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Post N° 81
2) TPS: "Bamboccioni", "Le tasse sono bellissime" (sempre meno della Barbara Spinelli). Con quella faccia cavallina, gli scappa sempre la parolina (penso alla battuta dei Trettre "me pare tutta 'na str...").
3) Il protagonista del racconto kafkiano "La metamorfosi" si sveglia trasformato in scarafaggio. TPS si è "svegliato" mutato in tasso, entusiasta delle tasse.
La Procura della Repubblica di Roma ha formalizzato l'apertura di una nuova inchiesta per la violazione del segreto di ufficio consumata dall'ex comandante generale della Guardia di Finanza la mattina dell'8 luglio 2006 a Roma. Quando, nel suo ufficio comando di viale XXI Aprile, il generale, non sollecitato, avvertì la "necessità" e l'"urgenza" di informare il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco dell'esistenza di un'inchiesta a carico dei Ds pugliesi per i finanziamenti elettorali.
I fatti da cui l'indagine della Procura muove sono proprio quelli che lo stesso Visco aveva rivelato al procuratore Giovanni Ferrara e al suo sostituto Angelantonio Racanelli, che lo indagavano per tentato abuso e minacce (ipotesi di reato di cui hanno recentemente chiesto l'archiviazione, perchè non costituiscono illecito penalmente rilevante).
Chi di denuncia ferisce, di denuncia perisce. Vuoi vedere che, mentre Visco l'ha sfangata, invischiato rimane Speciale?
L'analisi del p.m., pienamente condivisibile, sarà rigettata da coloro che considerano innocui e serafici agnellini gli imputati ed eroe Carlo Giuliani, il Lohengrin senza spada, ma con l'estintore.
Corrida. Walter, il Dominguin della politica italiana, ha sfoggiato, contro il toro/Berlusconi, una acrobatica e spettacolare veronica. Senza esito ("vorrei, ma non posso").
Marco, non ti si rizzano i capelli in testa? A me sì. Mai, dico mai, ridicolo, cioé lo ridico, mai, i comunisti hanno fatto brogli di alcun genere, specie nelle elezioni. Parola di Romita, evocato da Prodi con seduta spiritica (tavolino a tre zampe e bicchierino di grappa).
Protesta la folla (la "ggente" avrebbe detto Tina Pica) per tale "condanna" carica di iodio.
Abele, morto, giace, e Caino si dà pace in riva al mare (com'è profondo il mare, vero Lucio Dalla?).
Michele Serra, sdraiato su l'amaca, scrive "La malattia dell'odio" e critica ferocemente il popolo (il "poppolo" del compagno Peppone) per le sue "pulsioni" vendicative.
In verità la vendetta è di Dio, non dell'uomo.
Michele (V dopo l'Arcangelo, Bongiorno, Sant'oro e Cucuzza) è malato anche lui, ma di buonismo, perdonismo, permissivismo verso Caino.
Michele non ha avuto, finora, parenti e/o amici uccisi e/o seviziati. Com'è buono lui, direbbe Fracchia, sdraiato sulla famosa poltrona a pera.
Vae victis, anzi vae victimis (guai alle vittime).
Chi è nato buono resta sempre buono, senza se e senza ma, anzi senza Mi(chele).
Quasimodianamente, ogni magistrato è solo sul cuore della giustizia, trafitto da un raggio di sole (della verità): ed è subito trasferimento.
Rilevo, in primo luogo che "a oggi" non esclude che altri tutori della legge possano essere "convocati".
Inoltre giustificato appare l'allarme per i cittadini che vedono processare le Forze dell'Ordine e non coloro che, ostacolando la realizzazione di opere essenziali e irrinunciabili, con blocchi ed altre "attività" al confine, se non oltre il lecito, creano danni incalcolabili, non all'immagine, ma allo sviluppo ed all'economia dello Stato.
Totti :"Ched'è 'a musica dodecafonica? Quella de dodici burini".
Sti' Ceceni so' terribbili: mai che ce pranzi, aoh!
Set deqquà, set dellà. Ma c'avete fatto caso: nun so' mai sette, sempre de meno.
Er primo set de la Storia furno li re de Roma, che poi ereno cinque: Romolo e Remo (Remolo pel Berlusca).
Boni, invece, li moschettieri: se ne piji tre, te ne danno quattro. Pochi, ma assi, come i Circassi.
Lo ammasso: minaccia cruenta di un romagnolo. In palestinese el Hamas(s).
Mandolino perchè er primo sonatore se chiamava Lino. Sinnò era mandomario o mandonando (che fa puro rima).
A me fa divertire moltissimo l'ex first lady. Panariello, se fosse il comico calabrese (me ne sfugge il nome), direbbe. "Franca, o Franca!".
Rami Ayyad, di 31 anni, e' stato sequestrato e assassinato con numerose coltellate. Era direttore della Societa' Protestante per la Sacra Bibbia, un ente religioso molto rispettato tra i circa tremila palestinesi di fede cristiana che vivono nella Striscia di Gaza, minuscola minoranza rispetto alla maggioranza musulmana che conta un milione e mezzo di anime.
Il motto di Hamas è "Hamassali tutti", ebrei e cristiani. I fautori nostrani del dialogo ad ogni costo sono serviti. Quelli sono "anime", mentre loro sono "ameni". Nel Libano, invece, c'è Hezbollah, con un altro milione e mezzo di "anime" palestinesi musulmane, filocristiane.
E le chiamano "anime". C'è da ingazarsi molto.
Ricordo che Caligola nominò senatore il suo cavallo, mentre Tonino, senza essere un cavallo, né altro quadrupede affine, fu eletto senatore nel Mugello.
Il dialogo a 360 gradi, poi, è preferibile senz'altro a quello a 90 gradi, ricco di incognite (anche se 360 è 4 volte 90).
Quanto al fare, è un fine valido, purché non si vada a fare ciò che è stato consigliato "vivamente" da Beppe Grillo.
Inoltre, ha sostenuto Di Pietro, il candidato leader del Partito Democratico "deve veltroneggiare meno ed essere piu' chiaro. Noi vogliamo essere il partito di riferimento del Pd, ma vogliamo sapere le condizioni. Quindi, il Partito Democratico deve dirci se ci vuole, altrimenti - conclude - rimanga vedovo pure lui".
Insomma, Tonino vuole essere il "riferimento", cioé l'ago della bilancia o, meglio, della bussola del Pd (fino al 1989, veramente, la bussola del PCI puntava a Est). Tonino vuole il matrimonio Idv-Pd, cioé Pd(V) (in realtà Partito di Veltroni), matrimonio che s'ha da fare; ma, se ci si mettono di mezzo i vari Don Rodrigo (della sinistra radicale più qualche cattocomunista), il matrimonio non si farà.
Però, Tonino, se Walter (Valtere per er Nando) non ti sposa, come fa a restare vedovo?
Condivisibile l'invito a Valtere di "essere più chiaro". Walter/Scipione l'Afrikano, dicendo a sinistra cose di destra, somiglia ad Aldo Moro, il motto del quale (con le sue convergenze parallele) era "Mi spezzo, ma non mi spiego".
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Inviato da: dinilu
il 26/10/2012 alle 00:15
Inviato da: dinilu
il 29/01/2011 alle 15:10
Inviato da: candydo
il 11/08/2010 alle 15:40
Inviato da: atakatun
il 11/07/2010 alle 17:34
Inviato da: dinilu
il 11/07/2010 alle 16:53