Post n°1415 pubblicato il 26 Marzo 2018 da several1
ritratto di Zinaida Nikolaevna Gippius
Attraverso un sentiero del bosco, in un comodo cantuccio, un elastico e lindo filo di ragno, asperso di allegria solare e di ombra, è sospeso nei cieli; e con un tremito impercettibile il vento lo fa vibrare, tentando invano di strapparlo; il filo è saldo, sottile, diafano e semplice. È tagliata la viva cavità dei cieli da una linea sfavillante, da una corda policroma.
Noi siamo avvezzi a stimare solo ciò che è confuso. Con falsa passione nei nodi ingarbugliati cerchiamo sottigliezze, ritenendo impossibile congiungere nell'anima semplicità e grandezza. Ma sono meschine, ruvide e smorte le cose complesse; e l'anima sottile è semplice come questo filo.
Zinaida Gippius
passo davanti all'hipster dai baffi arrotolati all'insù
"che begli occhiali hai" mi dice con voce morbida
"grazie" alzo appena la testa e avanzo
tra i raggi del sole che qualcosa riescono a scaldare
da Joe
« Una biondina alta, snella coi lunghi capelli dorati e gli occhi di smeraldo di un'ondina, con un vestito azzurro che le stava molto bene, spiccava per il suo aspetto esteriore. Alcuni anni dopo quell'aspetto l'avrei definito botticelliano… Tutta Pietroburgo la conosceva grazie a questa immagine e ai suoi frequenti interventi alle serate letterarie, nel corso delle quali leggeva i suoi versi malavitosi con palese ostinazione… »