Il Tempio di Murphy

UN "PORTIERE" A TORINO

SFIDE, Raitre, Venerdì 17 marzo. E' un programma che talvolta mi capita di vedere e, nonostante la carica emotiva esasperata che volutamente mettono nelle storie che via via vanno a raccontare, mi diverte.

L'altra sera, tra i tanti, hanno rievocato la triste storia di Giancarlo Alessandrini .

Penso meriti di essere citato nel mio blog che, lo ricordo, è dedicato alle vicende, personali e non, riconducibili all'unica forza che governi la nostra esistenza:

La Legge di Murphy.

"....Carneade, chi era costui...", classe 1952 Giancarlo Alessandrini aveva scelto, fin da piccino, di giocare a pallone nell'unico ruolo che nessun bambino vuole mai ricoprire.........il portiere.

Rivelatosi nelle giovanili dell'Ancona venne in seguito preso in forza dalla Juventus a soli 23 anni e tutto avrebbe fatto presagire un radioso futuro.

Ma in quel periodo nello squadrone bianconero giocava un mito del nostro calcio di nome Dino Zoff il quale, oltre ad essere un grande professionista, era pure sano come un pesce.

E accadde così che nelle stagioni 1975-76, 76-77, 77-78 e per le successive 29 partite della stagione 78-79 il povero Giancarlo non ebbe mai l'occasione di scendere in campo.

Un totale di 119 partite passate in panchina in attesa di quel cenno da parte del Mister che mai arrivò.

Lo avevano soprannominato "uomo radiolina" in virtù del fatto che ascoltare la radio era l'unica cosa che gli era rimasta da fare visto il perenne stato di disoccupazione.

!l 15 maggio 1979 si giocava l'ultima partita di campionato con l'Avellino.

Una partita senza storia perchè lo scudetto era stato già assegnato da alcune giornate ed il clima era quello che precede le vacanze.

Per questo Giovanni Trapattoni si era arrabbiato con i suoi nello spogliatoio, durante l'intervallo, per spronarli a fare di più di quel misero 0-0.

E così nel secondo tempo Bettega prima e Verza, due volte, poi avevano fissato il risultato sullo 0-3.

A questo punto il "Trap" ne combina una delle sue......!!!!

Convinto di offrire ad Alessandrelli una doverosa passerella finale (era già prevista la sua cessione all'Atalanta per l'anno seguente) decide di sostituire Zoff.

Ed invece lo condanna ad un Calvario che si consuma in soli quindici minuti. La Juventus è oramai appagata e si rilassa ma l'Avellino di quei tempi era un'osso duro e così accade che il risultato viene accorciato al 26' a causa di una barriera sfilacciata di fronte ad un calcio di punizione dal limite. Al 31' è lo stesso Alessandrini a non trattenere un tiro da fuori conseguentemente ribattuto in rete dal solito attaccante avvoltoio. Ed ancora al 41' subisce l'ingiuria di un pallonetto. Buon per lui che il tempo è finito e il risultato si inchioda sul 3-3.

Poco male, il risultato non contava per nessuno ma il povero Alessandrini ha concluso tragicamente la sua carriera alla Juventus e la statistica parla chiaro:

Su 120 partite ha giocato solo venti minuti subendo la bellezza di tre gol ....!!!

L'unico aspetto positivo è che sicuramente lo stipendio, pur avendo all'epoca i calciatori degli ingaggi ridicoli rispetto ad oggi, non gli sarà mancato.......!!!

G.P.