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Voto, se 2+2=3

Post n°395 pubblicato il 23 Marzo 2008 da monari

Decido

La matematica non è un'opinione, ci dicevano quand'eravamo ragazzi per convincerci dei nostri errori di calcolo. Non vorrei che gli stessi errori li commettessero quelli che pensano alle prossime elezioni, in base ai sondaggi od ai confronti fra gli stessi sondaggi e gli esiti delle passate consultazioni.
In linea teorica ogni ragionamento è esatto. In pratica le cose cambiano e di molto. Perché i dati elettorali veri (del passato) e presunti (del prossimo aprile) possono rivelare soltanto un aspetto di facciata del problema.

La sostanza è un'altra. Ed è nascosta ai sondaggi ed ai calcoli. Prendo ad esempio la mia città. Le urne nel 2008 daranno un risultato conforme alle prospettive politiche nazionali o saranno legate agli 'interessi' locali rivelati già dalle amministrative del 2006?
Nel 2006 il candidato sindaco del centro-sinistra è salvato dai voti di centro-destra. Forza Italia scende da 25.335 voti a 12.128 (-52,13%). Qualcosa (+16,26) va ad AN che sale da 8.691 a 10.113. Il centro-destra era senza un candidato storico, quello improvvisatosi all'ultimo momento, succedeva ad un altro gettatosi nella mischia e poi fermato. Ufficialmente dal cuore (problemi di salute), ma immaginiamo anche dal «portafoglio»: lui gridava troppo forte un «sogno» nuovo che avrebbe rovinato molti affari in corso. Leggi speculazione edilizia. Contro la quale nella passata giunta si erano espressi addirittura due assessori: defenestrati.

Nella nuova giunta comunale, volti nuovi. Tra di loro c'è chi dichiara: "Non sono mai stata iscritta né vicina ad alcun partito, e più che interrogarmi sul centro-destra o sul centro-sinistra, alla proposta di un impegno in giunta, mi sono chiesta se mi sentivo di tirarmi indietro davanti all’opportunità di operare, da un altro punto di vista rispetto a prima, per le persone e la città".
La ciliegina sulla torta dell'assessore riminese indifferente alla destra ed alla sinistra, fu questa sua frase: "In giunta, sono considerata 'in quota' al mondo cattolico, più che a una coalizione".

2008, elezioni politiche, l'assessore indifferente finisce nella lista veltroniana per la Camera dei deputati. Dopo uno sconquasso che ha travolto la vecchia guardia di ex comunisti e di ex democristiani: ecco un caso di par condicio rigorosamente applicata.
Nel frattempo anche l'artefice delle fortune locali di An è stato 'sostituito' da un candidato voluto da Roma, a dimostrazione che non conta nulla l'attività politica svolta 'in sede', ma soltanto la volontà dei capi nazionali.

Per il candidato veltroniano proveniente dalla giunta comunale con tanto di dichiarazione di indifferenza tra destra e sinistra, dovrebbero votare, se la logica governasse le nostre cose, anche quei cattolici che due anni fa tradirono la lista locale berlusconiana e scelsero quella di centro-sinistra.
Ma così non avverrà. Comunque, resterà sempre con evidenza un fatto: che quel mondo cattolico di cui l'assessore si diceva espressione, è oggi ufficialmente entrato nel Pd, però senza avere più a disposizione quei voti grazie ai quali la giunta (di cui l'assessore faceva parte), ha potuto vincere le amministrative del 2006.

Con ciò si dimostra che non sempre 2 più 2 fa 4, ma che può anche fare 3. Se quel 52,13% perduto dal centro-destra torna all'ovile berlusconiano, la giunta comunale cittadina ne dovrebbe ricevere un schiaffo morale. Ma non sarà così. Si dirà che una cosa sono le amministrative ed una cosa le elezioni politiche.
Giusto. Non è possibile far quadrare il cerchio. Ma una logica ci dovrà pur essere nelle nostre azioni. Se ieri non andava bene l'obiettivo del centro-destra per la città, è segno che il centro-sinistra aveva le sue buone ragioni 'pratiche' per ottenere quel voto.
Adesso se quel voto torna a casa, anche i più ferrei veltroniani dovrebbero riconoscere che per governare in sede locale e nel Paese, occorre continuare con le strizzatine d'occhio, facendo finta di gareggiare con avversari che invece possono essere pure colleghi di un'eroica impresa, spacciata per il "salvataggio dell'Italia".
E se il Pd perdesse le elezioni, sarebbe giustamente pronto a sottolineare che i suoi candidati hanno avuto un'esperienza locale anche grazie al centro-destra che fu 'indisciplinato' nel 2006, e che lo stesso centro-destra dovrebbe essere riconoscente, come vincitore nel 2008...
Questo dicono i numeri, che non sono un'opinione, ma possono benissimo esprimerne parecchie. Anche di fastidiose. Come quelle che frullano per la testa della "Sinistra Arcobaleno" vilipesa da tutto il Pd in sede nazionale ma convivente in giunta cittadina.
[Anno III, post n. 88 (465)]

Stampa04032008


Tutti i post recenti sulle elezioni 2008 si leggono qui:
http://antoniomontanarinozzoli.blog.lastampa.it/antoniomontanari/


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