Creato da romi.bb il 01/04/2008

Il quaderno viola

di Penth

 

 

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En el muelle de Tarantos

Post n°5 pubblicato il 05 Aprile 2008 da romi.bb
 

 
 
 
- Perchè su quello scoglio c'è quel pesce, nonno?
- Non è un pesce, è una sirena. La vedi?
- E perchè c'è la sirena?
- Perchè serve per ricordare ai pescatori la propria sposa, e la città.
- E perchè ha un velo sui capelli?
- Perchè è una sposa.
- E perchè..?
 
Fotografie-0038
 
Sapevo che sarebbe andato avanti all'infinito, perciò iniziai a raccontare.
Quaranta anni fa, la nostra città era ancora di pescatori. Molto più di adesso. Questa gente dedicava la propria vita al mare; ogni singolo istante. Ed era felice. Sole, acqua blu limpido, il legno rosso delle barche e blu delle paranze, l'odore forte di pesce nel caldo, l'alba e la notte. Intessevano reti pesanti, vivevano in case piccole, amavano le loro mogli e non sapevano parlare l'italiano. Però tutto sommato sapevano ancora amare. Era ancora il tempo in cui marito e moglie non decidevano chi sposare, eppure l'amore esisteva, e in una misura che oggi non conosce quasi nessuno. Così si incontrarono Enia ed Umberto. Ogni mattina lei percorreva la stessa strada, dal balcone affacciato al molo in cui si svegliava tra lenzuola bianche e pelle dorata all'arancia, fino al chiostro del convento, dove le suore aspettavano ansiose. Lui lavorava con il padre, aveva diciott'anni, tesseva e tesseva, e qualche volta usciva in mare. Tesseva sotto la sua finestra sul molo. Non si erano mai parlati; mai a parole, almeno. Ma il saluto del mattino era una festa dell'anima: i loro occhi corvini si incontravano, solo per un lunghissimo interminabile istante, che sarebbe durato tutta la giornata. In quel secondo del tempo comune si parlavano ore, ridevano, piangevano, si ubriacavano con un sol sorso di vino rosso, facevano l'amore. Sulle assi del molo, sotto la lamiera del mercato, tra le lenzuola di lei all'arancia, nella barca rossa ormeggiata, casa ormai di gatti orfani, nel cielo, nell'aria, tra i suoi capelli, nel blu del mare.
 
Un giorno si sposarono. Per un caso fortuito ogni cosa era al suo posto: promessi dai genitori, buoni partiti, buone famiglie. Un accordo vantaggioso.
E fu, in segreto per tutti, un matrimonio felice: erano sconosciuti a sè stessi, quando unendosi ancora ignari ritrovarono la propria strada, riappropriandosi di quella felicità insensata. Umberto sarebbe diventato pescatore, Enia sposa, e tutti avrebbero vissuto felici e contenti.
Una notte morente Umberto prese le nasse, le reti, aggregò gli uomini e si preparò ad uscire in mare. Era da poco finita la tempesta, che adesso annunciava i suoi postumi. Scrutò il cielo, poi tornò sui suoi passi. Enia giaceva ancora nella veste bianca, in una luce cinerea e cristallina. Stette a guardare il suo respiro lento, accarezzandole i capelli in onde sparse sul cuscino. Prese il suo volto tra le mani e la baciò, svegliandola in un sorriso ancora intriso di sogno.
- Torno
disse, come sempre.
- Aspetterò
rispose, come sempre.
 
Trascorsero due giorni. Il mare aveva calmato la sua furia. Ma Umberto sembrava non aver capito il suo messaggio torna a casa.
Attese, seduta sul molo. Indossava lo stesso abito, perchè tornando lui non avrebbe avuto dubbi, e sorridendo avrebbe pensato eccomi. E' tutto qui .
Tre giorni,
Due settinane,
Quattro mesi.
Il vento le scompigliava i capelli, lacerava il vestito. Ma lei attendeva. Sola. Da riempire i pensieri, da bere il mare.
Un anno
Tre anni
Altro tempo, altro. Sono qui, con te . Il mare sempre negli occhi, come nei giorni di sole e di pioggia, che ti entra nelle ossa. Nei giorni di mercato, nelle domeniche di messa. I piedi sul legno, la testa nell'aria, Umberto nell'anima.
 
"molti pomeriggi si annidarono nei suoi capelli e nelle sue labbra
i granchi le mordevano le sue vesti, la sua tristezza e la sua illusione ma il tempo volò e i suoi occhi si rimepirono di albe "

Un giorno cercarono di portarla in manicomio, ma lei rimase impassibile, con i piedi sul molo e le braccia nel vento. Disse: - No. Torna. Aspetterò.
Occhi negli occhi. Sola. En el muelle de Tarantos.
 

Ma.

Un giorno non la videro più, Enia. Un pescatore pazzo disse che l'aveva vista piangere quando l'ultimo sole era tramontato. Ma nessuno gli credette. Aveva rotto la promessa.

My_Dying_Bride_by_Jamey3 

Nessuno gli credeva. Ma il pescatore pazzo disse che era tornata con lui.

 


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