazzi intendo anche bimbe.

Peccato che non c’è proprio un pienone anche perché molti se la squagliano e vanno in altri posti qui intorno e anche fuori zona. Specie il venerdì e il sabato sera, anzi, notte. Si, perché anche qui va di moda partire alle 11/mezzanotte e tornare la mattina dopo. La pizzeria è stata aperta da pochi mesi e ci vuole un periodo di rodaggio. Poi c’è la Santinfanzia, luogo frequentato, in passato, dai più giovani ma anche da qualcheduno con i primi peli della barba. I ragazzi crescevano in paese, sotto controllo del prete. Bene o male sapevi dove trovare un figlio e sapevi che un po’ di educazione qualcuno si prendeva la briga di impartirla. Oggi la Santinfanzia non esiste più.

Invece giù all’ex Asilo Ceci, di recente ristrutturato, si ritrovano giovani dai 16/18 ai 20/25 anni; hanno a disposizione dei locali in cui si riuniscono, giocano a carte o a dama o a scacchi o ad altro e stanno insieme.
Vicino c’è una pizzeria che gli ferma lo stomaco e tutto un viale per passeggiare in santa pace. Ma non passeggiano molto.

L’unico guaio è che, mentre alla Santinfanzia c’era il prete che, bene o male, come dicevo, qualcosa di buono certamente faceva, laggiù vi sono le suore ( bravissime ma poco rispettate) e qualche volontario laico. I ragazzi non parlano, per comunicare gridano e fanno, per capirsi, a chi grida più forte.

A prima vista, sempre col massimo rispetto di chi si mette a disposizione del prossimo, non mi pare una ciambella col buco e poi, secondo me, si è molto lontani dal centro, in una zona non molto illuminata e dunque un po’ fuori mano.

 Questa è l’analisi delle infrastrutture, dei luoghi coperti e delle “attrezzature” a disposizione dei giovani. Niente cinema o locali dove ballare, dove stare insieme in tanti, dove osservare e discutere. Niente teatro, niente laboratorio per attività doposcuola o dopolavoro.

E questo, sinteticamente, è quanto.

Sinteticamente in quanto, parlare approfonditamente, di primo acchito, della questione sociologica di Camerano, mi sembra troppo.

Vediamo che effetto fa questa palla lanciata nel nostro ambiente.

Ma, come al solito, ci sarà gente che legge e non fiata.