Cerchi nel grano

Post n°8 pubblicato il 21 Giugno 2005 da sly_to_1
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Le trame fitte della sua tela le aveva già tessute con abile mano, lei era avvezza, esperta, nei suoi anni, più dei miei, aveva giocato con fili di vari colori, con fili di lana, di seta e di freddo nylon, sapeva creare i disegni più elaborati e curiosi, disegni che si fanno guardare, disegni che prima rapiscono gli occhi e poi la mente.

Non avevo mai visto quegli strani segni e la curiosità, mista alla voglia di avvolgermi in loro, mi portò di nuovo ad incontrarla.

L'occasione fu una gara che dovevo disputare, vicino a quello che ormai ho ribattezzato essere il suo territorio.
Non nascondo che in me c'era ancora uno strano sentimento di attesa, una carica che puoi capire solo se la provi dentro, un'energia che sospinse la mia prestazione ad un ottimo livello, anche se alla fine quella fu una sconfitta.

Cenammo, ci raccontammo ancora di noi guardandoci negli occhi e poi parlammo per ore chiusi in macchina.

Un luogo chiuso, un uomo, una donna, un'intesa crescente per motivi diversi ma comune nelle sensazioni, la magia dei disegnini fatti sui finestrini appannati come se fossimo tornati ad una puerile innocenza e poi.......................MI BACIO'.

Per me fu un momento magico, un momento che porto dentro come velato da una tenue nebbia che sfuma i contorni, nebbia che non è fredda, anzi è calda, calda come quella foschia che il sole crea quando regala un miraggio, calda come il turbine irrazionale di sensazioni che porta con sè l'esplosione della concentrazione dei sentimenti.

Lì mi baciò e lì, quella notte, ci sciogliemmo l'uno nell'altra.

 
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Realtà

Post n°7 pubblicato il 14 Giugno 2005 da sly_to_1
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Il giorno seguente ci fu la solita quotidianeità dei nostri messaggi, ma quelle parole che avevano cullato il mio sonno, me la facevano vedere con occhi diversi; non era quella per cui avevo sfidato gli sconosciuti mari.
Il nostro ridere e scherzare non si era rovinato, di quello non era mutato nulla, ma il mio sogno, di trovare chi potesse rapire tutti i miei sensi, era rimasto ancora un sogno.
Le cose che mi facevano riflettere erano diverse, inoltre c'era stato un solo incontro e quindi non era forte quel coinvolgimento emotivo che caratterizza la nostra splendida fragilità umana; così lei era rimasta per me un'amica di piacevolissima compagnia.

Ora comprendo che ci sono troppe persone, uomini e donne in grado di renderti inerme, ma le donne, col loro fascino di ancestrale sensualità, al loro arco hanno diverse frecce, tutte particolari e per ogni occasione, sono pronte a scoccarle quando sei ignaro di ricevere il colpo e quando te ne accorgi ad apri di nuovo gli occhi, comprendi che sei ferito, sei ferito da ormai tanto tempo.

La sentì anche al telefono e la sua voce era triste, delusa, si sentiva come se io l'avessi rifiutata, ma non aveva tono di rassegnazione, solo semplice constatazione di ciò che era avvenuto, sciorinando fra le sue parole un esplicito pensiero sul fatto che io avessi torto, che io le avessi fatto chissà quale affronto, che avrei dovuto darle modo di frequentarci.

Pressante fu l'insinuarsi in me di tale dubbio, io che avevo in cuore un ideale di romantico rapporto, fatto di situazioni e atmosfere quasi magiche, come quando al cinema si usano filtri per rendere la scena con toni più caldi e sensuali, mi scontravo con quelle che invece sembravano essere le meccanicistiche modalità della vita reale.

 
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Essere o non essere

Post n°6 pubblicato il 26 Maggio 2005 da sly_to_1
Foto di sly_to_1

E così avevo incontrato LEI, la ragazza che aveva richiamato la mia attenzione, mentre assorto nei miei pensieri camminavo sul sentiero, circondato da profumata vegetazione, quel sentiero che è strada di tutti, ma che ognuno di noi percorrendolo sente proprio.

Siamo così diversi, ma spesso così uguali, è come se tutti noi dovessimo passare per tappe obbligate del nostro viaggio, le strette gole di un canyon infuocato, le gelide acque che scorrono fra file di scogliere, il passaggio che si apre fra la fitta vegetazione di una giungla selvaggia.

Nell'attesa di incontrarla, avevo passato il mio tempo a colorare i rintocchi dell'orologio, con la speranza che la mia sete di passione e d'amore fosse finalmente placata.
Ci eravamo scritti tante e-mails, era come se ci conoscessimo, sapevamo cose l'uno dell'altra, ma allo stesso tempo non sapevamo esattamente chi fossimo....essere o non essere.

Quella sera, come già sapevo, non osai.

Non era quello il momento giusto?
Non ero ben capace di comprendere cosa può scattare fra un uomo e una donna?
Non era quello che avevo sperato di vivere sulla mia pelle, di sentirmi finalmente parte di uno dei giochi più belli che la vita possa offrire?

Forse era semplicemente che nel vederla, quella figura che mi ero creato si era quasi dissolta, lei era lì davanti a me, in carne ed ossa; non era forse quella che mi teneva alzato fino a tardi? quella che mi rendeva trepidante di un suo saluto scritto? quella che rideva delle mie battute ed io delle sue?

Tornando a casa eran queste le domande che mi facevo e mi addormentai sentendo vibrare in corpo le parole... "...non è però quella...non è però quella...".

 
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L'incontro

Post n°5 pubblicato il 29 Aprile 2005 da sly_to_1
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Pieno della curiosità, la stessa che donano le cose che un bambino vede per la prima volta, e di quella pura ingenuità, che il cuore emana quando ciò che sol si vede è il meglio di ogni circostanza, cresceva in me la gioia, come fossi baciato già da un caldo sole, che invece si era appena levato nel cielo del mio mattino.

Avevo dormito senza la mia maschera, me ne ero liberato la sera prima quando decisi di confessare quel piccolo espediente, mostrando anche il mio aspetto esteriore, mostrandolo a lei nel mio ultimo messaggio, in cui giocavo con le parole proprio come faceva lei, in un piacevole gioco di risate.

La mia giornata fu come le altre, gli stessi impegni, la stessa gente intorno, ma nella mai mente vi era la fervida attesa per quella sera in cui l'avrei vista, in cui l'avrei vista davvero, forse l'avrei toccata, anche se sapevo che mentivo a me stesso, non ne sarei mai stato capace...era troppo osare, troppo osare, per me.

Gli ultimi ritocchi davanti allo specchio, la corsa verso il luogo dell'appuntamento, la sera, una piazza affollata, IO, LEI....

Un pò titubanti, per il reciproco stupore di condividere assieme quel momento, le nostre menti sondavano ciò che i nostri occhi fissavano, per cogliere ogni leggera sfumatura che poteva farci piangere o sorridere, gioire o deludere....ma poi fu facile ritrovare lo stesso dialogo che nei tanti messaggi ci aveva fatto trepidanti aspettare frequenti notizie quotidiane l'uno dell'altra.

Ti chiederai se mi batteva il cuore, ti rispondo come ho iniziato questo mio scritto...mi batteva come ad un bambino.

 
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Lei

Post n°4 pubblicato il 16 Aprile 2005 da sly_to_1
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La mia nave era attraccata in porto da qualche giorno perchè il mio spirito ora bramava lunghe passeggiate sulla terra ferma, ferma come le certezze che sentivo di possedere, convinto che il bagaglio di emozioni che mi portavo appresso era cosa giusta, giusta perchè quanto di più importante potessi aver appreso dalla mia famiglia.


Mentre respiravo il fresco profumo che il verde fogliame sul sentiero emanava, misto di quella pioggia rinfrescante che tanto s'invoca nelle giornate più calde, un leggero rumore destò la mia attenzione....quale animale si celava fra la vegatazione odorosa?
Una voce sensuale mi salutò, prima che il mio stupore si trasformasse in paura dell'ignoto e capì che erano le parole di una fanciulla. I miei occhi seguirono la strada tracciata da quella voce e la vidi lì, in tutta la sua semplicità, stupito che invece di nascondersi, mi avesse chiamato e cercato il mio sguardo.
D' improvviso mi accorsi però che avevo indosso ancora la mia maschera, del giovane e bel capitano...che fare? Rimanendo con la maschera indosso, risposi cordiale alle sue parole, ma senza finzione, mostrandole quello che era il mio mondo.

Avevo vagato in costante ricerca per mari e d'improvviso qualcuno mi si era presentato proprio mentre ritempravo le forze e lo spirito, LEI era giunta a me per terra...altri le eran passati accanto senza che lei facesse il benchè minimo rumore, mentre a me si era rivelata...ancora oggi non oso darmi risposta su cosa la spinse verso di me. 

 
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