Doppio sogno

Uno stretto percorso……briciole di roccia e fango unico mantello all’usura….si apre come le ali grigie di un angelo di gesso che pure domina il grande spazio

Sono dimore senza tempo..incastrate a fatica l’una all’altra dense come il dolore che conservano

Un lastricato marmoreo tempio all’eternità…con grandi pretese ultraterrene..schiaffeggia il ciclo definito dalla scienza.

Statue avvolte nei mantelli e nelle tuniche sorvegliano gli spazi dei vivi e creano ombra là  dove resterà solo cenere.

Visi inconsci di un tempo che fu….è un immortalare il passato mentre le intemperie scrostano i connotati

Le frasi dovute, forse non necessarie, appaiono oggi ancora più esasperanti…..sono solo un ottima base allo sviluppo del muschio

Anche qui in questo luogo c’è posto per i ricchi, elevati dal barocco degli stucchi, e un posto per i poveri lasciati nel fondo e protetti dalla sola nuda terra; i ricchi dietro i loro cancelli…i poveri alla mercè del tempo…..ma a che serve se poi esiste un solo e immutabile destino?

E’ un posto normalmente disabitato………….fuori c’è una vita da vivere dentro…ci si ferma un po e poi si va via.

I volti di chi passa da qui raccontano dell’indifferenza, in altri casi parlano di un dolore recente, ma tutti prima o poi tornano fuori a cercare qualcosa …una spiegazione che sommariamente non esiste.

Di questi tempi è usanza venire qui….qualcuno lo fa perché deve…e in realtà non lo sente

Oggi quell’uomo dietro la bancarella ha un sorriso contrastante…..cosa importa il dolore oggi si arrichisce.

Solo in un giorno come questo, in cui il chiasso dei vivi irrompe con prepotenza, i toni di questi edifici sembrano meno spenti……variopinti ma è solo illusione, almeno finchè l’ultimo fiore non sarà nuovamente appassito.

 Kubrick