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Messaggi di Novembre 2016

 

Ci sono donne

Post n°290 pubblicato il 25 Novembre 2016 da cavallo140
 

Ci sono donne…

E poi ci sono le Donne Donne… E quelle non devi provare a capirle, perchè sarebbe una

battaglia persa in partenza. Le devi prendere e basta. Devi prenderle e baciarle, e non devi

dare loro il tempo il tempo di pensare. Devi spazzare via con un abbraccio che toglie il fiato,

quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto. a bassa, bassissima voce.

Perchè si vergognano delle proprie debolezze e, dopo averle raccontate si tormentano – in una

agonia lenta e silenziosa – al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e

bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi

allontanarsi. Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a spogliarsi son brave tutte. Amale

indifese e senza trucco, perchè non sai quanto gli occhi di una donna possono trovare

scudo dietro un velo di mascara. Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno

le stropiccia. Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse. Ma

appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.

Alda Merini

 

 
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Fragilità umana

Post n°289 pubblicato il 19 Novembre 2016 da cavallo140

 

 Di David Crucitti

Fragilità umana Mi fu chiesto di guardare, ma impietriti gli occhi si negarono, preferirono il

buio all’umile fragilità umana. L’infinito vuoto del distacco s’impadronì della mia giovinezza, ed

il cancro dell’anima avvolse il mio cuore. Mi fu chiesto di parlare, ma serrate, le labbra si

unirono al mio dolore e mi preservarono da me stesso. Non tornai mai più indietro, neanche la

mia mente osò tanto al cospetto del rifiuto del ricordo, innanzi alla semplice scelta di non

morire ogni giorno. Mi fu chiesto di guarire, due voci lievi mi chiesero di tornare, di ritornare a

sorridere, a vivere. In una fresca sera d’estate, ad un tratto, avvenne che i miei occhi si

aprirono a godere del tramonto, e la mia bocca si consegnò al sorriso. Al ricordo dell’umile

fragilità umana, sorrisi a lungo, sorrisi, ed accettai la vita dopo la morte

 
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