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Post n°262 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da intemperanti
'L'uomo moderno non si preoccupa della sua memoria, attorniato com'è dalla memoria imagazzinata. Ha tutto a portata di mano: enciclopedie, manuali, dizionari, compendi. Biblioteche e musei, librerie antiquarie e archivi. Cassette audio e cassette video. Internet. Riserve inesauribili di parole, di suoni e di immagini conservate in case, magazzini, cantine e soffitte. Se è un bambino, gli insegna tutto la sua maestra, se è uno studente, ricorre al professore. Nessuna, o quasi nessuna di tali istituzioni esisteva ai tempi di Erodoto. L'uomo sapeva soltanto ciò che la sua maestra riusciva a trattenere. Alcuni rari eletti imparavano a scrivere su rotoli di papiro e tavolette d'argilla. Ma gli altri? La cultura è sempre stata un'occupazione aristocratica. Ogni volta che si scosta da questo principio, perisce. Nel mondo di Erodoto l'unico (o quasi l'unico) depositario della memoria è l'uomo. Se si vuole conoscere ciò che è stato memorizzato, bisogna consultare l'uomo. Se quest'uomo vive lontano dobbiamo metterci in cammino, raggiungerlo e, una volta trovato, sederci ed ascoltare ciò che ha da dirci. Ascoltare, memorizzare, magari annotare.' Ryszard Kapuscinski |
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