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A proposito di Claudio Magris (intervento di Matteo)
Post n°9 pubblicato il 08 Marzo 2005 da monari
Perché le verità scomode (politiche, economiche, culturali, sociali...) quando sono tali non si possono raccontare? Per il fatto che esistono person che verrebbero danneggiate da tale verità scomoda.
E mi viene in mente l'incredibile rilascio di Giuliana Sgrena e della vicenda di quell'uomo che credevo molto profondamente nel suo lavoro e nel rispetto della vita altrui.
Mi viene in mente per la dilatazione mediatica che inevitabilmente sta assumendo, ma di più perché fino a quando Pier Scolari, la stessa Giuliana Sgrena, Gabriele Polo (direttore de "il Manifesto), lo stesso Silvio Berlusconi immanicato fino ai polsini con l'establishment di Bush e per questo non credibile nei rapporti italo-americani, e non solo, Bush stesso che ormai se ne è partito con tutta la sua paranoia compulsiva reazionaria e guerrafondaia darà la colpa alle solite "mele marce" (grande comodità "le mele marce", come nel caso del carcere di Abu Ghirab quando i carcerieri torturavano i detenuti e Rumsfield declino le responsabilità di quegli orrori a pochi squinternati poco più che adolescenti), i Servizi e tanti altri personaggi saranno così fortemente coinvolti direttamente, la verità non avrà mai l'onore di vedere la luce.
Vedrete, la risposta di Bush sarà di quelle a metà, che dicono e non dicono nulla al contempo, pur sapendo tutto.
Ora io non voglio avanzare nessuna ipotesi, ma fino a quando questa verità avrà una valenza così arroventata, non si potrà mai sperare nella verità. Tutt'al più il suo posto lo prenderà un feticcio capace con un cinismo esasperato fino al parossismo, di mettere a posto le coscienze malate di milioni di persone.
La verità su come sono andate le cose su quella strada che porta all'aeroporto, se mai la sapremo, ha bisogno di tempo, ha bisogno, come dice Magris, di essere meno pericolosa.
Vedrete che i tempi saranno inevitabilmente lunghi. Come sempre, o spesso, ci dovremo accontentare di mezze verità che equivalgono a menzogne piene.
Ciao Antonio, Matteo.
*******
Caro Matteo, grazie anche a te del tuo commento.
La frase di Magris è molto «bella». L’ho lasciato secca così senza commento, per non accostare un pensiero qualunque (il mio) con quello di un personaggio che vedrei bene come senatore a vita al posto del compianto Mario Luzi.
Quel commento che avrei voluto fare, lo inserisco qui.
Stanno uscendo in edicola dei piccoli libri, allegati mensilmente ad un quotidiano, «l’Unità», dedicati ai misteri italiani.
Sono usciti i primi due titoli: il caso Montesi e la vicenda di Salvatore Giuliano.
Proviamo a leggerli per capire scontri e deviazioni all’interno degli apparati dello Stato.
Sono fatti soltanto di ieri, o possono suggerire anche qualcosa per comprendere l’oggi?
Ciao Matteo, Antonio Montanari
E mi viene in mente l'incredibile rilascio di Giuliana Sgrena e della vicenda di quell'uomo che credevo molto profondamente nel suo lavoro e nel rispetto della vita altrui.
Mi viene in mente per la dilatazione mediatica che inevitabilmente sta assumendo, ma di più perché fino a quando Pier Scolari, la stessa Giuliana Sgrena, Gabriele Polo (direttore de "il Manifesto), lo stesso Silvio Berlusconi immanicato fino ai polsini con l'establishment di Bush e per questo non credibile nei rapporti italo-americani, e non solo, Bush stesso che ormai se ne è partito con tutta la sua paranoia compulsiva reazionaria e guerrafondaia darà la colpa alle solite "mele marce" (grande comodità "le mele marce", come nel caso del carcere di Abu Ghirab quando i carcerieri torturavano i detenuti e Rumsfield declino le responsabilità di quegli orrori a pochi squinternati poco più che adolescenti), i Servizi e tanti altri personaggi saranno così fortemente coinvolti direttamente, la verità non avrà mai l'onore di vedere la luce.
Vedrete, la risposta di Bush sarà di quelle a metà, che dicono e non dicono nulla al contempo, pur sapendo tutto.
Ora io non voglio avanzare nessuna ipotesi, ma fino a quando questa verità avrà una valenza così arroventata, non si potrà mai sperare nella verità. Tutt'al più il suo posto lo prenderà un feticcio capace con un cinismo esasperato fino al parossismo, di mettere a posto le coscienze malate di milioni di persone.
La verità su come sono andate le cose su quella strada che porta all'aeroporto, se mai la sapremo, ha bisogno di tempo, ha bisogno, come dice Magris, di essere meno pericolosa.
Vedrete che i tempi saranno inevitabilmente lunghi. Come sempre, o spesso, ci dovremo accontentare di mezze verità che equivalgono a menzogne piene.
Ciao Antonio, Matteo.
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Caro Matteo, grazie anche a te del tuo commento.
La frase di Magris è molto «bella». L’ho lasciato secca così senza commento, per non accostare un pensiero qualunque (il mio) con quello di un personaggio che vedrei bene come senatore a vita al posto del compianto Mario Luzi.
Quel commento che avrei voluto fare, lo inserisco qui.
Stanno uscendo in edicola dei piccoli libri, allegati mensilmente ad un quotidiano, «l’Unità», dedicati ai misteri italiani.
Sono usciti i primi due titoli: il caso Montesi e la vicenda di Salvatore Giuliano.
Proviamo a leggerli per capire scontri e deviazioni all’interno degli apparati dello Stato.
Sono fatti soltanto di ieri, o possono suggerire anche qualcosa per comprendere l’oggi?
Ciao Matteo, Antonio Montanari
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