Creato da chiaroscuro60 il 18/11/2010

MENTRE CI DISTRAIAMO

DITTATURA MONDIALE

 

 

Strategia della manipolazione psicologica del mass media

Post n°183 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano

Negli ultimi 50 anni i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.

Grazie a biologia, neurobiologia e psicologia applicata, il “sistema” gode di una conoscenza avanzata dello essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune meglio di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo sugli individui maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione

Sfruttare l' emozione è una tecnica classica per provocare il corto circuito della analisi razionale e del senso critico dello individuo. Inoltre l'uso del registro emotivo permette di aprire la porta di accesso allo inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure, compulsioni, o indurre comportamenti.
Le 10 Strategie della Manipolazione Mediatica

 
 
 

Globalizzazione

Post n°182 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

Per globalizzazione culturale si intende la diffusione mondiale

di un certo tipo di cultura (prevalentemente quella degli U.S.A.)

e della conseguente “colonizzazione” di quella dei paesi più poveri

che non riescono ad imporsi. La diffusione di questa cultura è

favorita dall’abbondanza di mezzi di comunicazione.

Infatti i colossi dell’economia mondiale, cioè i paesi più ricchi e

sviluppati come Europa, U.S.A. e Giappone, hanno acquistato

quasi tutto il controllo delle telecomunicazioni, privatizzando anche

quelle statali. Questo processo permette loro di rafforzarsi e di

inglobare nella propria struttura le reti di telecomunicazione

di interi paesi. Si sta quindi formando un oligopolio a livello

mondiale in cui le maggiori società competono nell’offrire servizi

avanzati a una clientela qualificata. Lo scopo di queste società non

è, però, quello di collegare ogni villaggio dell’Asia, Africa o

America Latina, ma quello di trarre del profitto: quindi si rivolgono

solo a quella minoranza di popolazione in grado di pagare i loro

servizi.

 

http://www.racine.ra.it/curba/_static/materialeStud/globalizzazione/globalizzazione_culturale

 
 
 

INFELICITA' UMANA E DISUMANIZZAZIONE

Post n°181 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

Di Antonella Randazzo

I recenti sviluppi tecnologici hanno permesso di mettere a punto tecniche che possono ingannare quasi del tutto i sensi dell'uomo, condizionando la mente come mai prima d'ora.
Tutto questo è perfettamente in armonia col sistema attuale, che manipola la personalità umana, rendendola funzionale al sistema stesso. La nuova tecnologia sembra essere stata inventata proprio per creare situazioni e abitudini capaci di rafforzare l'attuale assetto.


La vita reale ci vuole diversi da come siamo. Il successo sembra dipendere sempre più da fattori non dipendenti dalla volontà, come la perfezione estetica o l'appartenenza ad un gruppo privilegiato. Di fatto, la maggior parte delle persone si sente inadeguata e sa di vivere in una realtà piena di ingiustizie e di situazioni che producono stress e infelicità.
L'oppressione del sistema viene celata attraverso metodi mediatici altamente manipolativi, e offendo uno stile di vita improntato al materialismo consumistico e all'egocentrismo. Tuttavia, la natura umana non può mai essere completamente imprigionata attraverso divise, ruoli o in esistenze stereotipate e precostituite. Dunque, specie nelle persone appartenenti alla fascia d'età 18/40 anni, può emergere l'esigenza di un'esistenza diversa, priva di frustrazioni e infelicità. Difficilmente la propria infelicità viene collegata alle cause reali, poiché ciò richiederebbe un alto grado di introspezione e la capacità di vedere la realtà per quella che essa è, anche negli aspetti più paradossali e inaccettabili. Più spesso le persone cercano palliativi per non stare di fronte a spiacevoli verità. In molti casi, i soggetti reagiscono isolandosi o limitando le attività creative e sociali.
La stessa cultura di massa, che oggi esalta la tecnologia, offre diversi palliativi per tentare di sfuggire alla propria infelicità. Sono stati creati "giochi" per creare un'altra esistenza, oppure esistono chat in cui sempre più persone trascorrono tutto il tempo libero.
Nella società più tecnologizzata del mondo (insieme a quella statunitense), quella giapponese, i giovani si sentono fortemente inadeguati, e ben il 30% degli adolescenti soffre di una sindrome detta "hikikomori" (coloro che si ritirano). Questa sindrome spinge i soggetti a rinunciare alla vita sociale e ad optare per i rapporti virtuali. Questi ragazzi, cresciuti utilizzando ampiamente la tecnologia (videogiochi, Internet, telefonini, ecc.), sono sopraffatti dalla paura della vita, della società e del ruolo che essi dovrebbero assumere. Per questo si chiudono completamente in se stessi e cercano di fuggire dalla realtà rimanendo inerti, come fossero piante. Alcuni di essi stanno a letto tutto il giorno, altri stanno immobili ad osservare il soffitto per ore. Un hikikomori vive chiuso in una stanza, ma con oggetti tecnologici più avanzati, gli unici gesti che concepisce sono quelli che riguardano l'uso di oggetti tecnologici. Alcuni hikikomori, dopo qualche anno di malattia (che può durare anche dieci anni), si suicidano.
In Giappone i mass media esaltano la tecnologia oltre ogni immaginazione, facendola apparire come una sorta di realtà divina, fonte di potere. Questo spiega perché un hikikomori, chiuso nella solitudine, non rinuncia agli oggetti tecnologici.


In tutto il mondo ricco, si esalta la tecnologia come fosse una fonte di progresso per l'uomo. In realtà essa rappresenta una sorta di "effetti speciali", per nascondere la condizione alienante e inquietante in cui l'uomo contemporaneo è costretto a vivere; una condizione caratterizzata dalla sindrome del controllo stile "grande fratello", e da innumerevoli inganni e truffe che tentano, sempre più inutilmente, di nascondere un sistema criminale e distruttivo, in cui un ristretto gruppo di persone impone un modello economico-finanziario gravemente iniquo, che produce tragiche conseguenze per tutti i popoli.

http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/01/infelicit-umana-e-disumanizzazione.html
 
 
 

chiamiamo le cose con il loro nome ?

Post n°180 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

Essendo aumentata la richiesta devo chiarire per una categoria di uomini che :

PER ME IL SESSO (ETERO) E' QUELLO CHE UN UOMO E UNA DONNA FANNO NELLA REALTA' REALE, USANDO TUTTI I SENSI CHE LA NATURA CI HA DATO

QUELLO PRATICATO A DISTANZA E' SENZA ALCUN DUBBIO UNA MASTURBAZIONE, CHE E' SOLO VOSTRA

RESTO UMANA

P.S. ho scritto "realtà reale" per opporlo a "realtà virtuale" una trappola di parole che pagano le nuove generazioni.

 
 
 

Il futuro è nelle mani di chi si crea le possibilità per trovarlo. Pier Paolo Pasolini

Post n°179 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

“Io credo che ogni essere umano abbia un destino, ognuno, nessuno escluso. La società ha un peso molto importante nella formazione di un cittadino, di un uomo. Chi è nato in contesti sociali molto “forti” è certamente stato avvantagiato, in quanto v’era un’ansia diversa. Si viveva in un benessere diverso, che ti portava a sfogliare un libro piuttosto che andare in discoteca, che ti portava a lottare attivamente per i tuoi diritti, scendendo in piazza, prendendole da tutte le parti. Ecco, il mio non è un invito alla violenza ma ad una rivoluzione ideologica, non tanto per instaurare o affermare un credo politico, visto che ce ne sono già troppi, ma una rivoluzione del modo di pensare, affinchè diventiamo tutti parte del sistema, e non oggetto di questo. È questa la cosa fondamentale.
E ancora, la cultura. Non dovete perdere di vista la cultura, l’amore per il bello, perché è attraverso la bellezza, la sensibilità che si costruisce il senso civico, un’opinione, quell’elemento psicologico alla base di ogni società,e la plasma. Non bisogna ambire certamente a governi illuminati, ma occorre che il cittadino non perda di vista la storia, i valori che hanno costruito il mondo in cui viviamo. Affinchè il cancro di questo Stato, attraverso le sue istituzioni avvelenate, venga limitato. Non può essere sconfitto perché l’ambizione è la madre di tutti i mali, fin dalla notte dei tempi.
Rivoluzione sia. Ma che sia una lotta che parte da una consapevolezza di voler e di poter cambiare. Il futuro è nelle mani di chi si crea le possibilità per trovarlo.”

 
 
 

Perchè nascondersi in un mondo irreale ?

Post n°178 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

 

RELAZIONI VITUALI ... SOFFERENZE REALI

Internet è un grande strumento e può dare molto per la crescita spirituale e personale di molte persone, vista la diffusione immediata che possono avere tutti gli strumenti collegati al web.
Ma uno strumento virtuale non può essere il sostituto di un incontro di coppia reale. Qui sta l’errore che si sta commettendo.
Per paura di affrontare il peso, o la difficoltà di un rapporto reale oramai sempre più persone si “chiudono” alla vita restando appagate da un rapporto solo virtuale.
Fino a che si tratta di conoscersi o fare amicizia o scambiarsi conoscenza o insegnamento o esperienze, può anche andar bene, ma l’uomo e la donna sono stati creati per incontrarsi, amarsi, procreare, creare una famiglia, vivere insieme. Sia esso un rapporto karmico o un rapporto di Anime Gemelle, così è stato voluto che fosse.
Se il creatore avesse voluto che ci incontrassimo nell’etere, ci avrebbe lasciati spiriti.
La paura che chiude il cuore, e offusca la mente, sta invadendo il mondo. Quando si sta bene, quando i bisogni primari sono soddisfatti, si ha paura di soffrire, non si è abituati in questo mondo a lottare, a soffrire e a volte basta anche una sola esperienza negativa per farci chiudere in noi stessi.
E’ in questi casi e in molti altri molto simili che si ricorre al web, agli incontri virtuali, e dove più c’è solitudine, più si creano illusioni.
Ecco perché questo terreno è pericoloso.
Sia perché illudendosi di avere compagnia, amicizia, conoscenze in web e avendole sempre a portata di mano, non si esce più e si evita di incontrare persone reali e quindi di fare scambi anche nella vita reale. Sia perché con questi strumenti è facile crearsi personalità doppie. Ci sono tante persone che dicono di essere ciò che non sono, Ci sono donne che in realtà sono uomini e viceversa. Ci sono situazioni completamente inventate. Ci sono solitudini che pur di non restare soli si creano un carattere, una dedizione o un’accettazione che nella vita reale non hanno. Così come ci sono persone che tirano fuori tutta la loro sgradevolezza o volgarità perché sono nascoste da un monitor.

http://www.creaturaceleste.org/argomenti/riflessioni/relazionivirtuali.htm 

 
 
 

Pier Paolo Pasolini

Post n°177 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

Le nevrosi che causano le regressioni più terribili sono dovute

al sentimento primo di NON ESSERE ACCOLTI NEL MONDO

CON AMORE

 

e lo sanno molto bene quelli che ci manipolano psicologicamente tramite i mass media

 
 
 

UOMO-MACCHINA

Post n°176 pubblicato il 11 Giugno 2011 da chiaroscuro60

MA CHI L'HA DETTO CHE INTERNET "AVVICINA" LE PERSONE ?

IL POTERE CI HA FATTO CREDERE QUESTO

INTERNET AVVICINA L'UOMO ALLA MACCHINA E LO ALLONTANA DAGLI ALTRI ESSERI UMANI !

 
 
 

INFELICITA' UMANA E DISUMANIZZAZIONE - ANTONELLA RANDAZZO

Post n°175 pubblicato il 25 Maggio 2011 da chiaroscuro60

In tutto il mondo ricco, si esalta la tecnologia come fosse una fonte di progresso per l'uomo. In realtà essa rappresenta una sorta di "effetti speciali", per nascondere la condizione alienante e inquietante in cui l'uomo contemporaneo è costretto a vivere; una condizione caratterizzata dalla sindrome del controllo stile "grande fratello", e da innumerevoli inganni e truffe che tentano, sempre più inutilmente, di nascondere un sistema criminale e distruttivo, in cui un ristretto gruppo di persone impone un modello economico-finanziario gravemente iniquo, che produce tragiche conseguenze per tutti i popoli.

http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/01/infelicit-umana-e-

 
 
 

IL FUTURO PROGRAMMATO PER NOI

Post n°174 pubblicato il 24 Maggio 2011 da chiaroscuro60

Ci hanno raccontato che la crisi è globale,

quindi serviranno misure globali.

Ma per fortuna qualcuno si sta prendendo cura di noi!

 

                           

Friday, July 25, 2008 The media hailed Obama's Berlin speech in front of hundreds of thousands yesterday as a call for a vision of America as part of a "new world order".

 

 

                          

Eliseo, 16 gennaio 2009. Il presidente francese Sarkozy augurando

Buon Anno al corpo diplomatico straniero, ancora una volta ha parlato

di questo Nuovo Ordine Mondiale, ma questa volta utilizzando dei

termini molto duri, quasi minacciando: "Noi andremo insieme verso

questo Nuovo Ordine Mondiale, e NESSUNO, dico NESSUNO potrà opporsi".

 

 

 

                           

  

A Tremonti viene Ordinato di parlare di sfuggita dell'elitè di controllo,

di cui lui fa parte, ma con poca efficacia.

E' la tattica da sempre perpretata dagli illuminati ovvero :

 

LA STRATEGIA : Mettere un la verità in mezzo a tante bugie colossali.

 
 
 

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LA CONSAPEVOLEZZA DEL VERO POTERE - LA MANIPOLAZIONE DEI MASS MEDIA - IL TEATRINO DELLA POLITICA - IL TRATTATO DI LISBONA - ISRAELE E PALESTINA - IL MONDO VIRTUALE - LIBERA INFORMAZIONE DAL WEB

 

Non è vero che la Storia va sempre avanti: l’individuo e la società possono regredire. Pier Paolo Pasolini

 

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QUESTO E' IL POTERE

 

IL TRATTATO DI LISBONA

 

Paolo Barnard, giornalista free-lance e saggista, unisce una meticolosissima ricerca di fonti certe ad una assoluta libertà di espressione, che non a caso gli è costata una plateale emarginazione dai mass media istituzionali. Laureato in psicologia, ha collaborato con le principali testate nazionali, come La Stampa, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, Il Mattino, Il Secolo XIX, La Repubblica, La Voce, Il Sabato, Chorus, Oggi, Avvenimenti. Reporter RAI con Samarcanda durante la Guerra del Golfo (1991), è stato co-fondatore ed ha collaborato per oltre dieci anni con il programma Report su Rai3. Attualmente scrive per Micromega, Golem de Il Sole 24 Ore, agenzie di stampa e testate on line.

 

 

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