Creato da DanielaStraccamore il 22/09/2013

Daniela Straccamore

Benvenuti alla mia pagina web....ciao, in questo blog ci sarà spazio solo ed escusivamente per le interviste. Troverete un po del mio passato, interviste pubblicate nei quotidiani, interviste dal web, e altro ancora. Ampio spazio a chi vuol parlare di se per far si che la tua arte, le tue passioni abbiamo visibiltà. Con affetto, Daniela Straccamore.

 

INTERVISTA ALLA BEFANA »

LELLO FIORILLO , l'uomo dei presepi a Frosinone.

Post n°1 pubblicato il 25 Settembre 2013 da DanielaStraccamore
 


Oggi parlerò di Lello Fiorillo. Per i cittadini di Frosinone è conosciuto come quello del presepe. Infatti da ben 21 anni realizza i suoi presepi in angoli caratteristici della zona alta della città. Quest’anno lo si può ammirare fino al 8 di gennaio a Largo Turriziani. Gli chiedo come è nata la sua passione per il presepe, risponde, 
”Credo che io ed il presepe siamo nati insieme”. 
Lello è di origini napoletane, 
“Avevo 5 anni quando i miei genitori da Napoli si sono trasferiti qui, abitavamo di fronte la chiesa dell’Annunziata, per me quelli sono stati anni bellissimi che mai potrò dimenticare”. 
Continua dicendo 
“Daniela, ho letto quello che hai scritto l’altra settimana sulla Contessa, mi sono emozionato mentre lo leggevo, vorrei raccontarti la mia storia con lei, per me è una parte della mia infanzia……bellissima, straordinaria. Tu hai parlato del prato della villa, ma ce ne era anche un altro, noi bambini all’epoca lo chiamavamo la foresta della contessa, era il grande parco della sua residenza. Lei mi ha visto crescere, era, a volte si burbera, ma aveva un cuore grande…. In quel parco fitto di vegetazione nessuno ci poteva entrare, era suo privato, gli unici che potevano farlo e a cui lei aveva dato il permesso ed il benestare ad entrarvi eravamo io ed il mio compagno di giochi Alberto Romano". 
Con lo sguardo rivolto verso il basso noto che mentre rievoca si sta commuovendo, gli brillano gli occhi per le emozioni che forse sta rivivendo. 
“Era la nostra reggia, io ed Alberto costruivamo casette di legno, a volte anche a due piani. Eravamo molto invidiati dagli amici, perché noi potevamo e loro no, spesso però di nascosto della contessa li facevamo entrare. Tanto era un po’ difficile che lei se ne potesse accorgere perché era appunto grandissimo come spazio. Un giorno ci sorprese la sua governante, fummo scoperti che avevamo fatto entrare anche altri compagni di giochi. La governante si arrabbiò tantissimo e ci minacciò che non ci avrebbe fatto più entrare, né a me, né ad Alberto. Come punizione disse che avrebbe riferito tutto e per noi addio alle casette, ed ai piccoli tarzan in città… La signora Contessa ci mandò a chiamare, io e il mio amico andammo così a casa sua. Ricordo la sua casa, era bellissima! Era piena di statue, e cose per noi all’epoca impensabili, arredi ed arazzi favolosi dappertutto. Ricordo che invece di sgridarci e di negarci l’accesso al parco come minacciato, fummo ricevuti con amore, quasi come quello di una madre e ci offrì anche dei pasticcini e dolcetti. Ci disse così che potevamo continuare con i nostri giochi".
Chiedo da dove si entrava“.
Noi scendevamo le scalette e l’entrata della nostra foresta stava dietro la chiesa. Quel parco è stato nostro esclusivo mio e di Alberto per 10 anni circa, grazie anche a te che oggi posso raccontare e forse rivivere questa parte della mia infanzia ed adolescenza”. 
Chiedo a Lello se sa dirmi come si chiamava, quale era il suo nome di battesimo, risponde 
“Penso forse di non averlo mai saputo il suo nome, per me, per Alberto e per tutti era “ La Contessa”. 
Quest’anno il suo presepe lo ha dedicato a sua madre Maria. E’ stato costruito in un mese e mezzo, aiutato anche dal suo amico di sempre, Alberto. Dice 
“Mia madre è venuta a mancare ad ottobre, sono tornato appunto per lei. Da tre anni mi sono trasferito e vivo in un’isola di Capo Verde, in Africa con la mia famiglia. Ai giovani dico di rispettare i  genitori, non trattateli e non rispondete loro male. A casa nostra solo a mia madre era concesso alzare la voce e qualche volta bestemmiare. Nel mio presepe la rappresento in cucina, era quello il suo regno, accanto a lei vedete me, ero io da piccolo mentre creavo il mio presepe. Mamma ha cresciuto ben 11 figli, dopo aver cresciuto i suoi fratelli e sorelle, in quanto mia nonna morì molto giovane, lei era la prima di 7 figli. Ora, tra fratelli, sorelle, figli, nipoti e pronipoti, siamo circa 200 unità dislocati tra Frosinone, Napoli,  la Germania, ed ora con me in Africa.” Continua raccontando che lì ha trovato la sua oasi di pace, qui con il caos della città stava stretto. Abbiamo avuto contatti per questo incontro tramite facebook,  prima di incontrarci ho dato una sbirciata ai suoi album, sono rimasta senza fiato!!! Storia affascinante di uno scugnizzo napoletano senza limiti. A Capo Verde ha aperto un bar, pizzeria, ristorante. Fin qui potrebbe essere tutto normale se non fosse che tutti gli arredi, forno a legna compreso, li ha costruiti lui insieme ai figli e alla moglie. Dice 
“I mattoni per il forno li ho costruiti io e mio figlio, c’è nelle vicinanze una cava di argilla, noi con il setaccio e le forme abbiamo  setacciato prima l’argilla, poi negli stampi a forma di mattone, ed infine li abbiamo cotti. Anche le panche ed i tavoli sono opera nostra, tutto in legno creato con le nostre mani”. Mentre rimango affascinata da questa storia incredibile mi ricordo di chiedere che significa quel commento di una sua amica del web. Dice, 
“Non vedo l’ora di tornare giù, tutte quelle faccette nere, tutti quei bambini della zona, oltre ovviamente ai miei 3 figli, mi mancano da morire, oggi sono la mia vita e non potrei più farne a meno”. 
Nei suoi racconti noto un Lello sempre ai limiti dell’emozione. una cosa scoperta sul suo profilo mi ha colpito,  e chiedo di cosa si tratta. 
“Ho promesso alle mie faccette nere, che al mio ritorno farò loro un grande regalo, porterò dall’Italia il mio cinema per loro, là dove siamo noi, non esistono né cinema, né sale da cinema. Porterò con me pellicole comiche di Stanlio e Ollio, così anche se non capiranno la lingua si divertiranno comunque, e di cartoni animati. La sala per la proiezione per loro, sarà il salone di casa mia, speriamo che c’entrano, sono circa 200 bambini che mi aspettano con ansia, ripartirò il 16 di gennaio. Il mio amico Diego Cupido mi ha aiutato in questa impresa per il proiettore, e vorrebbe da me un quadro, ma come faccio a dirlo a mia moglie? Lei ci tiene molto a questo quadro! Non so come contro cambiare”. 
Questa storia appassionante secondo me, avrebbe molti presupposti per farne un telefilm in una delle reti televisive italiane…..Su facebook, in una foto che ritrae in posa pensante quella che lui non dice mai mia moglie, c’è scritto così, 
“La madre dei miei figli che conoscevo da quando avevo 14 anni, cioè nel 78. Poi sparita è riapparsa nel 1991 in uno dei miei presepi mentre pioveva con sua madre. L’anno dopo in un altro presepio conoscendomi meglio mi disse “Tu sei il padre per i miei figli”, ed io risposi, “Si, farò il padre ai tuoi figli”. Ho scelto questa foto perché se la vedete nei suoi occhi verdi, capireste perché è la madre dei miei figli, non poteva essere altrimenti”. 
Ringrazio Lello per questa chiacchierata, facendo anche riferimento a sua moglie e su di questa dedica. Con gli occhi che gli brillano dice, 
“Liana è donna straordinaria, se non la conosci, non puoi capire”. 

                                        Pubblicazione del 4 gennaio 2011 L'inchiesta quotidiano
 
Daniela Straccamore


 
 
 
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