Area personale
Tag
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
« Messaggio #79 | Messaggio #81 » |
Post N° 80
Aggiunge Flabby Cheeck (guance cascanti): "Il governo Prodi che conclude la legislatura, e il Parlamento che approva le riforme costituzionali: ecco il mio scenario ideale».
Per un banale refuso, stavo scrivendo "scemario ideale". Sorry, Wave.
Francesco Storace, senatore de La Destra, l'aveva definita «strumento micidiale di sostegno del governo Prodi» e «persona di parte», attaccandola assieme agli altri senatori a vita per i suoi voti favorevoli al governo che in diverse occasioni hanno evitato la sconfitta della maggioranza al Senato.
Rita Levi Montalcini: «Napolitano mi ha commosso. Non so come esprimere la mia gratitudine. Non mi aspettavo un tale riconoscimento da una personalità di tale e formidabile importanza».
Rita pensa sempre al fascismo, morto 62 anni fa, ma non ricorda che Napolitano nel 1956 approvò i carri armati sovietici in Ungheria; ignora che Stalin, idolatrato dai comunisti come Napolitano ("addà venì Baffone"), voleva sterminare 4 milioni di ebrei russi, ma fu avvelenato prima; nè pare curarsi del fatto che a sostenere il governo, insieme a lei, ebrea, ci sono coloro che hanno ricevuto voti anche dai sostenitori e fautori (bruciando bandiere con la stella di Davide) di Hamas ed Hezbollah che vogliono distruggere Israele e tutti gli ebrei che vi abitano.
Walter Veltroni: "Se son rose fioriranno, ma se son Rosy sfioriranno".
Rosy, a sinistra di Walter: (l'ac)cattocomunista o la comunista(d'ac)catto?
Rosy fresca, aulentissima, c'apari 'nver l'autunno.
Rosy, la ministra per la famiglia, senza famiglia.
Rosy rosse per te, ho portato stasera...
Rosy, la cattolica "adulta", ma che Dico, "adultera" (con Marx).
Nella UE il prestigio dell'Italia scema ancora. Primo schiaffo quello dell'esclusione di italiani dalle nomine dei direttori generali delle istituzioni comunitarie, a Prodi ed alla Bonino (i quali avevano porto l'altra guancia). Seconda sberla: l'esclusione della lingua italiana dalle comunicazioni ufficiali. Terzo, recentissimo "smataflone": Il Parlamento europeo approva la riforma sui seggi e taglia sei deputati all'Italia, solo tre a Inghilterra e Francia.
L'Università Cattolica, per ringraziare Prodi di tanto risultato (nonché della sua posizione prona alla sinistra estrema, agli anticlericali viscerali ed ai laicisti di tutte le bandiere della sinistra-centro) ha deciso di conferire al Professore la laurea (dis)honoris causa.
Il gup Eduardo Brasco di Sanremo, ravvisando in quella frase gli estremi della diffamazione, ha rinviato a giudizio Daniele, il quale potrebbe essere costretto a sborsare 500 mila euro come risarcimento danni.
Daniele, per scampare alla condanna, canterà al giudice: "I' so' pazze, i' so' pazze....".
La Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo sull'utilizzo di mezzi della guardia di finanza (un aereo Atr) per portare il comandante generale delle Fiamme Gialle, Roberto Speciale, sua moglie e altre signore al passo Rolle, in Trentino Alto Adige dove, nel febbraio del 2005, si svolse la 55esima edizione delle gare invernali di sci del corpo. Sull'aereo viaggiarono anche le spigole per la cena che, per questioni di maltempo, non arrivarono a destinazione. Sentito come 'persona informata sui fatti' l'inviato di 'Repubblica' Carlo Bonini che ha denunciato il fatto in un articolo.
Dalli all'untore (di Visco/Lohengrin) Speciale. Quel Bonini è proprio Cattivini!
A differenza de "La quercia caduta", qui ognuno (non loda, ma) accusa, ognuno taglia (e cuce, anzi cuoce, le spigole), ognuno (non "col suo grave fascio", ma) con falce e martello va (un po' difficile tagliare legna con la falce).
Auspico, da buonista "contagiato" da Walter Veltroni (buono come il pane e Mortadella; per un gay sarebbe come il pene), che Speciale si riconcilii con Visco, vada (non in Atr) nella sua villa a Pantelleria, gli tenda le braccia e dica "Scurdammoce o' passito...".
D'Alema, ministro degli Esteri italiano, in visita ad Hanoi, ha detto al ministro degli Esteri vietnamita Pham Giem Khiem: «Per la mia generazione la solidarietà verso il Vietnam è stata una esperienza formativa di grandissimo valore. Fin da quando eravamo ragazzi il nome del vostro Paese ha fatto parte della nostra vita e della nostra storia politica».
Per i "ragazzi del ’68", quelli che "tutto e subito", "vietato vietare" ed altri slogan scemenziali (un po' scemi ed un po' demenziali) il Vietnam non fu soltanto un Paese in lotta per la propria indipendenza, dopo che aveva aggredito il Vietnam del Sud (come la Corea del Nord quella del Sud).
Fu anche il simbolo di una rivoluzione terzomondista che avrebbe sconfitto il capitalismo, la democrazia borghese, il militarismo della Nato e via dicendo. Poi arrivarono gli anni di piombo (Prima Linea, PotOp et similia) e le Brigate Rosse.
Scrive Romano: "Capisco che D’Alema non voglia sconfessare il proprio passato e possa, come tutti coloro che invecchiano, ricordare con tenerezza i propri trascorsi giovanili. Ma è preferibile che lo faccia con gli amici, in famiglia, anziché nei viaggi ufficiali". Magari con gli altri sessantottini Toni Negri, Piperno, Sofri, Capanna, Diliberto, Rizzo e tanti altri.
Prodi, stizzito: "Ci lascino governare". Mi ricorda quei giocatori delle tre carte che, nei mercati di paese, allontanano i bambini curiosi e disturbatori "Ragazzino, lasciami lavorare!".
Penso anche alla scritta "Non disturbate il manovratore".
Azouz, la vittima, fa il divo (con gli immancabili occhiali da sole). Già qualche malevolo parlò di vendita dell'esclusiva dei funerali maghrebini della donna e del bambino e si ipotizzò anche una partecipazione a talk show, tipo l'isola dei famosi et similia.
Mi colpisce Piero Ignazi, che insegna a Bologna politica comparata (non quella del compare): occhiali da intellettuale e barbetta da premio Nobel (Benigni, però dovrà farsela crescere, dopo averla fatta crescere agli altri, specie agli americani, con "Pinocchio" e "La tigre e la neve"). Piero (si sarebbe potuto chiamare Ignazio Pieri, senza cambiare di un ette la sua valentìa), nel suo alato "pezzo" snocciola termini ricercati, a misura dei colti lettori: polis, interagire, agorà, (tratto) iniziatico e ascoso, le scale di Escher dove saliamo scendendo e scendiamo salendo (Nando der Quarticciolo commenta: "se ce so' le scale di escher, ce so' puro quele de enter"), pletora, locus del conflitto, security, concludendo con la scoperta del secolo: "la democrazia vive, palpita, nello spazio pubblico". Gli fo presente che si può essere democratici non solo in piazza, ma anche in casa propria, persino nel bagno, sul water: Walter, Veltroni, sarebbe d'accordo.
Apprendo con sgomento, da abruzzese, che la Regione Abruzzo, governata dal socialista Del Turco (quanti turchi ci sono in Italia e quanti altri verranno con l'imminente ingresso di 70.000.000 di turchi nella UE: mamma li turchi!), conta 49 consiglieri ed ha ben 19 gruppi-partito, dieci dei quali composti da un solo consigliere (one man-self made man). Rivoluzione della matematica politica: gruppo/insieme, non di "più di uno", ma di uno. Si modifica anche la grammatica: si potrà dire, anzichè "un" gruppo, "uno" gruppo, cioè gruppo di uno.
Accanto si dà notizia (Falce e spazzola di P.D.N.) che Fausto Bertinotti almeno due volte la settimana manda un commesso di Montecitorio con le sue scarpe alla bottega più raffinata di Roma per la "cura dell scarpa", quella della signora Rosalina in via San Lorenzo in Lucina: 10 euro la pulitura. Paga Fausto o Pantalone, si chiede PDN? Paga sempre PDN (Pantalone Di Nisio). Chissà se anche Berlusconi manda lì le proprie scarpe o se le fa lustrare dai suoi servitori, magari con la lingua.
Conflitto tra Forgione (Prc), il quale vorrebbe costituire un'Agenzia per i beni confiscati ai mafiosi, e Visco, contrario, perchè il nuovo organismo toglierebbe potere al Demanio e quindi al suo ministero. Aggiungo io, anche al Direttore dell'Agenzia del Demanio, arch. Elisabetta Spitz, moglie di Marco Follini, nominata da Tremonti, ma confermata nell'incarico (lo spoil system è valso solo per altri) per un triennio (salvo ulteriore conferma). Vincenzo avverte gli evasori: Vi scopro e Vi scortico!
Marco Travaglio (eccellente fiutatore di soldi, ma solo di quelli non di sinistra, in particolare di quelli delle proprie tasche, perciò bravo quasi quanto Snasaculo, il personaggio del rabelesiano Gargantua e Pantagruele), ci informa (nel suo trafiletto "Signornò") che l'Ater, ente della Regione Lazio, si appresta a svendere nei prossimi tre anni un terzo del proprio patrimonio immobiliare, pari a 16.410 appartamenti, a prezzi stracciati: in media 60.000 euro cadauno, con un valore di 900 milioni, mentre potrebbe realizzare 3-4 miliardi. Appartamenti dei quali tanti sono nei villini della Garbatella, nel parco di Villa Pamphili, a San Pancrazio ed a Testaccio. A sentire tale scempio di denaro pubblico, per la goduria (diceva Totò) m'arrazzo. E Marrazzo, il governatore, che dice? L'Unione, intanti, ha tappezzato i quartieri interessati di manifesti che rivendicano i meriti di tale colossale "affare" e spiegano agli acquirenti-elettori (a Roma l'anno prossimo si vota) come istruire le pratiche.
Nel supercarcere di Sulmona c'è stato lo spettacolo di Roberto Benigni "Tutto Dante": in platea solo 200 detenuti su 420 posti disponibili. Il ministro Mastella ritarda e Salvatore Riina preferisce tornare in cella, snobbando Roberto. Tra gli spettatori superstiti (raffinati e sensibili quali sono, in genere, i carcerati, specie gli extracomunitari, conoscitori profondi della lingua italiana e vieppiù di quella dantesca), si sentivano pianti e stridor di Danti.
Tale Gilioli ci parla dei generali birmani che sfidano Buddha. Certamente i feroci militari, che hanno instaurato una dittatura comunista, con l'appoggio della Cina, non sono flgli di Buddha: figli di Buddha no.
Giampaolo Pansa (Gipì, mentre Pigì è Pierluigi Battista) si chiede: Cristoforo Piancone, bidello già brigatista/boia/Maramaldo (finì il maresciallo Berardi, ferito, con un colpo alla nuca), è un fantasma isolato o un killer pronto per una nuova battaglia? Se è stato rimesso in libertà (!) è un tenero agnellino, come Calimero dopo il lavacro con Ava (ma Calimero era nero, mica rosso).
Last, but not least c'è "Il vetro soffiato" (con la bocca, non di Giorgio, oppure...) di EuGenio Scalfari, il buon Genio per antonomasia (nomen omen?) del giornalismo italiano (con espressione sintetica un genitalico), dal titolo "Traditi dal traduttore". Come argutamente rilevato da Antonio Socci su "Libero", Eugenio, esibendo al colto ed all'inclita la sua vasta ed eterogenea cultura, sbaglia a citare sia Omero (mescolando gli incipit dell'Iliade e dell'Odissea) che Dante (a cui attribuisce "terzine a rima alternata", anzichè in terza rima, "di undici battute per riga", invece che di undici "sillabe" per "verso"). Poi enuncia: "A me, tutte le volte che mi é accaduto di leggere liriche italiane...": "a me...mi" non pare, a me tapino (stavo per scrivere, in ossequio ad EuGenio, non mi pare, a me...) corretto.
Conclude EuGenio richiamando "alcuni discorsi di Aldo Moro in convegni internazionali, durante i quali i traduttori ad un certo punto dichiararono in cuffia che non erano in grado di seguire l'oratore perchè non riuscivano a comprendere e quindi a tradurre il significato del suo dire".
Er Nando direbbe: "E te credo! Quanno straparlava de "convergenze parallele" e atre fregnacce, che voleva di'?".
OGGI è LA GIORNATA CONTRO LA PENA DI MORTE. Di Caino, non di Abele.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: dinilu
il 26/10/2012 alle 00:15
Inviato da: dinilu
il 29/01/2011 alle 15:10
Inviato da: candydo
il 11/08/2010 alle 15:40
Inviato da: atakatun
il 11/07/2010 alle 17:34
Inviato da: dinilu
il 11/07/2010 alle 16:53