Creato da k.way il 13/11/2009

VAGHEIDEE

quell'andatura incerta che chiamano esperienza

 

« La fogliaDue laghi »

Odio

Post n°211 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da k.way
 

-

"Sembra a volte che il destino di una persona sia legato fatalmente al suo stesso nome."
Dalla nota al testo de "Questo è il bosco" e altre poesie, di Eunice Odio.
Un "libretto" di poco più di trenta pagine. Pochi grammi, che incendiano la mente.

-

Julie De Waroquier - Her fateIo vorrei essere bambina
per accoppiare le nubi a distanza
(alte claudicanti della forma),
per giungere all’allegria delle piccole cose
e domandare,
come chi non lo conosce,
il colore delle foglie.
Com’era?
...
Essere la bambina
che cadeva d’improvviso
dentro un treno con angeli,
che arrivavano così, in vacanza,
a correre brevemente tra le uve,
o attraverso notturni
fuggiti da altre notti
di geometrie più alte.

-

 

Egon Kronschnabel - Green

Questo è il bosco
e qui, per un momento,
il mio cuore spia...
Vanno e vengono
i discendenti degli alberi
-nascosti animali geometrici.
Si chiudono nelle proprie materie concave,
tempie aeree, lontani fantasmi con ali sommerse.
...

 

-Alexander Bergström photo
Però adesso, che cosa devo essere?
Se mi sono nati questi occhi così grandi
e questi chiari desideri di sbieco.
...
se mi dolse moltissimo dire
per raggiungere nuovamente la parola
che fuggiva,
saetta scappata dalla mia carne,
e mi ha addolorato molto amare a tratti,
impenitente e sola
e parlare di cose incompiute,
tinte cose di bimbi,
di candore dissimulato,
o di semplici api
aggiogate a tristi rosari.
-
-

 
Egon Kronschnabel - TransparentQuesto è il bosco distante
e qui, in una forma di sete
lascio il mio cuore a riposare,
a retrocedere,
un pensiero di foglie che fu mio.
-
Questo è il bosco
e qui il mio cuore, denudandosi,
è solo un rumore,
un’allegria che deviò dentro me
e incessantemente si perse
e non si può trovare
e nemmeno può assomigliare a se stessa.

-

 -Juriy Ronzhin - If
Come potrò essere ora,
bambina in tumulto,
forma mutevole e pura,
o semplicemente, bambina alla leggera,
divergente in colori
e adatta per l’addio
in ogni momento.
-
[Vorrei essere bambina]

 
Katia Chausheva - Long gone dayQui il mio cuore
-questo è il bosco-
riposa celebrando la sua morte.
Se ne va,
andrà presto in cammino,
come un domani,
come un tempo,
come se “andarsene sempre”
fosse il suo pronome.
 
Se ne va oggi,
se ne andò ieri,
sempre andrà in cammino

Andiamo, àlzati,

è ora di partire.
Dove andiamo, compagno, senza nulla al sole?
Andiamo alla sacra forma
che più non dorme;

-

-Julie De Waroquier - Roots
Ho freddo. Abbiamo.
Non dovevamo uscire per essere scrutati,

per avere qualcosa di nostro,
e strappati
e divisi
come albero che siamo
che ci sogna.
Camminiamo.
Entriamo
per non uscire mai più:
per compiere il nostro obbligo di palpitare,
di singhiozzare,
di morire in sola compagnia
dell’ultima delle nostre ossa
che udì chiamare la terra.
-
[Questo è il bosco]

-

* * *
Raccontami
come sono lì cose di consumo:
libri,
rose,
tinitinnii di rondini.

Riassumimi ora che tremo
benignamente
dietro una rondine,
ora che mi propongo pubblicamente
per nudo di farfalla
-
o sto come le rose
disordinando l’aria.

-
[Ricevimento di un amico]

  Eurice Odio
Come quando nell’infanzia
sognavo che un sogno mi doleva,
ricordo il ragazzo che amavo:
una sera attraversavamo il mio corpo
con allegria d’arpe appena colte

Poi vogliono che io non ascolti,
che non salti la bambina,
(la bimba fa un salto di lampada che s’apre,
da nord a sud percorre un giglio).
Che nessuno la veda!
-
[A Natalia, la bimba del pittore Granell]


Eurice Odio

Eunice Odio, nata a San José nel 1919 e morta in estrema solitudine a Città del Messico nel 1974.

-

-

 
Rispondi al commento:
claudia.sogno
claudia.sogno il 16/01/12 alle 03:43 via WEB
Odio,uno scossone per quelle eterne partenze...poi .. leggo come se da sempre ne ricordassi le parole..e il panno colorato si srotola per tutta la sua lunghezza come la tela degli dei..come una scatola di lumini e cerini che una mamma morbida ha portato in dono,parole remote già impressionate troppo vicine agli occhi per cadergli dentro dal cielo,dal bosco..una vita riconosciuta nell'istante stesso della lettura attraverso le mie vene stupefatte di uno spettacolo senza prove,una vita all'istante che da ogni suo fondo stacca la verità di quell'incessante andare che lascia la neve sempre fresca e i capelli inzuppati di passi,una vita che non chiede,prende otiiene e strasforma e prima che l'attesa diventi yelda ha già compiuto il salto di una moira nella sua taiga siberiana dove non esiste albero che non si specchi in una pozzanghera di un nuovo bianco giorno,e ancora dobbiamo alzarci,su..
"ho freddo.Abbiamo"
prima che il sole s'impigli nei rami lasceremo la stanza e la chiave lì sulle rose perchè la tortora è morta a metà del volo a fucilate e non si sveglia più battendo i piedi come un tempo sulla segatura mentre la polvere ti toglieva la parola.Ero bambina quando lisciavo i tronchi di giovani alberi appena uccisi..impilati a piramide..ancora lisci scuoiati e umidi...potevi bagnarti del sangue bianco che usciva dalle vene,appena accennati pertugi senza segreti di amanti..Gli saltavo sopra,allora,scivolando giù come una carezza...Ora.leggendo rimango sospesa tra memoria e visioni..tra vissuto e immaginato,tra questi versi che salvano il mio stupore tra scaglie di forme e di odori e mi chiedo come può esserci tanto dolore se esiste tanta bellezza...poi s'accende il sogno e svaniscono le distanze,torna l'ora di partire senza nulla al sole del niente consentito, mentre un grido si scioglie in canto..quel canto che è movimento perenne,dicono che non si può cantare mentre i petali dei fiori cadono...ma io li sfido ancora con audacia e fragilità..nessuna polvere a soffiare dentro il mio respiro.Ricordi?una cicala e una tortora si stupivano del Roc dicendo:quando ci prepariamo a volare cerchiamo l'olmo e l'albero di sapan e a volte non percorriamo neanche tutta la distanza e semplicemente torniamo a terra...come può qualcuno andare così forte per tutta quella distanza ?soltanto a quella velocità ci può essere vento sufficiente accumulato a servire...solo allora puoi fare un salto di lampada che s'apre tra la vita e la favola,amabile gioco d'invenzione...ci si mette molto per diventare giovani...
E'tempo di andare Mio Amico Lu_Lu, il rumore della quarta vigilia è tornato e scoppia il silenzio...dove le parole non possono ora restituire il rapimento di questo tuo post..riesco solo ancora a scrivere che se non riuscissi a scrivere per tempo il mio epitaffio vorrei lo fossero i versi appena recitati di questo tuo scritto,che se potessi chiedere un post in regalo,da quando mi è dato di leggerne, questo Vorrei..Grazie Lu di quanto e per quanto sei prezioso per me
 
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