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Scuola. Bambino autistico alla materna, a Salerno non c'è il sostegno

Post n°37 pubblicato il 19 Luglio 2009 da hermit6

La vicenda di un bambino di sei anni con invalidità al 100% iscritto alla scuola materna: nonostante le rassicurazioni, non c'è l'insegnante di sostegno. I genitori: "Su di lui lo scaricabarile delle responsabilità: a scuola molti bambini potrebbero migliorare ma in questo modo lo fanno peggiorare"

ROMA - Attendono dall'inizio dell'anno l'arrivo dell'insegnante di sostegno, ma l'Ufficio scolastico provinciale è irremovibile: non ce ne sono. E per Francesco (nome di fantasia), così, all'orizzonte non sembra esserci nulla di positivo: "Si lascia - dicono i genitori - che il bambino tenda a peggiorare invece di integrarlo". Francesco è un bambino autistico di 6 anni che vive nella provincia di Salerno: lo scorso anno ha frequentato la scuola materna e la frequenta anche quest'anno, dopo che i genitori hanno appositamente chiesto - e ottenuto - la ripetizione. Nonostante le rassicurazioni e l'impegno della dirigente scolastica, però, la presenza di quel docente che lo scorso anno lo ha accompagnato lungo tutti i mesi dell'anno scolastico non è più garantita e sul piccolo e sui suoi genitori si è scatenata la pratica dello scaricabarile, con l'Ufficio scolastico che chiede alla scuola di provvedere in autonomia e questa che fa presente di non averne le possibilità.

La vicenda di Francesco, cui è stato diagnosticato un autismo grave con invalidità al 100%, è raccontata in una lettera dai suoi genitori, Marco e Amelia: i due narrano l'avvio delle pratiche a febbraio 2008, la visita medica richiesta dalla scuola nel mese di luglio, le continue rassicurazioni che il sostegno sarebbe stato garantito anche in presenza dei "tagli" da parte governativa. "Siamo a metà ottobre e della maestra neppure l'ombra", continuano i genitori, che riconoscono l'impegno - finora vano - della dirigente della scuola materna frequentata dal figlio di fronte all'irremovibilità dell'Ufficio scolastico, per il quale in assenza di disponibilità di docenti spetta alla scuola risolvere il problema.

"E' una vergogna - incalzano i genitori - che nel nostro paese i bambini con patologie invalidanti vengano trattati in questo modo: l'autismo già di per sé è una malattia devastante e noi genitori cerchiamo in tutti i modi di migliorare la qualità della vita. Il diritto allo studio dei disabili dovrebbe essere una cosa sacra perché è da lì che molti bambini potrebbero migliorare anche vivendo situazioni difficili: tutto questo però non ci viene concesso e si lascia che il bambino tenda a peggiorare invece di integrarlo. "Se non avessimo avuto l'aiuto di medici privati saremmo allo sbando e senza un aiuto per nostro figlio", sottolineano i genitori che concludono citando Maria Montessori: "Un paese che rinuncia a curare i suoi bambini rinuncia al suo futuro

 
 
 
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