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L'OSPITE INDESIDERATO

Post n°244 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da legge_di_Murphy
Foto di legge_di_Murphy

Le più belle parole non sono "ti amo" ma "è benigno" …......è una celebre battuta di Woody Allen che recentemente mi è capitato di sperimentare sulla pelle; per carità, nulla di particolarmente tragico, la situazione è parsa costantemente sotto controllo, ma certo qualche brivido freddo vi confesso di averlo provato, in particolare la mattina di martedì 8, allorchè, risvegliandomi dal sonno e osservandomi allo specchio, ho notato il repentino cambio di colore di quello che fino ad allora avevo ritenuto erroneamente essere un neo.

In sintesi l’accaduto: da qualche anno portavo alla guancia sinistra una protuberanza in rilievo, grande quanto mezza lenticchia e dal tenue color nocciola. Non avendone ricevuto alcun fastidio l’avevo da sempre trascurata ed aggiunta pigramente all’elenco delle antiestetiche macchie che ognuno di noi porta, in più o in meno, sul proprio corpo. Poco prima di Natale però, la “lenticchia” si è improvvisamente mossa, perdendo la sua aderenza al viso e diventando improvvisamente ospite sgradito a causa dei rischi dovuti alle normali e quotidiane operazioni che si fanno lavandosi il viso o indossando un abito. La consistenza poi era cambiata e questo mi inquietava non poco. Ero deciso a sentire un dermatologo, al termine del lungo periodo natalizio, ma la lenticchia mi ha voluto anticipare; la sera di lunedì 7 l’ho inavvertitamente piegata (era infatti precedentemente cresciuta dal basso verso l’alto mantenendo una certa aderenza al viso ) e dopo avere tamponato il poco sangue non ho potuto fare a meno di notare, sconcertato, che si era sostanzialmente “sfaldata”; la sua struttura che definirei “a cavolfiore” aveva ceduto di schianto e ora pareva volersi staccare completamente e senza alcuno sforzo, ma non era così; confesso di avere tentato di completare il distacco ma quando mi sono coricato per la notte, la lenticchia era ancora al suo posto. Il mattino seguente è stato per me uno choc rilevare come il colore fosse radicalmente cambiato; la verruca (perchè di questo si trattava) era entrata in una sorta di necrosi e aveva intrapreso il lento percorso che l’avrebbe portata al completo distacco nelle 72 ore successive ma io, naturalmente, non ne avevo ancora la certezza; il dermatologo, inoltre, si era reso disponibile non prima della settimana successiva e questo mi avrebbe condannato all’attesa spasmodica di una diagnosi benevola. La fortuna ha voluto che l’ospite indesiderato manifestasse rapidamente l’intenzione di togliere la propria presenza perchè già nelle 24 ore successive la dimensione era calata di molto segnalando la rapida “disidratazione” della sua massa. Oggi il dermatologo ha asportato la piccola punta residua allo scopo di evitare la rigenerazione del tessuto e mi ha confermato che si trattava semplicemente di una verruca seborroica; finalmente ho la certezza che non era nulla di grave ma l’esperienza vissuta la mattina di martedì mi ha segnato. Allo scopo di proteggere la lesione (ma onestamente molto più per nascondere alla vista dei colleghi l’orribile massa viola-rosacea che si era andata formando nel corso della notte) avevo posto un cerotto sulla guancia e questo li aveva subito allarmati; non potrò dimenticare i volti preoccupati di chi mi chiedeva cosa fosse successo e i suggerimenti a favore di medici dermatologi molto vicini a Istituti per la ricerca contro i Tumori. Improvvisamente ti senti cadere in un Mondo diverso, nulla ha più l’interesse o l’importanza di prima, ti chiedi ossessivamente se anche tu, come altri, non sia alla vigilia di un doloroso percorso di cure da cui spesso non vi è ritorno; in breve non sei più vivo, non sei ancora morto, ma vegeti in un limbo di attesa che definirei “dei non morti”. Ho ripensato a tanti falsi problemi lavorativi (ma anche sentimentali) vissuti nel recente passato e ne ho concluso che non c’è realmente nulla che debba essere preso realmente sul serio, salvo la morte. 
Le parole più belle non sono “ti amo” ma “è benigno”; ora ho capito a mie spese il peso di questa felice battuta. Cercate di vivere intensamente la vita seguendo le vostre passioni/interessi e impedite a chiunque di condizionare/compromettere la qualità della vostra vita; lo sò, più facile a dirsi che a realizzarsi, e domani  sarà un altro giorno che, vissuto frettolosamente, ci porterà sempre più vicini alla meta comune.

GP

 
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