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Post n°1651 pubblicato il 21 Maggio 2019 da several1
Osserva quella misera creatura. Quel punto è un Essere come noi, ma confinato del baratro adimensionale. Egli stesso è tutto il suo Mondo, tutto il suo Universo. Non può concepire altri, fuor di se stesso. Non cono- sce lunghezza, né larghezza, né altezza, poiché non ne ha esperienza. Non ha cognizione nemmeno del numero Due, né ha un'idea della plurali- tà, poiché egli è in se stesso il suo Uno e il suo Tutto, essendo in realtà Niente.
Edwin Abbott - Flatlandia 1884
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si divise e con il Due parlò
disse perché non facciamo il Tre
l'ha fatto per me, l'ha fatto per te.
Da quel giorno tutto cominciò
ogni sì portava dentro un no
ogni vita aveva il suo perché
l'ha fatto per me, l'ha fatto per te.
(Amedeo Minghi)
L'uno contiene sè stesso e tutto l'universo, questa affermazione di matrice Pitagorica evolve però a mio modo di vedere dalla costrizione algebrica, dimostrando ancora una volta che la matematica è un'opinione.
Ho già argomentato sull'identità 1+1=1 e sulle sue implicazioni, riassume in un linguaggio numerico lo stesso concetto che vado affermando, con una proprietà cantoriana che permette alla somma di tantissimi 1 di diventare una quantità non più numerabile, entità che sfugge dalle ferre leggi delle 4 operazioni e che per questo chiamiamo infinito.
:)
(la prima immagine, per l’incompiutezza).