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Un blog creato da DarioP22 il 27/01/2010

il Borghese

rossonero

 
 

CONTROCORRENTE

I tifosi rossoneri sono in festa per la notizia che Berlusconi sta per acquistare il loro Milan. Sono convinti che in un battibaleno ne farà una squadra da scudetto, da coppa delle coppe, da tutto, e forse hanno ragione.C’è un solo pericolo: che il neo-presidente voglia fare anche il direttore tecnico, l’allenatore, il massaggiatore, il capitano e il centrattacco. Il che potrebbe andar anche bene. Ma ad una condizione: che possa fare anche l’arbitro.



Indro Montanelli
– Il Giornale, 21 dicembre 1985

 

INNO DEL CLUB PIù TITOLATO AL MONDO

 

INNO DEL MILAN CANTATO DA

LAURA PAUSINI

 

 

SPLENDIDA BARBARA!


Per un Milan sempre vincente nel proseguo delle tradizioni...
diamo il benvenuto a Barbara Berlusconi!
Curva Sud Milano

 

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AVANTI Silvio!

Finale Champion's League

Atene, 18 maggio1994

MILAN-BARCELLONA 4-0
Milan:
Rossi, Tassotti, Panucci; Albertini, F.Galli, Maldini (Nava dall'83'); Donadoni, Desailly, Boban, Savicevic, Massaro. All. Capello.
Barcellona: Zubizarreta, Ferrer, Guardiola; Baquero, Nadal, Koeman; Sergi (Estebaranz dal 72'), Amor, Romario, Stoichkov, Beguiristain (Eusebio dal 52'). All. Cruyff.
Reti: 22' e 45' Massaro, 47' Savicevic, 58' Desailly

La Finale

24 maggio 1989, Barcellona, Stadio Camp Nou

Milan - Steaua Bucarest 4-0

Reti: 18' e 39' Gullit, 27' e 46' Van Basten

Milan: G. Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Costacurta (74' F. Galli), Baresi, Donandoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (60' Virdis), Ancelotti.  Allenatore: Sacchi.

Steaua Bucarest: Lung, Petrescu, Ungureanu, Stoica, Bumbescu, Lovan, Lacatus, Minea, Piturca, Hagi, Rotariu (46' Balint). Allenatore: Lordanescu.

 

Semifinale Coppa Campioni

Milano, San Siro, 19 aprile 1989

Milan-Real Madrid 5-0

gol di Ancelotti, Rijkard, Van Basten, Gullit e Donadoni.

 

FRASI STORICHE

 

  • Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari! (Herbert Kilpin)

  • Ventuno anni fa, quando prendemmo il Milan sull'orlo del fallimento, ci prefissammo un obiettivo: portare la squadra ai vertici in Italia, in Europa e nel mondo. Ebbene ci siamo riusciti! (Silvio Berlusconi)

  • Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide. Cercheremo altre vittorie che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa ventura di intrecciare la nostra vita ad un sogno che si chiama Milan. (Silvio Berlusconi)

  • Nel 1988 Silvio Berlusconi e' ricevuto da papa Wojtyla, insieme ad altri colleghi, come Presidente del Milan. Quando e' davanti al pontefice dice: "Cara Santita', mi lasci dire che lei assomiglia al mio Milan. Infatti, lei, come noi, e' spesso all'estero, cioè in trasferta, a portare in giro per il mondo un'idea vincente. Che e' l'idea di Dio".

  • La decisione [L'ingaggio di Carlo Ancelotti], della quale mi assumo la piena responsabilità, visto che Berlusconi ha dato il via libera a una scelta da me caldeggiata, è maturata in una notte insonne ed è stata presa per il bene del Milan. I tifosi hanno visto come ha giocato la squadra fino a oggi... Ecco, si tratta di una squadra che come organico non ha nulla da invidiare a qualsiasi club europeo. Sulla carta è fortissima: anche sul campo deve dimostrare di esserlo. (Adriano Galliani)

  • "il Milan non è solo la squadra del miglior calcio, ma la squadra da ammirare per la sensibilità e la sportività" (dopo partita con il Siviglia-morte di Puerta..)

 

RASSEGNA MILAN



 

 

 

Forbes 'salva' solo il Milan nella classifica dei club piu' ricchi

Post n°972 pubblicato il 18 Luglio 2012 da DarioP22

da sporteconomy.it

Come i bambini aspettano natale per scartare i regali, qui si aspetta la classifica Forbes dei club sportivi più ricchi al mondo stilata dal sempre ottimoKurt Badenhausen. Il Manchester United nonostante abbia perso all’ultimo il titolo di Premier League contro il rivale cittadino del Manchester City (13th classifica forbes) è sempre il primo in classifica per valore del club. I Red Devils infatti possono vantarsi di questo titolo, non meno importante di quello guadagnato sul campo da gioco, essendo il club più ricco nel mondo dello sport. La stima di Forbes è che il Manchester United ora valga 2,23 miliardi dollari, il 19% in più rispetto al numero 2, il vincitore della liga, il Real Madrid, che vale 1,88 miliardi dollari. Notizia di pochi giorni fa e da non sottovalutare è che la famiglia Glazer, dal 2005 con 1,47 miliardi di dollari proprietaria del club che vede in Sir Alex Ferguson il comandante sul campo, abbia presentato un'offerta pubblica alla Borsa di New York per ridurre l’incredibile debito del club di 663 milioni di dollari. La società, 3th nella classifica facebook sotto proprio al Real Madrid, non presente su twitter, ha un ottima politica di sponsorizzazioni, dalle assicurazioni Aon prenderà, fino al 2004, 31 milioni di dollari l’anno per il nome sulla maglia da gioco, 62 milioni di dollari in quattro anni da DHL Express per la sponsorizzazione della maglia d’allenamento (primo e unico club in questo), da Nike fino al 2005 come sponsor tecnico, in UK gestisce il merchandising del club, circa 39 milioni all’anno.

CAPITOLO ITALIA:

Per quanto riguarda le società sportive italiane, il solito AC Milan porta avanti i colori del nostro paese in queste classifiche, con un 27esimo posto da non sottovalutare e un valore di 989 milioni di dollari, è la prima e unica società italiana in questa classifica appena stilata. Citando forbes, i rossoneri sono la squadra più importante in italia, ma la spesa per gli stipendi dei giocatori ha causato un risultato operativo della squadra (utile prima di interessi, imposte e ammortamenti) che è sceso a 29 milioni di dollari nel 2011 da 41 milioni nel 2009. Eppure, con Audi, Sky Italia, Taci Oil and Emirates come sponsor, AC Milan ha generato un fatturato commerciale di 133 milioni dollari nel corso del 2011. L'ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi è proprietario del club dal 1986 (fonte: FORBES)

 

Nota: da qui si capisce il risanamento che la società di via Turati sta adoperando, con buona pace dello stipendio faraonico di Ibrahimovic.

 
 
 

"Il Psg rischia l'Europa nel 2015"

Post n°971 pubblicato il 18 Luglio 2012 da DarioP22

Fair Play: "Besiktas la prima vittima"

di MASSIMILIANO CRISTINA, 18/07/12

Mentre Milan e Inter hanno chiuso i rubinetti, e come loro diversi club in Europa, qualche società (vedi Psg) continuano a spendere cifre enormi. Ma non c'era il Fair Play Finanziario? Questa è la domanda che si pongono i tifosi e per trovare una risposta SportMediaset.it ha intervistato in esclusiva Paolo Ciabattini, autore del libro "Vincere col Fair Play Finanzario". "Con queste spese Psg e City rischiano l'esclusione dall'Europa nel 2014/15".

Per i tifosi e i profani, ci spiega in poche parole cos'è il Fair Play finanziario?
"E' un sistema normativo che impone ai club un comportamento equo, corretto e leale dal punto di vista economico finanziario e contabile. Sono cento pagine di normativa che impongono: che i costi non superino la massimo deviazione consentita rispetto ai ricavi e che i debiti vengano pagati puntualmente".

Chi riguarderanno queste due regole?
"La prima (costi-ricavi) impatterà sulle strategie dei top club che spesso chiudono il bilancio con grandi perdite. Ci sarà un primo periodo di monitoraggio (2011-13) e le perdite consentite saranno di 45 milioni nel biennio. A partire dal 2018/19 andrà a regime la normativa su monitoraggio triennale con deviazione consentita a 30 milioni. La seconda (debiti) invece riguarda club medio piccoli che non hanno il mecenate di turno o che non ottengono con facilità credito dalle banche come le spagnole. Mentre la prima sarà riflessa a partire dal 2014/15, la seconda è già attiva. Besiktas e Paok Salonicco sono le prime vittime e sono state escluse dalle coppe per la qualificazione nei prossimi cinque anni (quando si qualificheranno la prima volta nei prossimi cinque, saranno esclusi ndr)"

Allora come è possibile che il Paris Saint Germain investa certe cifre con facilità?
"Semplicemente rischia. Nel 2011 il Psg ha chiuso il bilancio in pareggio mentre, pur non avendo dati ufficiali, è facile pensare che quello del 2012 verrà chiuso con una perdita pesante. Non ha problemi in termini economici perché i proprietari sono molto ricchi ma li avrà sicuramente rispetto al Fair Play Finanziario. Gli introiti della Champions League non basteranno a farli rientrare nella massima perdita consentita".

Ma rischia qualcosa o basta che paghi lo sceicco alla fine?
"No, non basta assolutamente. Il ruolo del mecenate verrà molto ridimensionato in termini di copertura delle perdite e si limiterà alla massima deviazione consentita dal FPF. Potrà continuare a investire soldi a volontà finanziando infrastrutture che generano aumento del fatturato in seguito. Chi non rispetta la normativa comunque rischia seriamente l'esclusione dalle competizione europee. Con queste cifre in giro, a oggi, il Psg nel 2014/15 sarà escluso dalle competizione europee".

Il Milan con questo incasso si mette a posto o serve solo per coprire le perdite?
"Ai fini del Fair Play finanziario avrebbero potuto aspettare un anno ma le occasioni vanno prese al volo. Il Milan ha chiuso il bilancio 2011 con 67 milioni di perdita. Con Ibra e Thiago ci sarà una plusvalenza di 40 milioni di euro e un risparmio di circa 36 milioni a stagione, anche se nel 2012 vanno contati solo 5,5 mesi di stipendio. Semplificando le voci nel 2012 potremo avere un bilancio così: 20 milioni di risparmio sui contratti non rinnovati; 7/8 milioni di costo di stipendio e ammortamento dei nuovi arrivati; 23 milioni di plusvalenza del 2011; 40 milioni derivanti dalla cessione di Ibra e Thiago e 17 milioni di risparmio dallo stipendio. Totale circa 20 milioni di perdita più quelli spesi per rinforzarsi".
"C'è una clausola che permette però di dedurre il costo degli stipendi dei contratti firmati prima del 1 giugno 2010 soltanto in riferimento al bilancio 2012. Quindi ai fini del Fair Play finanziario, i possibili 40 milioni di euro di perdita al dicembre 2012 sarebbero completamente compensati dalla clausola degli stipendi. Si tratterebbe quindi soltanto di limitare a 45 milioni la perdita dell’esercizio 2013".

Il City, le spagnole, il Psg... c'è qualche big che rischia qualcosa nell'immediato futuro?
"Il Manchester City che nel 2011 ha fatto registrare una perdita di 225 milioni di euro, incrementerà di molto il fatturato nel 2012 e nel 2013. Questo però non gli permetterà di rientrare all'interno dei parametri e la perdita del biennio sarà superiore ai 45 milioni consentiti. Il Psg con queste operazioni di mercato sarà molto fuori dai parametri, mentre Real e Barça al momento non hanno grossi problemi perché hanno il fatturato in crescita e i costi contenuti".

E le italiane?
"Del Milan abbiamo detto, mentre l'Inter sta cercando di compiere una clamorosa rimonta iniziata nel 2007 quando accumulava 216 milioni di euro di perdita. La cessione di Sneijder aiuterebbe molto in questo senso. Le inglesi invece beneficeranno del nuovo contratto televisivo (3,5 milioni di sterline all'anno) che porterà un aumento ai club di 30-50 milioni di euro. Questo impatto più la vittoria della Champions salverà il Chelsea".

Quindi a oggi Psg, Manchester City e le altre, cosa rischiano seriamente?
"Le sanzioni rispetto al periodo 2011-13 andranno dalla riduzione dei premi UEFA al blocco del mercato calciatori fino all'esclusione dalle coppe europee per uno o due anni. Dipenderà dallo scostamento rispetto alle perdite consentite".

Però Milan e Inter hanno chiuso i rubinetti, la Juventus no. Basta lo stadio?
"No lo stadio nel 2011 ha generato 11 milioni di ricavi, nel 2012 arriverà sui 30/35 che però non bastano a coprire gli investimenti. La Juve fa affidamento sui ricavi della Champions, dallo stadio (aumento dei prezzi) e dal nuovo sponsor. Per acquistare un top player e restare nei parametri dovranno cedere gli esuberi con la minore minusvalenza possibile, non come Elia (2,2 milioni di perdita). Il bilancio 2012 sarà chiuso con 65 milioni di perdita però facendo bene la prossima stagione dovrebbe rientrare nei parametri senza problemi".

E' possibile che il FPF sia stato utilizzato come una scusa per non spendere? O non possono spendere?
"Non possono e se non ci fosse stato non avrebbero voluto. Del resto è una normativa chiesta dagli stessi mecenati stufi di dover sempre ripianare perdite. E' stato deciso nel 2007 dalla UEFA insieme ai top club rappresentativi. E' una normativa assolutamente necessaria per salvaguardare il calcio nel medio periodo e salvare i club dal fallimento. Il punto è che nel 2007 gli sceicchi non c'erano ancora... Ma per fortuna che 5-6 squadre spendono per tutti. Stanno, senza volerlo, salvando gran parte delle società che a oggi non rientrerebbero nella normativa"

 
 
 

Kana-Biyik per la difesa

Post n°970 pubblicato il 18 Luglio 2012 da DarioP22

da Sportmediaset.it

Capitolo attacco a parte, con Galliani che ha annunciato un campione entro fine mercato, il Milan sta tessendo la rete per trovare rinforzi in difesa e a centrocampo. Per il reparto arretrato l'obiettivo numero uno è Rolando del Porto ma attenzione al centrale del Rennes Kana-Biyik, mentre il tentativo per Papadopoulos dello Schalke è stato respinto. In mediana, sempre difficile la pista Diarra: più percorribile quella che porta ad Andrea Poli.

Cresciuto nel settore giovanile del Le Havre, Kana Biyik, che ha origini camerunesi, è stato acquistato dal Rennes due estati fa per 2,5 milioni di euro. Ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2015. In Francia parlano di un'offerta da 6 milioni di euro già avanzata dal Milan per assicurarsi il difensore. Il club rossonero non molla poi la pista Astori, anche se il presidente del Cagliari Cellino ha ribadito che il giocatore è incedibile.

Di Poli, accostato anche al Napoli, hanno parlato Galliani e il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone durante il week end trascorso insieme nell stesso bagno di Forte dei Marmi.

 
 
 

Le priorità rossonere: Rolando e Tevez

Post n°969 pubblicato il 18 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it

Dopo aver venduto Thiago Silva e aver quasi concluso la cessione di Ibrahimovic al Psg, il Milan possiede un bel gruzzoletto da reinvestire sul mercato. Le priorità della società rossonera sono due: Rolando e Tevez. Per quanto riguarda il difensore portoghese, da quattro stagione nel Porto e autore di 37 partite e 3 gol lo scorso anno, la richiesta della società di Pinto da Costa è come sempre esosa: 15 milioni di euro. Sul difensore c’è da registrare l’interessamento concreto del Fenerbahçe, che ha offerto 10 milioni di euro. Tuttavia nel trasferimento potrebbe essere decisiva la volontà del giocatore, che ha dichiarato di volere il Milan. Sul nome per l’attacco il preferito di Adriano Galliani è come noto Carlitos Tevez. Il giocatore, come molti ricordano, è stato vicino ad un passaggio in rossonero a Gennaio, non andato a buon fine solo per la mancata cessione di Pato. Adesso il nome dell’attaccante argentino torna prepotentemente di moda in casa Milan

Mourinho scarica Kakà: il Milan pronto alla zampata
di Pietro Mazzara

Il futuro di Kakà non sarà più con il Real Madrid. Lo scrive l'edizione odierna del Mundo Deportivo, che racconta di come il trequartista brasiliano sia stato 'ripudiato' dal tecnico Josè Mourinho. Lo Special One comunicherà al calciatore la sua volontà di non considerarlo perno del Real del futuro, aggiungendo che per lui sarà meglio cercare un'altra squadra per puntare con forza al Mondiale del 2014. Il problema è il maxi ingaggio del calciatore, impossibile da pagare anche per il Milan, unico club fortemente interessato a quello che sarebbe uno storico ritorno del numero 22.

 
 
 

Cedere Binho a 4 mln è un delitto. In attacco Tevez? Non è lui il "prescelto".

Post n°968 pubblicato il 18 Luglio 2012 da DarioP22

 L'addio amaro di Ibra, proprio l'unica volta che...

da MilanNews.it
di Antonio Vitiello

Se n'è andato Thiago, se ne va anche Ibra, se ne vanno tutti dal Milan, giovani e veterani, campioni e riserve. A Milanello ci sono tanti armadietti vuoti, altri solitamente riempiti per decenni dagli stessi volti ceduti a novizi, un cambio di rotta unico nell'era Berlusconi. Un mercato che resterà nella storia come quello del 2006 e del 2009, tre anni dopo la cessione di Kakà la squadra rossonera ha deciso di cambiare pelle, trasformarsi e ricominciare da capo. Indebolendosi, ammettiamolo, perchè una cosa è avere fuoriclasse e gente di esperienza in rosa, un'altra è appigliarsi ad un gruppo storico ridotto all'osso (Ambrosini, Abbiati, Bonera e Antonini) e giocatori nuovi tutti da scoprire, dentro e fuori dal campo. Qualcosa deve essere successo in via Turati, inevitabilmente una molla è scattata per decidere un cambio generazionale di tale portata, soprattutto rendersi conto che l'età dell'oro purtroppo è finita, il Milan non è più quello di ma volta e visti i binari intrapresi forse non lo sarà più. Resterá competitivo, ci mancherebbe, ma tornerà a disputare una finale di Champions ogni due anni? Molto probabilmente no. Senza campioni è quasi impossibile e il Milan i campioni li ha venduti. Dopo il doloroso addio di Thiago Silva, avvenuto tra l'altro in modalità inopportune perchè prima trattenuto con tanto di dichiarazioni ad effetto poi ceduto ugualmente alla stessa squadra dopo 15 giorni, anche Ibra si aggiunge alla collezione dei parigini. Il motivo peró è diventato sempre più chiaro agli occhi degli operatori di mercato. I rossoneri per liberarsi del pesantissimo ingaggio dello svedese ha dovuto sacrificare anche Thiago. La maxi operazione nasce proprio così, se vuoi Thiago devi prendere anche Ibra. Il capocannoniere della serie A si é trovato per la prima volta nella posizione di giocatore scaricato dal suo club e non era mai successo che venisse ceduto, era sempre stato lui a battere cassa e trovare una alternativa, era stato sempre lui per primo ad insinuare il dubbio con i famosi mal di pancia. Al Milan forse aveva raggiunto un certo equilibrio, accettando anche di rinunciare a qualcosa. La decisione di venderlo non è affatto piaciuta a Ibra che ha accusato il Milan di non aver saputo rispettare i patti, addirittura ironizzando - secondo alcune voci - sulla difficile situazione economica che vive il club. In pratica proprio come un amante tradito farà di tutto per vendicarsi e c'è chi scommette già nella prima stilettata ai rossoneri. Insomma quella dei milanisti é un'estate di tormenti, ogni giocatore sembra cedibile e le varie dichiarazioni dei dirigenti sono spesso smentite dai fatti. In questi clima di incertezza si inseriscono le varie operazioni in entrata, ancora allo stato embrionale (non è il caso di Tevez ma per i difensori). Ma con molta sorpresa i tifosi hanno scelto Edin Dzeko (lo testimoniano sondaggi sul nostro sito e sui vari social network). É lui il vero sogno per sostituire lo svedesone, sarà per la somiglianza fisica, per l'età e per il carattere meno bizzoso di Carlitos e forse anche per l'ingaggio ( guadagna molto meno del compagno di squadra al City), ma il bosniaco stuzzica la fantasia piú dell'argentino. Ma siamo sicuri che le cessioni sono finite? Ieri Galliani e Braida hanno ricevuto i dirigenti del Santos, che fino a venerdì hanno la possibilità di prendere per Robinho, poi chiude il mercato brasiliano, e fino a quel giorno ci proveranno ancora. Il Milan però è stato categorico, Bihno non è in vendita. A dire il vero di fronte ad un'offerta di 4 milioni più il prestito di Rafael non è stato difficile dire no. Robinho viene da un anno difficile ma svenderlo a distanza di due anni, quando fu acquistato per 18 milioni più bonus, è un vero delitto. In questa fase del mercato però ci sono gli ottimisti e gli apocalittici. Chi pensa che sia un Milan da retrocessione e chi ha ancora fiducia nella dirigenza, tutto sommato le conclusioni si possono trarre solo al primo di settembre quando si potrà valutare ad ampio raggio tutto il mercato del Milan.

 
 
 

LIVE MN - Ibra: "Al Milan nessuno ha influenzato la mia scelta di venire qui"

Post n°967 pubblicato il 18 Luglio 2012 da DarioP22

di Redazione MilanNews

Fonte: Aggiornamenti a cura di Pietro Mazzara e Enrico Ferrazzi

15.48 - Ibra sul futuro: "Voglio fare parte di questo progetto, siamo un dream team, ci sono tanti grandi giocatori, come Thiago Silva, finchè c'è lui dietro io posso stare tranquillo".

15.46 - Leonardo sulla trattativa: “E’ l’acquisto più importante della storia del Psg, è stata una trattativa lunga, non è durata solo gli ultimi 4 giorni. Non è stato il Milan a vendere il giocatore, ma il Psg a comprarlo”.

15.44 - Ibra su possibili problemi con Allegri: "Al Milan nessuno ha influenzato la mia scelta di venire qui. Questo è' un nuovo capitolo della mia vita, continuerò a dare il massimo per vincere".

15.38 - Ibra sul Milan: "Sono stato felice al Milan, avrò sempre dei bei ricordi. Mi hanno aiutato tutti molto e io ho sempre dato tutto quando ho giocato. Ho una visione positiva di quell'esperienza, anche senza di me faranno sempre bene perchè sono una grande squadra. E' vero che avevo detto che quelo con il milan sarebbe stato il mio ultimo contratto, però purtroppo queste sono cose che succedono. Ora non voglio pensare al passato, ma solo a fare bene con questa maglia".

15.35 - Ecco le prime parole di Ibra: "Mi scuso per l'attesa di due giorni. Voglio ringraziare il PSG per il grande lavoro che è stato fatto, per aver reso possibile l'impossibile. Sono felice, finalmente sono un giocatore del PSG. Dopo alcune trattative, è un altro sogno che si avvera. Sono felice per il club, per i tifosi: è un progetto interessante, voglio farne parte. Quando i dirigenti hanno chiamato il manager, non sapevo se fosse possibile o no, ma ora vogliamo fare la storia con questo progetto. Voglio fare la storia e vincere, ci divertiremo coi trofei che porteremo a casa".

15.33 - Il presidente del Psg annuncia l'acquisto dello svedese: "Siamo contenti di annunciare l'arrivo di Ibra nella nostra squadra. Ringrazio il Milan, Berlusconi e Galliani per la trattativa. Ora abbiamo anche noi una grande superstar". Zlatan Ibrahimovic è ufficialmente un giocatore del Psg.

15.25 - Leonardo su Thiago Silva: "Farà le Olimpiadi e poi ci raggiungerà. Ora il Psg fa parte delle squadre più importanti d'Europa".

15.19 - Leonardo sul mercato del Psg in Italia: "Non è una questione di fare shopping in Italia, è solo una questione di mercato. Si va a cercare dove ci sono delle opportunità di mercato importanti".

15.15 - Verratti su Ibra: "Grande emozione giocare con un campione come lui, ma anche con Lavezzi e Pastore perchè posso imparare molto da loro".

15.11 - L'addetto stampa del Psg ha comunicato che al termine delle due conferenze saranno messi a disposizione due autobus che trasporteranno giornalisti e fotografi al Trocadero, dove verranno fatte le foto a Verratti e Ibrahimovic. Il Psg vuole fare le cose in grande per questi due nuovi acquisti. (le10sport.com)

15.09 - Inizia la conferenza di Marco Verratti: al momento, sono presenti solo l'ex centrocampista del Pescara, Leonardo e il presidente del Psg. Zlatan Ibrahimovic non è ancora entrato nell'auditorium del Parco dei Principi.

14.58 - Sono presenti più di 70 telecamere nella sala delle conferenze del Parco dei Principi, oltre a tantissimi giornalisti arrivati da tutto il mondo: mai così tanta gente ad una conferenza stampa del club parigino.

14.45 - Secondo quanto riporta le10sport.com, fuori dal Parco dei Principi ci sono circa un centinaio di tifosi, tra cui anche alcuni italiani.

14.35 - Zlatan Ibrahimovic e Marco Verratti sono appena arrivati al Parco dei Principi: tra meno di mezz'ora ci sarà la loro presentazione come giocatori del Psg nell'auditorium dello stadio.

14.30 - L'auditorium del Parco dei Principi, dove avrà luogo la presentazione di Ibrahimovic e Verratti come nuovi nuovi giocatori del Psg, si sta già riempiendo di di giornalisti e fotografi. C'è grandissima attesa da parte di tutti gli organi di informazione per le prime parole dello svedese da nuovo attaccante della squadra della capitale francese.

14.20 - Sono presenti circa una quarantina di tifosi ad attendere l'arrivo di Ibrahimovic al Parco dei Principi di Parigi.

14.17 - Alla conferenza stampa di Ibrahimovic e Verratti, oltre al direttore sportivo Leonardo, sarà presente anche presidente del Psg, Nasser Al Khelaïfi.

14.08 - Secondo quanto riporta l’inviato di SkySport24 a Parigi, Ibra si trova attualmente a pranzo, quando manca meno di un’ora alla conferenza stampa di presentazione. Mentre i tifosi francesi al momento sono ancora “tiepidi” per l’arrivo dello svedese al Psg, l’accoglienza mediatica è al contrario molto importante: sono infatti presenti numerosi giornalisti francesi, italiani e anche svedesi, oltre a tantissimi fotografi.

13.43 - Secondo la stampa svedese, la conferenza stampa di Ibra alle 15 è attesa con una certa apprensione dal Milan: il giocatore non ha apprezzato come la società rossonera si è comportata con lui e potrebbe farlo sapere pubblicamente.

13.40 - Alle 15, nella sala delle conferenze del Parco dei Principi, ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Zlatan Ibrahimovic: Milannews.it seguirà in diretta tutto quello che diranno l'attaccante svedese e il direttore sportivo dei parigini, Leonardo.

13.20 - Nella boutique del Psg sugli Champs Elysées è già invendita la maglia numero 9 di Zlatan Ibrahimovic. Intanto l’attaccante svedese è arrivato al Parco dei Principi con il suo agente Mino Raiola.

12.54 - Le Figaro dedica un titolo eloquente alla scelta di Ibrahimovic, di Thiago Silva e di Lavezzi, di andare al PSG. "La febbre dei petroldollari".

12.23 - Pochi tifosi, ad accogliere Zlatan Ibrahimovic, prima e dopo le visite mediche: un'accoglienza "fredda" per lo svedese, sulla falsa riga di Lavezzi.

12.13 - Zlatan Ibrahimovic, secondo quanto riporta l'inviato di SkySport a Parigi, domani partirà con la sua nuova squadra per la tournèe negli Stati Uniti. Lo svedese sarà quindi subito a disposizione di del tecnico del Psg, Carlo Ancelotti.

11.55 - Zlatan Ibrahimovic sta per diventare un giocatore del Psg: lo svedese, dopo aver superato le visite mediche, si sta recando in questi minuti nella sede della squadra francese al Parco dei Principi, dove firmerà un contratto triennale da circa 14 milioni di euro a stagione con i parigini. Successivamente ci dovrebbe essere l'annuncio sul sito del Psg e alle 15 la conferenza stampa di presentazione insieme a Marco Verratti.

11.49 - L'ex attaccante svedese del Monaco, Ralf Edstrom, parla dell'arrivo di Zlatan Ibrahimovic al PSG. "E' un grande acquisto ed ha la possibilità di vincere la Champions. A Parigi vorrà essere la stella del club".

11.35 - E' un Adriano Galliani nervoso quello che si è presentato questa mattina in Lega Calcio a Milano. Il dirigente del Milan si è prima soffermato per rispondere alle domande dei cronisti poi è andato via quando gli è stato chiesto di Ibra e Thiago e il malumore dei tifosi rossoneri. Con volto adirato ha espresso sottovoce il proprio disappunto, dicendo: "Cosa c'entra? Va beh, ragazzi, niente. Lei ha sbagliato la prima domanda".

11.22 - Sono terminate, pochi istanti fa, le visite mediche all'ospedale de la Pitié Salpetrière per Zlatan Ibrahimovic. Due ore e mezza con il medico Eric Rolland, adesso si sta spostando al Parco Dei Principi per firmare il triennale col PSG.

11.15 - I piani di Zlatan Ibrahimovic sono cambiati molto nelle ultime settimane: secondo la stampa svedese, il giocatore aveva già deciso a gennaio di trasferirsi in una casa più lussuosa a Milano. Anche per i suoi bambini ci sarà uno sconvolgimento totale, in quanto si trovavano molto bene nella scuola milanese, dove passavano le giornate insieme ai figli di Nesta e Stankovic, mentre ora dovranno scoprire le scuole parigine.

11.06 - L'agenzia francese AFP scrive così questa mattina: "Ibra: tra superstar e bestia irascibile".

11.00 - Oltre diecimila votanti sul sondaggio lanciato stanotte da L'Equipe. Zlatan Ibrahimovic è il rinforzo ideale per il PSG? Secondo il 65% sì, per il 31% no, mentre il 4% non risponde.

10.56 - E già Ibra-mania a Parigi: sono già centinaia le prenotazioni della maglia numero 9 dello svedese presso la boutique ufficiale del Psg.

10.54 - Zlatan Ibrahimovic sta effetutando le visite mediche all'ospedale Pitié Sapetrière, dove è arrivato alle 8,45. Davanti all'ospedale, addirittura due barriere di sicurezza formate da polizia e vigilanti.

10.44 - Secondo quanto riporta la stampa svedese, Ibrahimovic, dopo essere tornato a Stoccolma da Ibiza, non ha atteso il verdetto dell'incontro tra Raiola e il Psg a casa sua, ma da Olof Melberg, suo compagno di squadra in nazionale.

10.29 - Sui giornali francesi, questa mattina si discute molto dello stipendio che Ibra percepirà al Psg: secondo L'Equipe sarà di 14 milioni netti a stagione per tre anni, mentre Le Parisien parla di un ingaggio di 12,5 milioni, che sale fino a 14 con i bonus. In entrambi i casi, comunque, Ibra guadagnerà a Parigi più di Messi (10,5) e di Cristiano Ronaldo (13).

10.25 - In Francia, ci sono già grandi discussioni sull'arrivo del campione dal Milan: per l'Equipe è uno dei 5 più forti, per Le Parisien il Psg è di un altro pianeta. Ma per l'ex ministra dello sport Bachelot lo stipendio della punta "suscita indignazione, quasi disgusto".

10.19 - L'ormai ex rossonero Zlatan Ibrahimovic sta svolgendo in questi minuti le visite mediche a Parigi.

10.10 - E' il grande giorno di Zlatan Ibrahimovic al PSG. Alle 15 Leonardo terrà una conferenza stampa all'auditorium del Parco dei Principi, con il presidente Nasser Al Khelaifi. Probabile, quasi certa, la presenza dello svedese e dell'altro acquisto Marco Verratti.

 
 
 

Silvio, le parole che non ti ho detto... Mino, da "Re Pizza" a "Re di Denari".

Post n°966 pubblicato il 16 Luglio 2012 da DarioP22

Sabatini, sei a Roma! Armero più utile al Napoli che alla Juve

da Tuttomercatoweb.com
L'EDITORIALE
di Michele Criscitiello

Se ne sono andati davvero. Il Milan, in un colpo solo, perde mezza difesa (Nesta e Thiago Silva) e tutto l'attacco: Zlatan Ibrahimovic, capocannoniere dell'ultimo campionato. Silvio Berlusconi mi e ci aveva convinti, quella sera, quando tolse dal mercato Thiago ed intervenne in diretta a Sportitalia per far sapere a tutti che alla fine era prevalso il "vecchio cuore rossonero". Poi ci ha pensato, o meglio ripensato, e ha ritenuto opportuno (giustamente) che a prevalere fosse il "nuovo portafogli rossonero" che non è proprio come quello degli anni '80. Ed è di questo che i tifosi del Milan devono preoccuparsi, più che delle cessioni di oggi. Dovrebbero preoccuparsi dei bilanci di domani. Il Cavaliere non ha più 50 anni e ad oggi non sembra esserci un erede-leader che non lo faccia rimpiangere. "Le parole che non ti ho detto" ... questo ci manca da quell'intervista di Berlusconi che avrebbe fatto meglio a tenere aperta una porticina ai francesi, perché quando sul tavolo ci sono così tanti soldi è meglio non riempirsi la bocca di promesse inutili. Promesse che i tifosi non dimenticano ma, così come siamo certi che il Milan ne uscirà con le ossa rotte in difesa, dove in una sessione di mercato non puoi sostituire con nessuno Thiago Silva e Nesta, in attacco Galliani troverà la soluzione, anzi le soluzioni. Se arriverà Tevez, oppure Dzeko, con le conferme di Pato, Cassano e El Shaarawy e la posizione di Robinho da chiare (Santos, o Malaga. Nel caso dentro un nuovo attaccante, ma comunitario), i tifosi saranno felici e contenti. Tanti saluti a Zlatan che doveva vincere tutto e, invece, ha vinto poco o nulla. Thiago Silva, però, non lo sostituisci. La difesa con Acerbi, Mexes, Yepes, Antonini, Abate e forse Astori o chi per esso è messa molto male, anche perché Abbiati non è Handanovic, quel portiere che serviva all'altra squadra di Milano. Su TuttoMercatoWeb parliamo spesso degli agenti, dei Direttori Sportivi e dei Presidenti. Oggi c'è una figura che ricopre tutti e tre i ruoli: Mino Raiola. E' come se in una pizzeria il proprietario facesse da pizzaiolo, cameriere e cassiere. Il paragone non è casuale. Mino arriva dalla strada e, come spesso accade, sulla strada si fa più esperienza che sui banchi da dove si esce con 110 e lode. Raiola parla la lingua del calcio e dei calciatori. Lo offendono perché sottrae i suoi gioielli alle grandi squadre ma i tifosi non hanno capito che i Direttori sono i primi alleati di Raiola. Lo offendono perché non cammina in giacca e cravatta e perché a volte il suo congiuntivo si confonde con il condizionale. Quel qualcuno non ha capito che Raiola di professione non fa il filosofo ma l'agente dei calciatori; è unico nel suo mestiere. Trova la squadra giusta, conosce i tempi delle operazioni, un contabile e fiscalista dei contratti. Fesso non lo fai. E' il numero 1 in Europa, forse al mondo. Ricco, potente, non bello e senza veline. Un fenomeno! Non ha abbassato la testa a Barcellona, si mise in fila per conoscere il Moggi che comandava il mondo, è diventato da subito alleato di Galliani ed a Parigi l'unico che ha visto la Torre Eiffel è stato lui. La Gioconda non l'ha vista, forse, qualcun altro ce l'ha scritto in fronte. Ad esempio Walter Sabatini che a Roma in due sessioni di calciomercato ha superato i 70 milioni di euro, alla terza ha chiuso i rubinetti e cede un giovane italiano di prospettiva come Fabio Borini per una plusvalenza che non arriva neanche alla doppia cifra. Misteri del calcio. Un campionato è andato, un allenatore lo hanno bruciato ed il secondo non rispecchia la filosofia delle dichiarazioni di un anno fa, dove a Roma volevano un allenatore giovane per il presente e per il futuro. Ora si pensa a Destro. Per acquistare l'attaccante di Genoa e Siena non c'è momento più sbagliato. Ancora a metà tra i due club rischi di pagarlo una fortuna. E' l'ultima occasione per Sabatini. Un americano a Roma: Bradley è arrivato ma adesso chi gestisce la società veda di non far scappare gli altri americani. In chiusura un passaggio su Armero, difensore-centrocampista dell'Udinese. Il suo tempo al Friuli, probabilmente, è finito. Guidolin punta tutto su Gabriel Silva. Armero è nel mirino della Juventus che ha richiesto il calciatore solo in prestito, formula poco gradita alla famiglia Pozzo. Il Napoli, dopo aver perso Cuadrado, non dovrebbe farsi scappare il colombiano. Una freccia a sinistra, perfetta per il gioco di Mazzarri; copre tutta la fascia ed a Napoli farebbe benissimo. Oggi Torino è più vicina ma un rilancio dei campani potrebbe essere decisivo. Questa sarà la settimana giusta per chiudere.

 
 
 

Cari milanisti, dopo Ibra il riscatto. Inter che succede? Tifi Juve, la maglia rossa...Julio Cesar persona perbene

Post n°965 pubblicato il 14 Luglio 2012 da DarioP22

L'EDITORIALE di Mauro Suma

C'è lo scenario, ma non l'ufficialità. E che nulla fosse preparato o sceneggiato, lo dimostrano proprio Ibra e Thiago che si mostrano psicologicamente ancora rossoneri rispettivamente da Formentera e dal ritiro pre-olimpico della Seleçao. In ogni caso il saliscendi emotivo di quest'estate per i tifosi rossoneri sarà durissimo da assorbire. Non ho pretese di convincimento, né consolatorie. So bene quello cui la squadra andrà incontro, a inizio stagione. Il film l'abbiamo già visto tutti. Dopo Kakà, il Milan fece 8 punti nelle prime 6 partite di campionato, lasciandone 10 sul campo. E proprio quel distacco iniziale impedì alla squadra di giocarsi lo scudetto a Marzo, al culmine di una importante rimonta sull'Inter della tripletta. Sarà proprio questo lo spauracchio da scongiurare. Fare bene subito, con il vento in faccia, remando controcorrente, ma fare bene subito. Dice il Milanista: ma io ho il cuore a pezzi per Ibra e Thiago e tu pensi al futuro? Certo che sì, la vita e il calcio mi hanno insegnato questo. Sembra tutto finito e invece non è finito niente. Dopo Sheva il Milan ha vinto Champions League, Supercoppa Europea e Mondiale per Club, dopo Kakà in Campionato il Milan è arrivato terzo, primo e secondo. Dopo Ibra e Thiago, per il momento è dura, durissima. Ma la vita continua e il Milan pure. E' dura perché le cessioni portano sempre la stessa stretta allo stomaco: ti ricordi di come è arrivato il tuo campione, cosa ti ha dato, cosa ha significato. Proprio ieri, davanti ad un buon bicchiere di grappa, sul porto di Ischia, un caro amico mi diceva: "Ma ti ricordi quando dicevi in telecronaca, Ibra mai più nella mia vita senza di te?!". Che coltellata, ragazzi. Certo che lo ricordo. Stavo vivendo ed ero in buona fede, esattamente come Galliani quando parlava di atto eroico da parte del presidente Berlusconi, come Allegri quando si diceva contento che i big restavano, come Milan Channel quando pregava e ringraziava. Poi le cose del mercato, che cambiano ogni giorno, hanno avuto la meglio su tutti quei momenti veri e onesti che ho appena cercato di raccontare. Ibra, proprio lui è stato al centro di tutto. Il suo ultimo anno e mezzo al Milan è stato distruttivo nello spogliatoio e per l'età, per lo stipendio, per il lodo Mondadori, per le perdite di bilancio e di Borsa lui era da tempo la prima scelta in uscita. Ma, così, solo, non aveva mercato. L'unica strada è stata quella di abbinarlo a Thiago. Strada crudele, dura, impervia, lontana dalla fede e dallo spirito del Milan, ma a questo punto inevitabile. Ci rialzeremo, cari Milanisti, quando Galliani dice al Raduno di stare tranquilli e che alla fine saremo molto competitivi, dice la verità. Arriveremo con il gruppo, dove prima arrivavano i due taumaturghi. Galliani dice la verità perché né lui né il presidente Berlusconi vogliono uscire dalla Champions League con tutto ciò che questo comporta in termini di mancati ricavi, perdita di appeal e di prestigio. E senza le dovute mosse in entrata per suturare la ferita tecnica delle due partenze e senza un supporto, indispensabile, in mezzo al campo, la squadra rischierebbe seriamente di uscire dal giro Champions. A Milanello c'è uno spogliatoio che ha voglia di dimostrare a Zlatan tante cose: Ibra farà bene anche non essendoci, le sue partenze lasciano nel gruppo una voglia di rivalsa che porta punti e traguardi. Quindi, dal momento che abbiamo vissuto di molto peggio e la nostra pelle rossonera è dura, su la testa, coraggio e Forza Milan!

Corrono tempi piuttosto strani in casa Inter. Ci sono delle fessure nel fortino dell'unicità. L'isola del tutti contro tutti evidenzia delle crepe. Il primo sintomo si era avvertito il 6 Maggio scorso quando, mentre quattro cavernicoli insultavano il sottoscritto attorno alla tribuna stampa senza che gli "steward" facessero niente per impedirlo, laggiù in Curva Nord partivano esultanze forti e chiare ai gol della Juventus (!) a Trieste. E adesso la maglia in cui il rosso e il nero si sfiorano, senza che la strisciolina blu dello stemma sociale riesca a fare argine. Sarà solo farina del sacco del dottor Fassone che, se non ricordo male, aveva già portato tonalità vagamente nerazzurre sulle sciarpe della Juventus? Staremo a vedere.

Juilio Cesar merita di essere trattato bene. E' una persona vera, oltre che un portiere importante. La persona si è descritta da sola nel Maggio 2009, al momento della festa nerazzurra per uno dei cinque scudetti post-calciopoli. Adriano era lontano, era in Brasile, alle prese con i problemi veri e seri della sua vita e del suo equilibrio. Dell'Imperatore nessuno parlava più, era grassso e dimenticato. Ma ecco Julio Cesar che durante la festa a San Siro, indossa la maglia del suo compagno di squadra che fino all'inizio della Primavera aveva contribuito a fare punti per quel titolo. Grande Julio, gesto da uomo vero. Uomini così non possono essere lasciati con modi e toni da tempi di crisi, meritano comunque un guizzo anche nel saluto e nel ringraziamento pur nella indubbia difficoltà del momento che riguarda tutto e tutti.

Non mi azzannino i friulani. Capello ha vinto tanto con il Milan. Ganz è un caro amico, nulla di nuilla di pregiudizievole contro Udine e il Friuli. Ma basta, con questo luogo comune della favola dell'Udinese. La squadra friulana non sta portando mattoni al ranking europeo del nostro Paese: dice, a Udine sono fantastici perché cedono i pezzi migliori e poi centrano la qualificazione al preliminare di Champions League. E poi? Parliamo del seguito, proprio perché cede i pezzi migliori non passa il preliminare e lascia l'Italia con una squadra in meno in Champions League. Ma vogliamo occuparcene di questa cosa e stimolare l'Udinese a raggiungere la fase a Gironi o vogliamo solo strumentalizzare le scelte bianconere solo quando vogliamo fare la morale alle tre grandi che visionano pochi giovani e amenità del genere? Non va bene uscire dal'Arsenal senza Inler, Sanchez e Zapata, e non va bene preparare il preliminare prossimo venturo senza Isla, Asamoah, Handanovic e con Armero più di là che di qua sportivamente parlando. Non va bene, l'Italia rischia di perdere altri punti e altro terreno. Queste righe agli sportivi udinesi non faranno un baffo nel mare di elogi che leggono ogni giorno, ma almeno che servano a stimolare un brandello di discussione su un tema che dovrebbe stare a cuore a tutti in un Paese che ha bisogno come l'aria che respira di ricavi e competitività in campo europeo..

Nonostante il giornalista David Guetta nel chiuso del suoi blog continui ad attribuirmi ogni nefandezza e a esaltare le sue direzioni rispetto alle mie modestissime gesta, salvo poi deviare lo sguardo quando mi incrocia, e lo guardo in faccia eccome se lo guardo, in qualche stadio o a qualche evento, non nutro nessun livore nei confronti di Firenze, della Fiorentina e del popolo viola. Non si ossessioni Guetta a fare le pulci a qualche commento del sottoscritto, se facessimo tutti così non finiremmo mai di pizzicarci a vicenda e di annoiare il pubblico, cosa che nelle prime cinque righe di questo capoverso ho abbondantemente fatto. In tutto questo, applausi scroscianti alla Fiorentina. Ha preso un gran bel giocatore. Se Suarez, al Liverpool, non è riuscito a raggiungere le vette di rendimento dell'Ajax, è anche perché non ha più avuto il neo acquisto viola come spalla. El Hamdaoui ha passo, inventiva, intuito. E' veloce e scattante. Una buona punta d'area non potrà che trarre giovamento dalle scorribande e dalle serpentine dell'ex ajacide. Bene ha fatto la dirigenza gigliata ad aspettare un anno pur di raggiungerlo, dopo l'impiccio procedurale della scorsa estate.

 
 
 

Milan, è già tempo di sostituti: tutti i nomi per il nuovo ciclo

Post n°964 pubblicato il 14 Luglio 2012 da DarioP22

Fonte: www.tuttomercatoweb.com

"Risparmiamo 150 milioni di euro in due anni". Silvio Berlusconi ha giustificato così l'operazione. Il Milan si libera di due ingaggi pesantissimi e da una svolta importante alla sua storia recente dopo anni di profondo rosso che hanno reso quasi impossibili gli investimenti sul mercato. Ora, invece, con una liquidità importante a disposizione è tutto diverso. Finiti i colpi a costo zero, doveroso ricostruire la squadra con innesti importanti.

Partiamo dall'attacco. Per il dopo Ibrahimovic è previsto un doppio acquisto. Il primo, quello che viaggia indipendentemente dalla trattativa per la cessione dello svedese, porta a Mattia Destro, calciatore per cui Galliani ha già parlato col presidente del Genoa Preziosi. Andy Carroll e Carlos Tevez, invece, le piste più accreditate per dare il cambio lo svedese. C'è poi la suggestione Leandro Damião, centravanti brasiliano che vuole l'Europa ed è seguito anche dalla Juventus. Edin Dzeko, panzer bosniaco, il prototipo perfetto per la successione di Ibra. Galliani lo conosce benissimo e provò a portarlo in Italia già quando giocava al Wolfsburg.

Capitolo difesa. I tifosi per dimenticare Thiago Silva chiedono Mats Hummels, ma l'affare col Borussia Dortmund è ai limiti dell'impossibile. Più credibile la pista che porta a Davide Astori, centrale del Cagliari che ha detto no alla Russia, ma che potrebbe cedere alle lusinghe di un top club italiano. Piace anche Rolando, statuario difensore del Porto dal costo già fissato: 15 milioni di euro. L'affare Dedé è saltato dopo il rinnovo del calciatore brasiliano col Vasco da Gama mentre Lisandro Ezequiel López - giusto per restare in Sudamerica - è il nome dell'ultima ora.

Tanti nomi e una certezza: calciatori in giro con le stesse caratteristiche di Thiago Silva e Ibrahimovic non esistono. In casa Milan è tempo di rivoluzione: nuovo ciclo, nuovo modulo, nuovi calciatori.

 
 
 

Dal 1986 a oggi: come il Milan ha indirizzato il mercato del calcio italiano: ieri ristorante, oggi pizzeria

Post n°963 pubblicato il 14 Luglio 2012 da DarioP22

da MilanNews.it

Lo diceva Galliani l’anno scorso che il campionato italiano è diventato da ristorante di lusso a una pizzeria. Non tutti però avevano capito che si trattava di una pizzeria... da asporto. Le cessioni in un colpo solo di Thiago Silva e Ibrahimovic con lo stesso Galliani in un primo tempo a Parigi a trattare la cessione del brasiliano lo aveva fatto intuire. Un’offerta, aziendalmente parlando, da prendere al volo perché in tempo di crisi generale, di buchi di bilancio e di fair play finanziario mai più i ricapiterà di generare, fra costo dei cartellini (62 milioni) e risparmio sui due ingaggi (108 milioni) ben 170 milioni.
E con questa doppia operazione che capiamo come il termometro del livello e della salute del calcio italiano sia ed è sempre stato, da 26 anni a questa parte il Milan. È da quando è partita l’era Berlusconi che i rossoneri hanno dettato le mode del mercato, influenzando anche il modo di operare all’estero.
Già dal 1986 si capisce che qualcosa sta cambiando: Roberto Donadoni, promettente ala dell’Atalanta e praticamente della Juventus considerato il canale preferenziale fra i due club passa al Milan per la cifra all’epoca considerevole di 10 miliardi di lire (si pensi che il record mondiale dei trasferimenti apparteneva a un certo Diego Armando Maradona, dal Barcellona al Napoli per 13,5 miliardi). Quello di Donadoni fu il primo atto di forza berlusconiano che avrebbe da lì a qualche anno condizionato il mercato.
L’anno dopo altri soldi a palate: arriva Ancelotti per quasi 6 miliardi, Gullit per oltre 13: una cifra mai spesa dal Milan per un solo giocatore. E con lui spesi altri 3,5 miliardi per Borghi e appena 1,75 miliardi per Marco van Basten. E i gioielli restano, il Milan non può cedere i più forti.
E il Milan comincia a vincere: arriva lo storico campionato 1987/88 superando in volata il Napoli. L’anno seguente arriva Rijkaard, altri 5,8 miliardi di lire che, in quel periodo, erano cifre molto importanti. Il Milan sbaraglia la concorrenza anche in Europa: vince la Coppa dei Campioni 1989 e 1990. Si capisce che per stare dietro ai rossoneri bisogna iniziare a spendere tanto. Ma il Milan continua ad alzare l’asticella: già nella stagione 1989/90 il Milan può permettersi di schierare in Coppa Italia una formazione totalmente alternativa a quella del campionato, cosa che nessuno finora era riuscito di fare. È solo la fase embrionale del turnover, che arriverà pochi anni dopo.
È nell’estate 1992 che succede di tutto. Prima di tutto la Serie A apre a un numero illimitato gli ed ecco che il banco inizia a saltare, perché i superbulimici rossoneri in un sol colpo si portano a casa i primi due classificati del pallone d’oro 1991 Jean-Pierre Papin e Dejan Savicevic, oltre a tenersi stretto gli olandesi e tutti gli altri. La regola però pone un paletto, ossia che i giocatori non italiani in campo debbano essere sempre e solo tre fra campo e panchina. Ecco che il concetto di turnover inizia a farsi più concreto: Capello può concedersi il lusso di far giocare Gullit solo 15 volte, Savicevic appena 10. Ma c’è un’altra cosa in quell’estate che sconvolge il mercato ed è l’acquisto da record di Gianluigi Lentini, che alza notevolmente l’asticella per le avversarie.
Da lì si scatena tutto: per stare dietro al Milan le squadre iniziano a spendere non solo per rinforzarsi ma anche per avere una rosa più ampia. Idem in Europa, dove piano piano già a fine anni ’90 tutti i club più competitivi possono contare su una rosa di 22 titolari.
Nel frattempo e nonostante il modo del calcio abbia potuto godere di nuove entrate grazie ai diritti televisivi e alla Champions League questa politica di rose ampie e di stipendi importanti ha portato ad avere dei costi di gestione che hanno iniziato a cambiare le cose, sia per il Milan che per il calcio italiano. Nel 2009 si è avuta la prima sensazione che il ristorante di lusso stava davvero diventando pizzeria: il Milan berlusconiano che mai aveva ceduto un giocatore per esigenze di bilancio dà al Real Madrid Kakà per 64 milioni di euro. Il primo atto di forza degli altri club: il Real Madrid di Sanz come il Milan del 1986. E oggi la parte del potente spetta ad Al-Thani, con un’offerta incredibile per Thiago e Ibra che non si può rifiutare. E le altre italiane? Anche loro hanno già dato, basti ricordare Zidane dalla Juve al Real Madrid oppure Eto’o dall’Inter all’Anzhi. Con Sneijder che potrebbe seguire la stessa strada anche in nome del fair-play finanziario. C’era una volta la grande Serie A, grande ristorante di lusso ora pizzeria.

 
 
 

Milan,40 milioni di euro dall'Uefa

Post n°962 pubblicato il 14 Luglio 2012 da DarioP22

da Sportmediaset.it

La Uefa ha diramato la lista dei premi da assegnare alle squadre che hanno partecipato alla Champions League, il prestigioso torneo continentale vinto dal Chelsea, che ha rimpinguato le proprie casse con un introito di 60 milioni. All'altra finalista, il Bayern, 'solo' 42 milioni, poco più di quelli assegnati al Milan, fermatosi ai quarti. Nel portafoglio rossonero finiscono 40 milioni di euro che, di questi tempi, sono una vera manna.
La Uefa ha stanziato invece 40,6 milioni per il Barcellona, uscito in semifinale, 35,2 per il Manchester che non ha superato il girone eliminatorio, 8,2 alla Dinamo Zagabria. Tuttavia la differenza tra la Champions League e l'Europa League resta abissale e questo viene confermato dal premio che l'Uefa ha assegnato ai vincitori della 'seconda' competizione europea per club, l'Atletico Madrid, al quale sono andati appena 10,5 milioni di euro, su un totale di 40 milioni.

 
 
 

DIRETTA MILAN

Post n°961 pubblicato il 13 Luglio 2012 da DarioP22

IN DIRETTA SU TOP CALCIO24
http://www.mediapason.it/telelombardia/

 
 
 

Ibrahimovic pronto ad andare a Parigi Ma chiede sedici milioni d’ingaggio

Post n°960 pubblicato il 13 Luglio 2012 da DarioP22

L'accordo con il club di Leonardo per la cessione di Thiago e dello svedese (dai 65 ai 70 milioni complessivi) era stato raggiunto un mese fa, subordinandolo all'accettazione dell'attaccante. Berlusconi: «Affare fatto. Così risparmierò 150 milioni di euro»

di Carlo Pellegatti,
Il Vostro.it 

Thiago Silva abbracciato a Ibrahimovic

 

MILANOIbrahimovic ha detto sì al Psg, ma la trattativa per l’ingaggio si è subito incagliata. Mino Raiola è arrivato a Parigi nel primissimo pomeriggio dove, alle 15, è iniziato il colloquio con Leonardo. Alla fine le parti hanno deciso di aggiornarsi a domani. Comunque l’operazione, che dovrebbe portare nelle prossime ore lo svedese e Thiago Silva nel gruppo agli ordini di Carlo Ancelotti, è virtualmente conclusa. Come annunciato da Silvio Berlusconi in un meeting politico: «Cedendo Thiago Silva e Ibrahimovic – ha detto – ho risparmiato 150 milioni di euro». A Milano, invece, Adriano Galliani e l’avvocato Cantamessa sono rimasti in attesa di segnali per ufficializzare l’addio ai due giocatori. Un’altra notte di attesa, poi ci sarà il via libera. Si chiuderà così una delle trattative più ricche della storia del gioco del calcio, un’operazione non da 65 milioni di euro, ma addirittura da 70 milioni di euro, secondo indiscrezioni della stampa francese.

Mino Raiola già ieri sera aveva incontrato Zlatan Ibrahimovic, in vacanza sulla sua isola nell’arcipelago a 40 minuti da Stoccolma . Il campione svedese era sempre stato freddo circa un suo passaggio ad un calcio che non lo ha mai affascinato. Quando ha capito però che il Milan lo aveva scaricato, non potendosi più permettersi un ingaggio da 12 milioni di euro, facile è stato per Mino Raiola convincerlo della bontà del suo passaggio al Psg. Il punto il discussione è la cifra sul nuovo contratto: Ibra chiede quindici-sedici milioni netti l’anno.

L’accordo tra il club degli sceicchi ed il Milan per la cessione della coppia di campioni era già stato formalizzato un mese fa, ma i dirigenti rossoneri avevano sempre subordinato il trasferimento di Thiago Silva a Parigi all’acquisto anche dell’attaccante.

Il Milan, saputa la notizia della disponibilità di Ibrahimovic, sta gia operando per trovare le difficili alternative . Galliani si è incontrato con Claudio Vigorelli, agente di Mattia Destro che sembra in questo momento il candidato a sostituire Ibrahimovic, per il costo relativo di cartellino ed ingaggio. Più complicate, soprattutto a livello economico, le strade che portano a Dzeko (piace ad Allegri) e Tevez, piace a…tutti. Vigorelli è anche il procuratore di Astori , che doveva andare allo Spartak di Mosca, trasferimento bloccato forse nella prospettiva di un ritorno al Milan.
Insomma si ipotizza una squadra giovane e molto italiana. Quanto competitiva, in Italia ed in Europa, lo dirà ovviamente solo il campo.

 
 
 

Il Milan rimane forte, è solo normalizzato ma siamo tutti più poveri

Post n°959 pubblicato il 13 Luglio 2012 da DarioP22

È vero, quello che il club rossonero sta facendo non è da vecchio Milan, ma quella società ormai non esiste più

di Mario Sconcerti,
Corriere della Sera.it

 

Zlatan Ibrahimovic (Lapresse)
Da un punto di vista tecnico senza Ibrahimovic scompare il Semplice, quella soluzione alle partite senza gioco che è stata un anno fa la differenza con la Juve. Loro giocavano, dovevano giocare bene, il Milan vinceva senza sforzo tutte le partite in cui pesava la differenza di Ibrahimovic. Perché è fondamentalmente vero, Ibra sbaglia i momenti importanti, ma realizza tutti gli altri, che sono di più e senza i quali i momenti importanti nemmeno esisterebbero.

 

Thiago Silva è invece il giocatore moderno per eccellenza, sa difendere e giocare a calcio, sa cominciare l'azione, sa anche concluderla. In Francia farà molti gol, in Italia era l'esempio di tutti. Forse con troppa leggenda dietro le spalle, come spesso i migliori. Però gli altri, la squadra, i compagni, lo sentivano un riferimento anche più grande di Ibrahimovic. Uno è un singolo, un individuo, un'isola. L'altro è l'inizio di tutti gli altri. Berlusconi ora dice che non si poteva rifiutare un'offerta così, sarebbe stato da irresponsabili. Ha ragione, ma il suo Milan è andato avanti solo a forza di acquisti irresponsabili. O pensava davvero di essere il migliore, l'unico capace di coniugare risparmio e qualità? La mia impressione è che il Milan sia ancora una squadra fortissima, solo normalizzata.

Dovrà faticare come gli altri per fare un gol. Passeremo da Ibrahimovic a Pato o El Shaarawy, troveremo altre strade, altre illusioni, ci divertiremo comunque. È il problema di fondo che resta e che non è più nemmeno nuovo: ci siamo impoveriti. Non si può pretendere alla lunga di essere un paese in crisi e avere un calcio ricco. Il nostro calcio è retto dai migliori imprenditori del paese, Fiat, petrolio, Mediaset, Della Valle, De Laurentiis, Giochi Preziosi. La crisi del calcio è prima di tutto la loro crisi industriale. Il cinepanettone ha più anni del rapporto tra Berlusconi e il Milan, ma è finito anche lui. Si chiude una fase del capitalismo del calcio che va oltre la grande crisi europea. E credo ci sia per questo anche una ragione molto italiana, quasi inconfessabile. Per anni il calcio ha perso il suo vero azionista di riferimento, la Juve. Questo ha permesso a tutti di abbassare la guardia e cercare di reinventarsi virtuosi.

L'arrivo della prima crisi economica (2007-2008) ha fatto pensare si potesse comunque tutti sopravvivere con poco. La grande differenza nella spartizione dei diritti tv, ha perpetrato l'illusione. Poi si è toccato con mano. È stato come se la Formula 1 avesse perso la Ferrari, si correrebbe ancora ma sarebbe tutto molto più povero. Il calcio ha dovuto mantenere un circo che non poteva permettersi in generale e di sicuro non senza la Juve. Alla fine di questa corsa il Milan è arrivato stremato perché Berlusconi ha di colpo pagato anche la sua lunga militanza politica. Ora è tutto vero, quello che il Milan sta facendo non è da vecchio Milan. Ma quel Milan non esiste più.

 
 
 

Impero Psg: tutto partì il 7 giugno. Con Verratti...

Post n°958 pubblicato il 13 Luglio 2012 da DarioP22

da alfredopedulla.com

Impero Psg: tutto partì il 7 giugno quando - impostata la trattativa per Lavezzi - i francesi piombarono su Marco Verratti. Approfittando della sponda Milan e degli eccellenti rapporti di Ancelotti e Leonardo con Galliani e Braida. Gli amici di Tuttomercatoweb ospitarono una mia notizia dal titolo: "Psg, follie per Verratti". Una notizia rilanciata la serata da Sportitalia, mentre le altre emittenti (satellitari e non) ignorarono per almeno due settimane, fino a quando non arrivò la conferma dell'Equipe. Erano impegnati in un lavoro di pool, il contropiede Psg per Verratti era fantamercato. Il pool funziona così: le stesse notizie, confrontate (o sbirciate) e rilanciate come esclusiva a tarda ora. Avevano mandato Verratti al Napoli (quasi fatta...), all'Inter (ci siamo...), per fortuna non ignorando la Juve che era l'unica vera antagonista del Psg. Adesso ci siamo davvero: dal 7 giugno alla prossima settimana quando Verratti firmerà il contratto, alle cifre previste oltre un mese fa (tredici milioni). Anche se dovesse saltare (non accadrà...) tutti si sono accorti che i francesi per Marco facevano sul serio: il pool ha funzionato male... Insomma, siamo In pieno impero Psg: da Verratti (7 giugno) a Lavezzi (annunciato il 2 luglio), alla svolta di queste ore per Ibra e Thiago Silva. Impero Psg, non ci sono dubbi.

 
 
 
 

IL PRESIDENTE BERLUSCONI A MILAN CHANNEL

"Apriremo un nuovo ciclo"


"Non volevamo cedere entrambi i giocatori, ma con questo sacrificio abbiamo messo i conti a posto per i prossimi 3-4 anni"


"Siamo il club piu' titolato al Mondo"


"Ho fiducia nel mio Milan"



MILAN-NOVARA2-1
13 MAGGIO2012, STADIO SAN SIRO, MILANO

GRAZIE DI CUORE!
IL SALUTO COMMOSSO A FINE GARA


L'ultimo supergol di SuperPippo sotto la curva rossonera


L'ultimo gol di Pippo Inzaghi commentato da Carlo pellegatti


MILAN 2-1 NOVARA, commento Mauro Suma (Audio)

 

PIERMARIO UN RAGAZZO BEN AL DI SOPRA DELLA MEDIA


«...Sono cose che ti segnano e ti cambiano la vita, ma che allo stesso tempo ti mettono in corpo tanta rabbia e ti aiutano a dare sempre tutto per realizzare quello che era un sogno anche dei miei genitori. Vorrei diventare un buon calciatore soprattutto per loro, perché so quanto li farebbe felici. Per questo so di avere degli stimoli in più».
[Intervista a Piermario Morosini, realizzata da Guido Maconi del Guerin Sportivo il 5 luglio 2005]

-IL RICORDO. PIERMARIO, UN RAGAZZO BEN AL DI SOPRA DELLA MEDIA Clicca sul titolo per leggere l'intervista integrale

 

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Galliani: "Grande quarto di finale"


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Nato a Vicenza, vivo a Vicenza.
Diplomato al Liceo scientifico-tecnologico,
studio giurisprudenza a Verona.
Cultore di lettere, storia e filosofia,
nutro una forte passione per la cosmologia.
Scrivo di sport, attualità e politica.
Appassionato tifoso del Milan, mi definisco un milanista di "ferro".
Il Sabato seguo il Vicenza Calcio, 
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Da qualche anno seguo appassionatamente le prestazioni sportive della squadra di pallavolo
Norda Foppapedretti Bergamo.

 

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di Carlo Pellegatti


IBRA, NATO PER VINCERE


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Uscita di sicurezza
di Giulio Tremonti


Farla franca. La legge è uguale per tutti?
di Gherardo Colombo; Franco Marzoli


PIENE DI GRAZIA. I volti delle donne nell'arte.
di Vittorio Sgarbi.



Il diavolo, certamente
di Andrea Camilleri


Il vittorioso. Confessioni del direttore che ha inventato il gioco delle copie
di Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto.


Il Cuore e la spada. Storia politica e romantica dell’Italia unita. 1861-2011
di Bruno Vespa.


Il cimitero di Praga.
di Umberto Eco.

 

OMAGGIO ALLA CURVA SUD MILANO

DI MILANO SIAMO I PADRONI INCONTRASTATI...













 





...VOI, DAL 1908, SIETE LA VERA COMMEDIA

 

LA VOCE DEL MILAN-CARLO PELLEGATTI

 

OMAGGIO A TIZIANO CRUDELI

 

 

 

 

GLI EROI DI ATENE

Milan-Liverpool 2-1

Atene, 23 maggio2007

Telecronaca Piccinini-Pellegatti

Atene, 23 maggio2007

Tiziano Crudeli

 

EMOZIONI MILAN

Milan-Ajax 3-2 (INCREDIBILE!) Champion's League 2002-2003

23 aprile 2003
Commento di Sandro Piccinini & Aldo Serena

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