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Post n°582 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da monari
Il ministro Giulio Tremonti torna ad elogiare Romano Prodi. Stamani sul "Messaggero", con una breve lettera al direttore, piena di elogi verso il premier dell'Ulivo: "Romano Prodi pubblica sul suo giornale articoli sempre di grande interesse, questo è di grandissimo interesse e, se posso aggiungere, è anche un articolo che esprime la 'cifra' della grande politica".
Insomma, per Tremonti, Prodi è un grande economista ed un grande politico.
In queste parole si nasconde forse un obiettivo preciso: comunicare a tutti che, al contrario di Prodi, Berlusconi non è né un grande economista né un grande politico.
Non è la prima volta che succede, e non sarà neppure l'ultima. Il 18 gennaio, ospite in tv di Fabio Fazio, Tremonti aveva dichiarato che Prodi "ha ragione quando dice che non esistono soluzioni nazionali a una crisi globale".
Giovanni Sartori aveva preso spunto da queste parole per contrapporre, sul "Corrierone", l'ottimismo di Berlusconi alle incertezze di Tremonti ("si divincola tra dire il vero e esternare assurdità", e soprattutto "pasticcia tra previsioni e ipotesi").
Dopo il cambio di rotta del cavaliere che venerdì 13 febbraio si è detto "preoccupato" per una crisi le cui dimensioni "non sono ancora del tutto definite", Tremonti rincara perfidamente la dose.
L'elogio di Prodi non è un gesto di cortesia formale. Può essere inteso tranquillamente come un (nuovo) atto di plateale dissenso verso il capo del governo di cui fa parte.
Tremonti chiude la sua lettera concordando con il professore e con un ringraziamento "di cuore" che immaginiamo diretto al fondatore dell'Ulivo e non al direttore del "Messaggero".
Che cosa ha detto Prodi di tanto illuminante da fulminare Tremonti sulla via per Bologna? Che "per non passare da una crisi all’altra serve un leone non un gattino".
Adesso attendiamo un altro editoriale di Sartori. In quello che abbiamo ricordato, citava a scopo di derisione una sentenza di Tremonti: il prevedere è "un mestiere da astrologi".
Ora che il ministro in carica dimostra di apprezzare più i leoni dei gattini, si potrebbe dire che un bravo economista non fa le fusa ai mici, ma scende nella gabbia debitamente addobbato come un domatore da circo.
Ma attenzione perché a volte, per scherzo, in quella stessa gabbia passano pure tremebondi pagliacci. Attenzione anche perché il rispettabile pubblico, quello che paga il biglietto agli spettacoli e le spese delle crisi (di tutte le crisi), sa distinguere bene tra chi fa sul serio e chi si comporta da clown.
Insomma, per Tremonti, Prodi è un grande economista ed un grande politico.
In queste parole si nasconde forse un obiettivo preciso: comunicare a tutti che, al contrario di Prodi, Berlusconi non è né un grande economista né un grande politico.
Non è la prima volta che succede, e non sarà neppure l'ultima. Il 18 gennaio, ospite in tv di Fabio Fazio, Tremonti aveva dichiarato che Prodi "ha ragione quando dice che non esistono soluzioni nazionali a una crisi globale".
Giovanni Sartori aveva preso spunto da queste parole per contrapporre, sul "Corrierone", l'ottimismo di Berlusconi alle incertezze di Tremonti ("si divincola tra dire il vero e esternare assurdità", e soprattutto "pasticcia tra previsioni e ipotesi").
Dopo il cambio di rotta del cavaliere che venerdì 13 febbraio si è detto "preoccupato" per una crisi le cui dimensioni "non sono ancora del tutto definite", Tremonti rincara perfidamente la dose.
L'elogio di Prodi non è un gesto di cortesia formale. Può essere inteso tranquillamente come un (nuovo) atto di plateale dissenso verso il capo del governo di cui fa parte.
Tremonti chiude la sua lettera concordando con il professore e con un ringraziamento "di cuore" che immaginiamo diretto al fondatore dell'Ulivo e non al direttore del "Messaggero".
Che cosa ha detto Prodi di tanto illuminante da fulminare Tremonti sulla via per Bologna? Che "per non passare da una crisi all’altra serve un leone non un gattino".
Adesso attendiamo un altro editoriale di Sartori. In quello che abbiamo ricordato, citava a scopo di derisione una sentenza di Tremonti: il prevedere è "un mestiere da astrologi".
Ora che il ministro in carica dimostra di apprezzare più i leoni dei gattini, si potrebbe dire che un bravo economista non fa le fusa ai mici, ma scende nella gabbia debitamente addobbato come un domatore da circo.
Ma attenzione perché a volte, per scherzo, in quella stessa gabbia passano pure tremebondi pagliacci. Attenzione anche perché il rispettabile pubblico, quello che paga il biglietto agli spettacoli e le spese delle crisi (di tutte le crisi), sa distinguere bene tra chi fa sul serio e chi si comporta da clown.
[16.02.2009, anno IV, post n. 54 (774), © by Antonio Montanari 2009. Mail]
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sono assolutamente indignato per tutta questa situaione......
Inviato da: nospacenotime
il 29/09/2008 alle 18:44
Devo aver fatto l'universitą un po' i anni dopo...
Inviato da: amoildeserto
il 13/09/2008 alle 21:44
Ma forse é pił facile chiedere a un bambino - sia pure nero...
Inviato da: angeligian
il 03/08/2008 alle 07:53
troppa violenza e ci vorrebbero delle misure concrete...
Inviato da: ninaciminelli
il 21/07/2008 alle 22:44
buona serata post interessante concordo forse un quiz...
Inviato da: filtr
il 20/07/2008 alle 21:43
Inviato da: nospacenotime
il 29/09/2008 alle 18:44
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