Creato da: calmati il 15/12/2004

Omaggio
 
a dura prova

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Messaggio N° 44 17/09/2008 
 

A gentile richiesta 3

Seguirono pensate, addirittura sms e brevi conversazioni telefoniche (da contare sulle dita di una mano a cui una pressa ha tranciato 3 dita).

La settimana successiva fissarono il secondo ed ultimo appuntamento.

B. abbandonata quasi completamente ogni velleità di essere considerata come donna fisicamente stimolante, ando’ con la curiosità e l’innegabile desiderio di capire se A. l’avrebbe  apprezzata  come “una persona piacevole da aggiungere alle solite che frequentava già, con cui condividere alcune cose e non altre”. Poteva accadere.

B., analizzando i suoi successi personali  era pienamente cosciente, senza modestia alcuna, delle sue capacità relazionali.

Ma le cose andarono diversamente.

Per tener viva la conversazione dalla bocca di B., non tanto dal  suo cervello, uscirono delle minchiate notevoli da entrare di diritto nel libro del guinnes dei primati alla voce “discorsi  insignificanti pronunciati tanto per rompere il silenzio” (perchè poi B avesse voluto rompere il silenzio non si è mai capito……. a lei il silenzio piace anche adesso).

Al contrario A. si espresse con pochi monosillabi ed alcune fredde critiche ai discorsi inconcludenti di B.

Se non ricordo male B. si scuso’ in fin di serata, ripromettendo a sé stessa di non farlo la volta successiva, fosse stata anche dopo 10 anni.

Ma “la volta successiva” non arrivo’ mai.

B. per la quale gli accadimenti devono avere una spiegazione logica  inizio’ la famigerata sequenza tritapalle del “voglio capire perché”. Fece alcune ipotesi:

a. Lei era un essere repellente agli occhi di A.

b. La distanza chilometrica che li divideva era insormontabile

c. Lei era una persona intollerabilmente noiosa e invadente  da essere inserita nelle “cose irritanti, con le quali non venire in contatto e nel caso succedesse inavvertitamente il consiglio è di consultare un medico”.

Ma le interessavano poi cosi’ tanto i motivi dei passi indietro imposti da A.?

Sicuramente le dispiaceva e diciamolo pure  sarebbe dispiaciuto anche ad A., per poco che lo conosceva, se fosse stato al suo posto.

Secondo me anche alla polvere sui mobili dispiace essere tolta di mezzo.

Chi meglio di A., il decisionista, avrebbe potuto confermare o smentire  le sue ipotesi?

CONTINUA

 

Nota: Per i lettori (ben pochi credo) disattenti, fra i quali sono sicura esserci anche A. (in qualità di disattento non di lettore) i nomi dei protagonisti sono letteralmente tradotti dall’italiano all’inglese.

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