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Dolcetti Usa
Post n°488 pubblicato il 30 Settembre 2008 da monari
E' un bel paradosso che il conservatore Bush sia odiato da molti suoi elettori che lo accusano di esser divenuto "socialista" con il piano Paulson per il salvataggio della finanza americana.
Bocciato alla Camera per la defezione di 35 deputati repubblicani che non hanno accolto l'appello a votarlo, il piano non è apparso alla gente "una legge coraggiosa" (come l'aveva definita Bush). E necessaria, anche se dura da digerire.
L'opinione pubblica ha vinto: il mondo della finanza si arricchisce presentando a noi il conto. Il piano Paulson è risultato indigesto e non è passato. Un deputato georgiano l'ha chiamato "una grossa merda di vacca con un dolcetto in mezzo".
Alla fine ha ragione la democratica Nancy Pelosi: "la festa è finita", e con essa un "sistema senza regole e controlli". Ovvero il "vecchio" mondo ha dimostrato di non saper funzionare. Domanda: come sarà il "nuovo" mondo?
Paul Samuelson, Nobel per l'Economia nel 1970, ex consigliere di JFK, spera in una vittoria di Obama. Se andrà alla Casa Bianca, ha detto a "Repubblica", sarà grazie a McCain ed al suo vice, quella "almost a joke", cioè quella "barzelletta" Sarah Palin: "Voi italiani sapete benissimo di cosa sto parlando. Non avete un Parlamento pieno di soubrette?".
Appunto: e noi? Illuminante l'accusa di PG Battista nel fondo del "Corrierone" a Veltroni. Il quale si sarebbe scagliato contro il "putinismo" del cavaliere soltanto perché la sinistra segue unna vecchia "narrazione". Quella che vede offese alla democrazia in ogni oppositore.
PGB avrebbe ragione se l'avversario Berlusconi non fosse il simbolo di quel "pensiero unico" di cui soltanto ora Veltroni si è accorto. (Al conflitto d'interessi il governo Prodi non ha pensato...)
Anche Enrico Letta è costretto ad ammettere (al "Corrierone") che "il problema è lui, Berlusconi". Anche se poi si avvita in una contraddizione tutta democristiana: Veltroni ha fatto bene a denunciare l'allarmante riduzione, nel nostro Paese, di certi spazi di democrazia", però non possiamo pensare di vincere le elezioni con l'antiberlusconismo.
Senza antiberlusconismo le hanno già perse una volta. Una competizione elettorale non è un calmo té nel salotto buono.
Se fossimo negli Usa, Letta guarderebbe soltanto al dolcetto centrale di cui parla quel deputato georgiano. In base alla teoria che anche le merde di vacca servono a qualcosa. Peggio per chi è costretto a viverci dentro, come talora succede. I politici hanno sempre il dolcetto. A noi resta il resto.
[30.09.2008, Anno III, post n. 297 (674), © by Antonio Montanari 2008]
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